Since the last decades of the twentieth century, technological innovations and globalization have led to a gradual deindustrialization of the city of Milan. This phenomenon has generated urban voids in correspondence with large disused production and / or commercial establishments, often located near the railway ring. Alongside it many neighbourhoods have developed, whose functions, morphology and way of life of the inhabitants are extremely conditioned by the presence of industrial areas; as a result of deindustrialisation, these have lost their functional value, undergoing a gradual process of urban decay and segregation. In recent years, this problem has been addressed through the implementation of urban regeneration operations which have aimed at reactivating neighbourhoods by redesigning large urban voids; the projects have in turn triggered a series of interventions that are transforming entire areas of the city. In several cases, these operations were punctual and designed with the aim of creating a series of new centralities which are not connected to each other and, above all, inconsistent with the context. To contrast this phenomenon, projects such as Circle Line and competitions such as Scali Milano and Reinventing Cities, highlight the desire to initiate a regeneration process along the Milanese railway ring, involving disused railway yards and other abandoned areas, in order to redevelop and reconnect them with the city, their neighbourhoods and each other. Starting from these considerations, the thesis proposes an urban regeneration intervention for the Ex-Macello and Porta Vittoria area, taking into consideration the issues arising from both the metropolitan and local context. The Ex-Macello of Milan is particularly interesting for its position and its potential: considered as the largest abandoned urban area in Europe and located near the future Circle Line, more precisely in the Calvairate district, the area was selected for the Reinventing Cities competition, whose goal is to promote the development of resilient, eco-sustainable projects characterized by a particular attention to social inclusiveness. The redevelopment of the former slaughterhouse is a great opportunity to rethink and reactivate a neighbourhood which has suffered from the presence of large, abandoned areas for years. The idea of including the urban void of Porta Vittoria within the intervention area derives from the belief that it is impossible to limit the urban regeneration process to a clearly delimited area. Starting from the guidelines proposed by the Reinventing Cities competition, the project's aspiration is to create a dialogue with the neighbourhood, proposing a system of urban spaces capable of restoring a direct connection with the entire city. As a matter of fact, the centrality of this area is not only referred to the scale of the neighbourhood, but also to a metropolitan dimension linked to the railway infrastructure and the green system: the project aims to transform Calvairate into a new gateway to the city of Milan and stands as a model to be replicated in brownfield sites along the Circle Line. At the same time, great importance is given to the reconnection of existing greenery, through the construction of urban parks that will contribute to urban reforestation and enrichment of biodiversity. As with the metropolitan green and railway infrastructure systems, particular attention was paid to solving the social problems of the neighbourhood, protecting the local identity through works of inclusion and collaboration with the community. In order to adopt a critical approach, the project phase was anticipated by a theoretical research concerning the keywords that emerged from the preliminary analysis of the area (sustainability, Landscape Urbanism, urban regeneration, identity and community, resilience) and by a selection of case studies related to them. The design phase, preceded by an in-depth analysis and the consequent elaboration of an urban strategy, was articulated following a multi-scalar approach: starting from the definition of a masterplan on the scale of the district, developed coherently with the reasoning on the metropolitan scale, to an architectural-conceptual definition of urban spaces and some emblematic buildings that strongly characterize the project.

A partire dagli ultimi decenni del Novecento, le innovazioni tecnologiche e la globalizzazione hanno portato ad una graduale deindustrializzazione della città di Milano. Questo fenomeno ha generato vuoti urbani in corrispondenza dei grandi stabilimenti produttivi e/o commerciali dismessi, spesso localizzati in prossimità dell’anello ferroviario. Lungo di esso si sono sviluppati quartieri le cui funzioni, morfologia e modo di vivere degli abitanti risultano estremamente condizionate dalla presenza di aree industriali; a seguito della deindustrializzazione, questi hanno perso il loro valore funzionale, subendo un graduale processo di degrado e segregazione urbana. Negli ultimi anni, questa problematica è stata affrontata attraverso l’attuazione di operazioni di rigenerazione urbana che hanno mirato alla riattivazione dei quartieri riprogettando i grandi vuoti urbani; i progetti hanno a loro volta innescato una serie di interventi che stanno trasformando intere aree della città. In diversi casi, queste operazioni sono state puntuali e progettate con l’obiettivo di creare una serie di nuove centralità non collegate tra loro e soprattutto non coerenti con il contesto. Per contrastare questo fenomeno, progetti come Circle Line e concorsi come Scali Milano e Reinventing Cities, evidenziano la volontà di avviare un processo di rigenerazione lungo l’anello ferroviario milanese, coinvolgendo gli scali ferroviari dismessi e altre aree abbandonate, al fine di riqualificarle e ricollegarle con la città, i loro quartieri e tra di loro. Partendo da queste considerazioni, la tesi propone un intervento di rigenerazione urbana per l’area dell’Ex-Macello e di Porta Vittoria, tenendo in considerazione le tematiche derivanti sia dal contesto metropolitano che dal contesto locale. L’Ex-Macello di Milano risulta essere particolarmente interessante per la sua posizione e per le sue potenzialità: considerata la più grande area urbana dismessa d’Europa e collocata in prossimità della futura Circle Line, più precisamente nel quartiere di Calvairate, l’area è stata selezionata per il concorso di Reinventing Cities, il cui obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di progetti resilienti, ecosostenibili e contraddistinti da una particolare attenzione per l’inclusività sociale. La riqualificazione dell’Ex Macello è una grande opportunità per ripensare e riattivare un quartiere che da anni soffre la presenza di grandi aree dismesse. L’idea di includere il vuoto urbano di Porta Vittoria all’interno dell’area di intervento è derivata dalla convinzione che è impossibile limitare il processo di rigenerazione urbana ad un’area chiaramente delimitata. Partendo dalle linee guida proposte dal concorso di Reinventing Cities, l’aspirazione del progetto è quella di creare un dialogo con il quartiere, proponendo un sistema di spazi urbani in grado di ripristinare una connessione diretta con l’intera città. Infatti, la centralità di quest’area non è unicamente riferita alla scala del quartiere, ma anche ad una dimensione metropolitana legata all’infrastruttura ferroviaria e al sistema del verde: il progetto ambisce a trasformare Calvairate in una nuova porta per la città di Milano e si pone come modello da replicare nelle aree dismesse lungo la Circle Line. Allo stesso tempo grande importanza viene data alla riconnessione del verde esistente, attraverso la realizzazione di parchi urbani che contribuiranno alla riforestazione urbana e all’arricchimento della biodiversità. Come per i sistemi metropolitani del verde e dell’infrastruttura ferroviaria, una particolare attenzione è stata riservata alla risoluzione delle problematiche sociali del quartiere, tutelando l’identità locale attraverso opere di inclusione e di collaborazione con la comunità. Al fine di adottare un approccio critico, la fase di progetto è stata anticipata da una ricerca teorica riguardante le parole chiave emerse dall’analisi preliminare dell’area (sostenibilità, Landscape Urbanism, rigenerazione urbana, identità e comunità, resilienza) e da una selezione di casi studio ad esse legate. La fase progettuale, preceduta da un’approfondita analisi e dalla conseguente elaborazione di una strategia urbana, è stata articolata seguendo un approccio multi-scalare: partendo dalla definizione di un masterplan alla scala del quartiere, sviluppato coerentemente con i ragionamenti alla scala metropolitana, si è arrivati alla definizione architettonico-concettuale degli spazi urbani e di alcuni edifici emblematici che caratterizzano fortemente il progetto.

Peripheral regeneration. Abandoned areas as opportunities to reactivate the peripheries and promote a sustainable urban development : a proposal for Calvairate

Casiraghi, Marta;KREIMAN, ENRICO;Castelnuovo, Silvia
2020/2021

Abstract

Since the last decades of the twentieth century, technological innovations and globalization have led to a gradual deindustrialization of the city of Milan. This phenomenon has generated urban voids in correspondence with large disused production and / or commercial establishments, often located near the railway ring. Alongside it many neighbourhoods have developed, whose functions, morphology and way of life of the inhabitants are extremely conditioned by the presence of industrial areas; as a result of deindustrialisation, these have lost their functional value, undergoing a gradual process of urban decay and segregation. In recent years, this problem has been addressed through the implementation of urban regeneration operations which have aimed at reactivating neighbourhoods by redesigning large urban voids; the projects have in turn triggered a series of interventions that are transforming entire areas of the city. In several cases, these operations were punctual and designed with the aim of creating a series of new centralities which are not connected to each other and, above all, inconsistent with the context. To contrast this phenomenon, projects such as Circle Line and competitions such as Scali Milano and Reinventing Cities, highlight the desire to initiate a regeneration process along the Milanese railway ring, involving disused railway yards and other abandoned areas, in order to redevelop and reconnect them with the city, their neighbourhoods and each other. Starting from these considerations, the thesis proposes an urban regeneration intervention for the Ex-Macello and Porta Vittoria area, taking into consideration the issues arising from both the metropolitan and local context. The Ex-Macello of Milan is particularly interesting for its position and its potential: considered as the largest abandoned urban area in Europe and located near the future Circle Line, more precisely in the Calvairate district, the area was selected for the Reinventing Cities competition, whose goal is to promote the development of resilient, eco-sustainable projects characterized by a particular attention to social inclusiveness. The redevelopment of the former slaughterhouse is a great opportunity to rethink and reactivate a neighbourhood which has suffered from the presence of large, abandoned areas for years. The idea of including the urban void of Porta Vittoria within the intervention area derives from the belief that it is impossible to limit the urban regeneration process to a clearly delimited area. Starting from the guidelines proposed by the Reinventing Cities competition, the project's aspiration is to create a dialogue with the neighbourhood, proposing a system of urban spaces capable of restoring a direct connection with the entire city. As a matter of fact, the centrality of this area is not only referred to the scale of the neighbourhood, but also to a metropolitan dimension linked to the railway infrastructure and the green system: the project aims to transform Calvairate into a new gateway to the city of Milan and stands as a model to be replicated in brownfield sites along the Circle Line. At the same time, great importance is given to the reconnection of existing greenery, through the construction of urban parks that will contribute to urban reforestation and enrichment of biodiversity. As with the metropolitan green and railway infrastructure systems, particular attention was paid to solving the social problems of the neighbourhood, protecting the local identity through works of inclusion and collaboration with the community. In order to adopt a critical approach, the project phase was anticipated by a theoretical research concerning the keywords that emerged from the preliminary analysis of the area (sustainability, Landscape Urbanism, urban regeneration, identity and community, resilience) and by a selection of case studies related to them. The design phase, preceded by an in-depth analysis and the consequent elaboration of an urban strategy, was articulated following a multi-scalar approach: starting from the definition of a masterplan on the scale of the district, developed coherently with the reasoning on the metropolitan scale, to an architectural-conceptual definition of urban spaces and some emblematic buildings that strongly characterize the project.
ALLEGRI, DAVIDE
BATTAGLIA, SILVIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2021
2020/2021
A partire dagli ultimi decenni del Novecento, le innovazioni tecnologiche e la globalizzazione hanno portato ad una graduale deindustrializzazione della città di Milano. Questo fenomeno ha generato vuoti urbani in corrispondenza dei grandi stabilimenti produttivi e/o commerciali dismessi, spesso localizzati in prossimità dell’anello ferroviario. Lungo di esso si sono sviluppati quartieri le cui funzioni, morfologia e modo di vivere degli abitanti risultano estremamente condizionate dalla presenza di aree industriali; a seguito della deindustrializzazione, questi hanno perso il loro valore funzionale, subendo un graduale processo di degrado e segregazione urbana. Negli ultimi anni, questa problematica è stata affrontata attraverso l’attuazione di operazioni di rigenerazione urbana che hanno mirato alla riattivazione dei quartieri riprogettando i grandi vuoti urbani; i progetti hanno a loro volta innescato una serie di interventi che stanno trasformando intere aree della città. In diversi casi, queste operazioni sono state puntuali e progettate con l’obiettivo di creare una serie di nuove centralità non collegate tra loro e soprattutto non coerenti con il contesto. Per contrastare questo fenomeno, progetti come Circle Line e concorsi come Scali Milano e Reinventing Cities, evidenziano la volontà di avviare un processo di rigenerazione lungo l’anello ferroviario milanese, coinvolgendo gli scali ferroviari dismessi e altre aree abbandonate, al fine di riqualificarle e ricollegarle con la città, i loro quartieri e tra di loro. Partendo da queste considerazioni, la tesi propone un intervento di rigenerazione urbana per l’area dell’Ex-Macello e di Porta Vittoria, tenendo in considerazione le tematiche derivanti sia dal contesto metropolitano che dal contesto locale. L’Ex-Macello di Milano risulta essere particolarmente interessante per la sua posizione e per le sue potenzialità: considerata la più grande area urbana dismessa d’Europa e collocata in prossimità della futura Circle Line, più precisamente nel quartiere di Calvairate, l’area è stata selezionata per il concorso di Reinventing Cities, il cui obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di progetti resilienti, ecosostenibili e contraddistinti da una particolare attenzione per l’inclusività sociale. La riqualificazione dell’Ex Macello è una grande opportunità per ripensare e riattivare un quartiere che da anni soffre la presenza di grandi aree dismesse. L’idea di includere il vuoto urbano di Porta Vittoria all’interno dell’area di intervento è derivata dalla convinzione che è impossibile limitare il processo di rigenerazione urbana ad un’area chiaramente delimitata. Partendo dalle linee guida proposte dal concorso di Reinventing Cities, l’aspirazione del progetto è quella di creare un dialogo con il quartiere, proponendo un sistema di spazi urbani in grado di ripristinare una connessione diretta con l’intera città. Infatti, la centralità di quest’area non è unicamente riferita alla scala del quartiere, ma anche ad una dimensione metropolitana legata all’infrastruttura ferroviaria e al sistema del verde: il progetto ambisce a trasformare Calvairate in una nuova porta per la città di Milano e si pone come modello da replicare nelle aree dismesse lungo la Circle Line. Allo stesso tempo grande importanza viene data alla riconnessione del verde esistente, attraverso la realizzazione di parchi urbani che contribuiranno alla riforestazione urbana e all’arricchimento della biodiversità. Come per i sistemi metropolitani del verde e dell’infrastruttura ferroviaria, una particolare attenzione è stata riservata alla risoluzione delle problematiche sociali del quartiere, tutelando l’identità locale attraverso opere di inclusione e di collaborazione con la comunità. Al fine di adottare un approccio critico, la fase di progetto è stata anticipata da una ricerca teorica riguardante le parole chiave emerse dall’analisi preliminare dell’area (sostenibilità, Landscape Urbanism, rigenerazione urbana, identità e comunità, resilienza) e da una selezione di casi studio ad esse legate. La fase progettuale, preceduta da un’approfondita analisi e dalla conseguente elaborazione di una strategia urbana, è stata articolata seguendo un approccio multi-scalare: partendo dalla definizione di un masterplan alla scala del quartiere, sviluppato coerentemente con i ragionamenti alla scala metropolitana, si è arrivati alla definizione architettonico-concettuale degli spazi urbani e di alcuni edifici emblematici che caratterizzano fortemente il progetto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/183950