In questa ricerca si vuole delineare la storia e la geografia del luogo cucina, luogo multiforme e a porte chiuse. Si vuole mettere in scena questo ambiente e le sue evoluzioni nel tempo, strettamente legate agli sconvolgimenti economici e sociali. Quando si parla di cucine dei tempi antichi, si pensa generalmente a quelle dei signori, dei ricchi borghesi, o a quelle dei monasteri, che disponevano di luoghi specificatamente concepiti come tali e con del personale ad hoc. Per i meno abbienti non esisteva nulla di tutto ciò. È solamente nel Rinascimento, quando la pietra rimpiazza il legno nelle costruzioni, che una stanza intera dell’abitazione è destinata alla cucina. Luogo di vita dotato prima di tutto di un camino, che si arricchirà poi della catena sul focolare e del girarrosto, e nel XVIII secolo di una muratura, permettendo così di preparare dei piatti più raffinati. La cucina conquista così il suo posto all’interno della casa e la sua dotazione non cessa di perfezionarsi a seguito delle innovazioni legate alla rivoluzione industriale: la cucina in ghisa del 1830 circa, poi il gas verso il 1850 e a partire dal 1930, l’elettricità. L’industrializzazione concerne solo la sfera delle attrezzature, questo fa nascere delle riflessioni sull’organizzazione scientifica e razionale della cucina intesa come spazio. A partire dalla metà del XIX secolo in poi, con l’emancipazione femminile americana, gli architetti moderni immaginano delle cucine che tengono conto delle nuove idee, in particolar modo quelle relative alla pianificazione degli interni. Lo spazio diventa più compatto, tanto da andare a combaciare con il soggiorno, affinché la casalinga possa rimanere in contatto con il resto della famiglia. Nella seconda metà del XX secolo la creazione di prodotti pronti e refrigerati sono legati alla comparsa di una nuova generazione di strumenti meccanici: robot, forni a microonde,piastre in vetroceramica e lavastoviglie diventano usuali. I designer si dilettano nell’ideazione di nuove forme e nuovi colori. Oggetti e souvenir la personalizzano: recipienti e utensili d’arte popolare e regionale vengono esibiti agli ospiti: da luogo di vita essa è diventata un luogo-oggetto.

Forme di cucina, origine ed evoluzione. Macchina per alimenti, laboratorio, status symbol, prigione domestica o il cuore creativo e spirituale della casa?

RAGNI, LAURA
2009/2010

Abstract

In questa ricerca si vuole delineare la storia e la geografia del luogo cucina, luogo multiforme e a porte chiuse. Si vuole mettere in scena questo ambiente e le sue evoluzioni nel tempo, strettamente legate agli sconvolgimenti economici e sociali. Quando si parla di cucine dei tempi antichi, si pensa generalmente a quelle dei signori, dei ricchi borghesi, o a quelle dei monasteri, che disponevano di luoghi specificatamente concepiti come tali e con del personale ad hoc. Per i meno abbienti non esisteva nulla di tutto ciò. È solamente nel Rinascimento, quando la pietra rimpiazza il legno nelle costruzioni, che una stanza intera dell’abitazione è destinata alla cucina. Luogo di vita dotato prima di tutto di un camino, che si arricchirà poi della catena sul focolare e del girarrosto, e nel XVIII secolo di una muratura, permettendo così di preparare dei piatti più raffinati. La cucina conquista così il suo posto all’interno della casa e la sua dotazione non cessa di perfezionarsi a seguito delle innovazioni legate alla rivoluzione industriale: la cucina in ghisa del 1830 circa, poi il gas verso il 1850 e a partire dal 1930, l’elettricità. L’industrializzazione concerne solo la sfera delle attrezzature, questo fa nascere delle riflessioni sull’organizzazione scientifica e razionale della cucina intesa come spazio. A partire dalla metà del XIX secolo in poi, con l’emancipazione femminile americana, gli architetti moderni immaginano delle cucine che tengono conto delle nuove idee, in particolar modo quelle relative alla pianificazione degli interni. Lo spazio diventa più compatto, tanto da andare a combaciare con il soggiorno, affinché la casalinga possa rimanere in contatto con il resto della famiglia. Nella seconda metà del XX secolo la creazione di prodotti pronti e refrigerati sono legati alla comparsa di una nuova generazione di strumenti meccanici: robot, forni a microonde,piastre in vetroceramica e lavastoviglie diventano usuali. I designer si dilettano nell’ideazione di nuove forme e nuovi colori. Oggetti e souvenir la personalizzano: recipienti e utensili d’arte popolare e regionale vengono esibiti agli ospiti: da luogo di vita essa è diventata un luogo-oggetto.
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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