Le informazioni (digitali) ci sommergono, corrono nella Rete, veloci, confuse, democratiche e frammentate. Internet e il digitale hanno compromesso e sconvolto lo scenario editoriale e il mondo dell'informazione. Le notizie viaggiano libere, immediate e scadono rapide nell'obsolescenza. Sono le tempistiche tradizionali ad essersi strutturalmente irrimediabilmente compromesse. La veloce lentezza di una redazione classica di un quotidiano cartaceo è per la Rete semplicemente non sostenibile, non plausibile, esasperante. Il giornalismo muta in partecipativo, e, con i media sociali, la partecipazione attiva al processo di creazione e diffusione delle informazioni è divenuta collettiva, quasi pop. Chiunque ha gli strumenti per fare informazione e per divulgare il suo punto di vista. Ma questa democratizzazione del processo esalta tutti i limiti di questo nuovo modello informativo, che rischiano di sopraffare qualsiasi aspetto positivo. Le comunicazioni, le notizie sono diventate semplicemente troppe. Ricerche americane parlano di 30 exabyte di informazioni prodotte ogni mese, è un numero impressionante, spropositato se lo si confronta con tutto il sapere prodotto dall'uomo prima dell'avvento di Internet: 5 exabyte. Rumore, pubblico e privato, delocalizzato, messaggi sovrapposti, confusi, le notizie giungono, ma arrivano frammentate, e come le briciole di pane di una fiaba antica, solo seguendole con attenzione, e concentrazione, è possibile tentare di costruirsi un opinione, di approfondire un fatto, di capire cosa stia realmente succedendo. Ma ciò è complesso, faticoso, e richiede molto tempo, attenzione, dedizione. In questa molteplicità di attori, di protagonisti e di autori, le informazioni, e la conoscenza derivante dalle stesse, rischiano di soffocare. Servono filtri, strumenti volti a una migliore esplorazione dei contenuti per una loro completa esperienza. Questa tesi si sviluppa in tre fasi. Una prima fase di ricerca in cui si indaga il contesto del giornalismo partecipativo e dell'informazione digitale. Una seconda di analisi dei modelli di navigazione di una notizia, modelli possibili derivati da esperienza e conoscenza propria di ciascuno individuo, condizionati dal rumore della Rete. Una terza di progetto, Journeylism. Journeylism è uno strumento per l'esplorazione delle notizie in rete, progetto generato dalla commistione di diverse componenti: news, actor network theory e real-time. Si tratta di un modo nuovo di raccontare l'evoluzione di un'informazione nel tempo, sfruttando la rete di attori e relazioni presente all'interno della notizia stessa; permettendo agli utenti la possibilità di scegliere le vie da seguire nell'informazione, di muoversi per connessioni logiche nel presente e nel passato, di esplorare punti di vista differenti, di assemblare un personale viaggio (Journey) all'interno della notizia.

Journeylism : strumenti per l'esplorazione delle notizie in rete

DESIATO, ANDREA
2009/2010

Abstract

Le informazioni (digitali) ci sommergono, corrono nella Rete, veloci, confuse, democratiche e frammentate. Internet e il digitale hanno compromesso e sconvolto lo scenario editoriale e il mondo dell'informazione. Le notizie viaggiano libere, immediate e scadono rapide nell'obsolescenza. Sono le tempistiche tradizionali ad essersi strutturalmente irrimediabilmente compromesse. La veloce lentezza di una redazione classica di un quotidiano cartaceo è per la Rete semplicemente non sostenibile, non plausibile, esasperante. Il giornalismo muta in partecipativo, e, con i media sociali, la partecipazione attiva al processo di creazione e diffusione delle informazioni è divenuta collettiva, quasi pop. Chiunque ha gli strumenti per fare informazione e per divulgare il suo punto di vista. Ma questa democratizzazione del processo esalta tutti i limiti di questo nuovo modello informativo, che rischiano di sopraffare qualsiasi aspetto positivo. Le comunicazioni, le notizie sono diventate semplicemente troppe. Ricerche americane parlano di 30 exabyte di informazioni prodotte ogni mese, è un numero impressionante, spropositato se lo si confronta con tutto il sapere prodotto dall'uomo prima dell'avvento di Internet: 5 exabyte. Rumore, pubblico e privato, delocalizzato, messaggi sovrapposti, confusi, le notizie giungono, ma arrivano frammentate, e come le briciole di pane di una fiaba antica, solo seguendole con attenzione, e concentrazione, è possibile tentare di costruirsi un opinione, di approfondire un fatto, di capire cosa stia realmente succedendo. Ma ciò è complesso, faticoso, e richiede molto tempo, attenzione, dedizione. In questa molteplicità di attori, di protagonisti e di autori, le informazioni, e la conoscenza derivante dalle stesse, rischiano di soffocare. Servono filtri, strumenti volti a una migliore esplorazione dei contenuti per una loro completa esperienza. Questa tesi si sviluppa in tre fasi. Una prima fase di ricerca in cui si indaga il contesto del giornalismo partecipativo e dell'informazione digitale. Una seconda di analisi dei modelli di navigazione di una notizia, modelli possibili derivati da esperienza e conoscenza propria di ciascuno individuo, condizionati dal rumore della Rete. Una terza di progetto, Journeylism. Journeylism è uno strumento per l'esplorazione delle notizie in rete, progetto generato dalla commistione di diverse componenti: news, actor network theory e real-time. Si tratta di un modo nuovo di raccontare l'evoluzione di un'informazione nel tempo, sfruttando la rete di attori e relazioni presente all'interno della notizia stessa; permettendo agli utenti la possibilità di scegliere le vie da seguire nell'informazione, di muoversi per connessioni logiche nel presente e nel passato, di esplorare punti di vista differenti, di assemblare un personale viaggio (Journey) all'interno della notizia.
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/18402