In touch. L'innesto di architettura contemporanea come strategia di valorizzazione degli edifici storici : progetto per il Palazzo del Capitano di Giustizia a Milano

The presence of a historically widespread, economically significant building in Italy and Europe justifies the increasing use of the theme of grafting in architecture. Similarly to what occurs in botany - that is the operation with which a part of another vegetable is [...] concrescendo on a plant [...] in order to form a new individual, more valuable or more productive or more young () - grafting in architecture is the insertion of a foreign body into an existing one, in order to obtain better results in terms of quality and resistance. The overlapping construction on the built is actually a practice consolidated throughout history and the city, seen as an artefact that grows over time, is already a hypothesis at the basis of Aldo Rossi’s thinking. The challenge for the architects of today and tomorrow is to intervene on the building by establishing a synergistic relationship between the new and the old, in order to bring numerous advantages over traditional demolition and conservation operations. The theme is therefore addressed from two main points of view: that of the compositional approach relating to the intervention of grafting into the historic building and that of the technological and material study in the choice of innovative, sustainable and minimally invasive solutions towards the pre-existing. With regard to the compositional approach, the theme of architectural grafting demonstrates how this operation can lead to numerous advantages, but also to any critical issues, regarding the formal, semantic, structural and technological choices of the new intervention that is confronted with the existing one. Consequently, the second point aims to investigate technological and material solutions capable of guaranteeing a final result capable of creating a regenerative synergy with the pre-existing and reducing possible criticalities. Through the study of some examples of contemporary grafting on existing buildings, it was possible to understand how the hypothesized solution is not only possible, but even enhancing, in the face of the qualitative improvement of the historic building. The case study in question is that of the Palazzo del Capitano, headquarters of the Local Police, located in the historic center of the city of Milan. The Captain’s Palace it overlooks the historic Piazza Fontana and Piazza Beccaria, behind the imposing architecture of the city’s Cathedral. Its austere appearance makes it a fascinating and mysterious place, certainly perfect for identifying the Local Police. Its outward appearance is important, it has value historical-artistic to be preserved. However, this prestige does not correspond to an adequate functional response to current working needs. Thesis research, therefore, arises in this area not as the only viable solution, but as a possibility of reflection on the ways in which the contemporary graft can summarize in itself the opportunity to get in tune with the pre-existence, enhancing its formal and identity peculiarities. The aim is therefore to obtain as a final result a contemporary element with its peculiarities, which at the same time adequately adapts to the exclusive needs of the pre-existing architectural structure and the Milanese urban context in which it is located.

La presenza di un costruito diffuso storicamente, economicamente significativo in Italia e in Europa giustifica il sempre maggior ricorso al tema dell’innesto in architettura. Similmente a quanto si verifica in botanica - ovvero l’operazione con cui si fa concrescere sopra una pianta [...] una parte di un altro vegetale [...] al fine di formare un nuovo individuo più pregiato o più produttivo o più giovane () - l’innesto in architettura è l’inserimento di un corpo estraneo in uno già esistente, al fine di ottenere risultati migliori in termini di qualità e resistenza. L’edificazione in sovrapposizione sul costruito è in realtà una pratica consolidatasi lungo la storia e la città, vista come manufatto che cresce nel tempo, è già un’ipotesi alla base del pensiero di Aldo Rossi. La sfida per gli architetti di oggi e di domani, è quella di intervenire sul costruito instaurando un rapporto sinergico fra il nuovo e l’antico, al fine di portare numerosi vantaggi rispetto alle tradizionali operazioni di demolizione e conservazione. Il tema viene dunque affrontato secondo due principali punti di vista: quello dell’approccio compositivo relativo all’intervento di innesto nell’edificato storico e quello dell’approfondimento tecnologico e materico nella scelta di soluzioni innovative sostenibili e poco invasive nei confronti della preesistenza. Riguardo all’approccio compositivo, il tema dell’innesto architettonico dimostra come questa operazione possa portare a numerosi vantaggi, ma anche a eventuali criticità, in merito alle scelte formali, semantiche, strutturali e tecnologiche del nuovo intervento che si confronta con l’esistente. Di conseguenza, il secondo punto vuole indagare soluzioni tecnologiche e materiche in grado di garantire un risultato finale capace di creare una sinergia rigenerativa con la preesistenza e di ridurre le possibili criticità. Attraverso lo studio di alcuni esempi realizzati di innesto contemporaneo su edifici preesistenti, è stato possibile comprendere come la soluzione ipotizzata sia non solo possibile, ma addirittura valorizzante, a fronte del miglioramento qualitativo dell’edificio storico. Il caso studio in esame è quello del Palazzo del Capitano, sede della Polizia Locale, situato nel centro storico della città di Milano. Il Palazzo del Capitano si affaccia sulle storiche Piazza Fontana e Piazza Beccaria, dietro l’imponente architettura del Duomo della città. L’apparenza così austera lo rende un luogo affascinante e misterioso, sicuramente perfetto per l’identificazione della Polizia Locale. Il suo aspetto esteriore è importante, ha un valore storico-artistico da preservare. Tuttavia a tale prestigio non corrisponde un’adeguata risposta funzionale alle esigenze lavorative attuali. La ricerca di tesi, dunque, si pone in questo ambito non come unica soluzione percorribile, ma come possibilità di riflessione sulle modalità attraverso le quali l’innesto contemporaneo possa riassumere in sé l’opportunità di entrare in sintonia con la preesistenza, valorizzandone le sue peculiarità formali e identitarie. Lo scopo è dunque quello di ottenere come esito finale un elemento contemporaneo con le sue peculiarità, che allo stesso tempo si adatti adeguatamente alle esigenze esclusive della preesistenza architettonica e del contesto urbano milanese in cui si inserisce.