The music industry, like other creative-cultural industries, is a complex, fragmented system, characterised by many independent labels and few majors. In this large system, the presence of women is rather small. According to studies carried out in this field, slightly more than 20% of artists are women, a figure which decreases in songwriting and music production wise. Besides the work being more structured, the same applies to companies where equal opportunities are endangered in terms of roles and career progression. Furthermore, up to this day the so called showcase singer is the most common stereotypical representation of female artists in the music industry. The main problem is the absence (or nearly absence) of aspirational models different stepping away from the stereotypical images. The aim of this thesis is to understand, review and reinterpret the Italian music scene through a communicative artefact, the magazine, in order to promote female artists and raise awareness of the condition of women in the music industry. The research aims to trace an historical excursus of the major music magazines from the 1960s to the present day, to observe how the design and representation of female artists have evolved. By looking at case studies of independent music magazines, the study proposes an assessment of the state of the art. It is therefore intended to provide an overview of women in music, specifically by presenting data, manifesting the gender gap. The ultimate goal of this project is to create an editorial product, able to inform of women in music, through the critical eye of communication design, to respond to the problems of a communication still too homologated. The research output is proposed as a tool for conscious design and as a foundation for raising awareness of the gender issue in our culture.

L’industria della musica, come altre industrie creativo-culturali, è un sistema complesso, frammentato, caratterizzato dalla presenza di tante etichette indipendenti e poche major. In questo grande sistema la presenza di donne è piuttosto esigua. Secondo gli studi condotti in questo ambito solo poco più del 20% delle artiste è donna, percentuale che si riduce nel contesto del cantautorato e della produzione musicale. Il medesimo quadro si presenta nelle case discografiche ove, sebbene il lavoro sia più strutturato, si evidenziano minacce alle pari opportunità, relativamente ai ruoli ricoperti e all’avanzamento della propria carriera. Parallelamente, la rappresentazione stereotipica più diffusa è, ancora oggi, quella della cantante-vetrina. Il problema principale è rappresentato dall’assenza (o quasi) di modelli aspirazionali, differenti alle immagini stereotipiche. Per porre rimedio a questa questione è necessario affermare nuovi modelli nella scena musicale, incentivando la loro circolazione il più possibile. Questo presente lavoro di tesi ha lo scopo di comprendere, rivedere e rileggere lo scenario musicale italiano attraverso un artefatto comunicativo, l’oggetto-rivista, ai fini della promozione delle artiste e della sensibilizzazione in merito alla condizione della donna nell’industria musicale. La ricerca si propone di tracciare un excursus storico, dagli anni Sessanta ad oggi, delle maggiori testate musicali, per osservare come si sia evoluto il design e la rappresentazione delle artiste donne. Allargando lo sguardo a casi studio di riviste indipendenti musicali, lo studio propone una valutazione dello stato dell’arte. Si intende quindi fornire un inquadramento sulle donne nella musica, nello specifico presentando i dati, manifestanti il gender gap. L’obiettivo finale di questo percorso è restituire un prodotto editoriale, capace di sensibilizzare le donne della musica, attraverso l’occhio critico del design della comunicazione, per rispondere alle problematiche di una realtà sottorappresentata e una relativa comunicazione ancora troppo omologata. L’output di ricerca si propone come strumento per una progettazione consapevole e come fondamento per la sensibilizzazione alla questione di genere nella nostra cultura.

Futura : un magazine per amplificare le voci delle donne della musica in Italia

Pinato, Vittoria
2020/2021

Abstract

The music industry, like other creative-cultural industries, is a complex, fragmented system, characterised by many independent labels and few majors. In this large system, the presence of women is rather small. According to studies carried out in this field, slightly more than 20% of artists are women, a figure which decreases in songwriting and music production wise. Besides the work being more structured, the same applies to companies where equal opportunities are endangered in terms of roles and career progression. Furthermore, up to this day the so called showcase singer is the most common stereotypical representation of female artists in the music industry. The main problem is the absence (or nearly absence) of aspirational models different stepping away from the stereotypical images. The aim of this thesis is to understand, review and reinterpret the Italian music scene through a communicative artefact, the magazine, in order to promote female artists and raise awareness of the condition of women in the music industry. The research aims to trace an historical excursus of the major music magazines from the 1960s to the present day, to observe how the design and representation of female artists have evolved. By looking at case studies of independent music magazines, the study proposes an assessment of the state of the art. It is therefore intended to provide an overview of women in music, specifically by presenting data, manifesting the gender gap. The ultimate goal of this project is to create an editorial product, able to inform of women in music, through the critical eye of communication design, to respond to the problems of a communication still too homologated. The research output is proposed as a tool for conscious design and as a foundation for raising awareness of the gender issue in our culture.
CIAPONI, FRANCESCO
SCAGLIARINI, FRANCESCO
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2022
2020/2021
L’industria della musica, come altre industrie creativo-culturali, è un sistema complesso, frammentato, caratterizzato dalla presenza di tante etichette indipendenti e poche major. In questo grande sistema la presenza di donne è piuttosto esigua. Secondo gli studi condotti in questo ambito solo poco più del 20% delle artiste è donna, percentuale che si riduce nel contesto del cantautorato e della produzione musicale. Il medesimo quadro si presenta nelle case discografiche ove, sebbene il lavoro sia più strutturato, si evidenziano minacce alle pari opportunità, relativamente ai ruoli ricoperti e all’avanzamento della propria carriera. Parallelamente, la rappresentazione stereotipica più diffusa è, ancora oggi, quella della cantante-vetrina. Il problema principale è rappresentato dall’assenza (o quasi) di modelli aspirazionali, differenti alle immagini stereotipiche. Per porre rimedio a questa questione è necessario affermare nuovi modelli nella scena musicale, incentivando la loro circolazione il più possibile. Questo presente lavoro di tesi ha lo scopo di comprendere, rivedere e rileggere lo scenario musicale italiano attraverso un artefatto comunicativo, l’oggetto-rivista, ai fini della promozione delle artiste e della sensibilizzazione in merito alla condizione della donna nell’industria musicale. La ricerca si propone di tracciare un excursus storico, dagli anni Sessanta ad oggi, delle maggiori testate musicali, per osservare come si sia evoluto il design e la rappresentazione delle artiste donne. Allargando lo sguardo a casi studio di riviste indipendenti musicali, lo studio propone una valutazione dello stato dell’arte. Si intende quindi fornire un inquadramento sulle donne nella musica, nello specifico presentando i dati, manifestanti il gender gap. L’obiettivo finale di questo percorso è restituire un prodotto editoriale, capace di sensibilizzare le donne della musica, attraverso l’occhio critico del design della comunicazione, per rispondere alle problematiche di una realtà sottorappresentata e una relativa comunicazione ancora troppo omologata. L’output di ricerca si propone come strumento per una progettazione consapevole e come fondamento per la sensibilizzazione alla questione di genere nella nostra cultura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/185992