Crumbs. Guida digitale alla petizione online

This research thesis focuses on the multimedia artifact of the electronic petition, a political tool accessible by any person who wants to express in a democratic way a request or dissent against an unpleasant situation. Electronic petitions are part of new forms of activism that exploit the collection of personal data to encourage greater public involvement, with the risk, however, of a loss of the individual personal privacy: an awareness of this danger is still low, even among members of non-governmental and non-profit organizations that promote this tool. Crumbs: a digital guide to online petitioning is a website offering a visual representation of the ecosystem of personal data collected during the process of signing an electronic petition. It stands as a useful tool for NGOs and NPOs active in the field of advocacy to create a petition with greater awareness, taking into account the risks and favorable points of the main platforms and technological tools available and pushing the organizations to become a tool of information for their members and supporters. The emergence of Web 2.0 ignited the digitization of activism and mobilization tools that were previously limited to the use of pen and paper and to the occupation of squares. This research investigates how the presence of new actors such as petition platforms has made it possible to give voice even to less structured and economically weak organizations, providing them with free support, but, in return, invisibly collecting a surplus of personal data that are used for analytical purposes and opaquely shared with third party users. The application of a series of technological solutions, such as cookies and web beacons which use the collection of data produced by the use of the web and social networks, concurs to provide extremely personalized content, which can affect the freedom of critical thinking through the creation of filter bubbles, leading to the revelation of political opinions and to digital surveillance. Through the use of digital methods and qualitative methods such as interviews and a questionnaire, this research investigates the dynamics between the digitization of activism and the use of practices of analysis and profiling typical of the consumer environment, highlighting a lack of awareness of NGOs towards the phenomenon. The communicative artifact is proposed as a tool of data literacy for organizations that promote digital petitions, making visible the imperceptible tools of personal data collection; from the translation of the still little investigated phenomenon of digital privacy related to the use of electronic petition is born Crumbs: the aim is that this communicative artifact can offer a new key to start a reflection in opposition to the status quo and offer concrete tools to protect activism in everyday life.

Questa tesi di ricerca si focalizza sull’artefatto multimediale della petizione elettronica, strumento politico accessibile a qualsiasi persona voglia esprimere in maniera democratica una richiesta o il proprio dissenso nei confronti di una situazione non gradita. Le petizioni elettroniche si inseriscono all’interno di nuove forme di attivismo che sfruttano la raccolta dei dati personali per favorire un maggiore coinvolgimento del pubblico, con il rischio, però, che la privacy personale dell’individuo venga meno: la consapevolezza di questo pericolo è ancora poca, anche fra i membri delle organizzazioni non governative e no profit che promuovono tale strumento. "Crumbs: guida digitale alla petizione online" è un sito web che propone una rappresentazione visuale dell’ecosistema dei dati personali raccolti durante il processo di firma di una petizione elettronica. Si pone come strumento utile alle ONG e alle ONLUS attive nel campo dell’advocacy per creare una petizione con una maggiore consapevolezza, tenendo conto dei rischi e dei punti favorevoli delle principali piattaforme e degli strumenti tecnologici a disposizione e spingendole a diventare esse stesse strumento d’informazione per i propri membri e sostenitori. La nascita del Web 2.0 ha dato il via alla digitalizzazione degli strumenti di attivismo e di mobilitazione che prima erano limitati all’uso di carta e penna e all’occupazione delle piazze. Questa ricerca indaga come la presenza di nuovi attori come le petition platform abbia permesso di dare voce anche alle organizzazioni meno strutturate ed economicamente deboli, fornendo loro un supporto gratuito, ma, in cambio, raccogliendo in modo invisibile un surplus di dati personali che vengono utilizzati per scopi d’analisi e che vengono condivisi in modo opaco con fruitori di terze parti. L’applicazione di una serie di soluzioni tecnologiche, come cookies e web beacon che utilizzano la raccolta dei dati prodotti dall’uso del web e dei social, concorre a fornire dei contenuti estremamente personalizzati, che possono influire sulla sua libertà di pensiero critico tramite la creazione di filter bubbles e che portare a una rivelazione delle opinioni politiche e alla surveillance digitale. Attraverso l’utilizzo di digital methods e di metodi d’indagine qualitativa come l’intervista e il questionario, questa ricerca indaga sulle dinamiche che intercorrono tra la digitalizzazione dell’attivismo e l’uso di pratiche di analisi e profilazione tipiche dell’ambiente consumistico, evidenziando una scarsa consapevolezza delle ONG nei confronti del fenomeno. L’artefatto comunicativo si propone come uno strumento di data literacy per le organizzazioni che promuovono le petizioni digitali, rendendo visibili gli impercettibili strumenti di raccolta dei dati personali; dalla traduzione del fenomeno ancora poco indagato della privacy digitale connessa all’utilizzo della petizione elettronica nasce "Crumbs": con l’obiettivo che questo artefatto comunicativo possa offrire una nuova chiave di lettura da cui far partire una riflessione in contrapposizione allo status quo e offrire degli strumenti concreti per la tutelare l’attivismo nella vita di tutti i giorni.