The research illustrates the possibility of an alternative development of Valtellina, based on the enhancement of its productive, cultural and natural resources. The valley is currently characterized by a poorly articulated and diversicated industry, somewhat dependent on the industrialized plain of Northern Italy. Furthermore, it benefits from poor accessibility, both in the movements inside it and in those with the territories outside. To promote promising production growth, it was deemed necessary to enhance the most peculiar sector, namely agriculture (viticulture and dairy farming) and, thanks to it, to create a new sector capable of locally triggering a self-propelled and self-centered industrial system: agricultural machinery with ad hoc customization (especially for the mountains). At the same time, to ensure adequate mobility for all valley activities, it was also considered necessary to reinterpret the SS38 as a regional road, rationalize the railway and carry out two tunnels, that of Mortirolo, for connections to the east (Edolo, Brescia and Trento ) and towards the north (Bolzano, Innsbruck and the German cities located along the Brenner route), and that of Semogo, for connections to the northwest (Livigno, Zernez, Landquart and the German cities located along the Chur, Stuttgart, Hanover route) . Tirano was considered a key place in the strategy illustrated for two important reasons: - it is the most suitable city to welcome the agricultural machinery companies, because it is located in the upper valley, the weakest part of the valley; - it is the city where the construction method of the Mortirolo tunnel is determined: only a shrewd hierarchical reinterpretation of its transport hub (road and rail) could guarantee, together with its urban redevelopment, the greatest opportunities for the entire context regional.

La ricerca illustra la possibilità di uno sviluppo alternativo della Valtellina, fondato sulla valorizzazione delle sue risorse produttive, culturali e naturali. La valle è attualmente caratterizzata da una industria poco articolata e diversificata, alquanto dipendente dalla pianura industrializzata del Nord Italia. Inoltre, usufruisce di una scarsa accessibilità, sia negli spostamenti al suo interno sia in quelli con i territori al suo esterno. Per favorire una promettente crescita produttiva, si è ritenuto necessario valorizzare il settore più peculiare, ovvero l’agricoltura (viticoltura e zootecnia da latte) e, grazie ad esso, creare un nuovo settore in grado di innescare localmente un sistema industriale autopropulsivo e autocentrato: macchine agricole con personalizzazione ad hoc (soprattutto per la montagna). Nello stesso tempo, per garantire a tutte le attività vallive una adeguata mobilità, si è ritenuto altrettanto necessario reinterpretare la SS38 a strada regionale, razionalizzare la ferrovia ed effettuare due trafori, quello del Mortirolo, per i collegamenti verso est (Edolo, Brescia e Trento) e verso nord (Bolzano, Innsbruck e le città tedesche situate lungo la direttrice del Brennero), e quello di Semogo, per i collegamenti a nordovest (Livigno, Zernez, Landquart e le città tedesche situate lungo la direttrice Coira, Stoccarda, Hannover). Tirano è stata ritenuta luogo chiave della strategia illustrata per due rilevanti ragioni: – è la città più idonea ad accogliere le prime imprese di macchine agricole, perché è situata nell’Alta valle, ovvero nella parte più debole della valle; – è la città in cui si determina la modalità di realizzazione del traforo del Mortirolo: solo un’accorta reinterpretazione gerarchica del suo nodo trasportistico (stradale e ferroviario) potrebbe garantire, insieme a una sua riqualificazione urbana, le maggiori opportunità per l’intero contesto regionale.

Due interventi cruciali per uno sviluppo autosostenibile della Valtellina : la produzione di macchine agricole e il traforo del Mortirolo

Viviani, Viviana
2020/2021

Abstract

The research illustrates the possibility of an alternative development of Valtellina, based on the enhancement of its productive, cultural and natural resources. The valley is currently characterized by a poorly articulated and diversicated industry, somewhat dependent on the industrialized plain of Northern Italy. Furthermore, it benefits from poor accessibility, both in the movements inside it and in those with the territories outside. To promote promising production growth, it was deemed necessary to enhance the most peculiar sector, namely agriculture (viticulture and dairy farming) and, thanks to it, to create a new sector capable of locally triggering a self-propelled and self-centered industrial system: agricultural machinery with ad hoc customization (especially for the mountains). At the same time, to ensure adequate mobility for all valley activities, it was also considered necessary to reinterpret the SS38 as a regional road, rationalize the railway and carry out two tunnels, that of Mortirolo, for connections to the east (Edolo, Brescia and Trento ) and towards the north (Bolzano, Innsbruck and the German cities located along the Brenner route), and that of Semogo, for connections to the northwest (Livigno, Zernez, Landquart and the German cities located along the Chur, Stuttgart, Hanover route) . Tirano was considered a key place in the strategy illustrated for two important reasons: - it is the most suitable city to welcome the agricultural machinery companies, because it is located in the upper valley, the weakest part of the valley; - it is the city where the construction method of the Mortirolo tunnel is determined: only a shrewd hierarchical reinterpretation of its transport hub (road and rail) could guarantee, together with its urban redevelopment, the greatest opportunities for the entire context regional.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2020/2021
La ricerca illustra la possibilità di uno sviluppo alternativo della Valtellina, fondato sulla valorizzazione delle sue risorse produttive, culturali e naturali. La valle è attualmente caratterizzata da una industria poco articolata e diversificata, alquanto dipendente dalla pianura industrializzata del Nord Italia. Inoltre, usufruisce di una scarsa accessibilità, sia negli spostamenti al suo interno sia in quelli con i territori al suo esterno. Per favorire una promettente crescita produttiva, si è ritenuto necessario valorizzare il settore più peculiare, ovvero l’agricoltura (viticoltura e zootecnia da latte) e, grazie ad esso, creare un nuovo settore in grado di innescare localmente un sistema industriale autopropulsivo e autocentrato: macchine agricole con personalizzazione ad hoc (soprattutto per la montagna). Nello stesso tempo, per garantire a tutte le attività vallive una adeguata mobilità, si è ritenuto altrettanto necessario reinterpretare la SS38 a strada regionale, razionalizzare la ferrovia ed effettuare due trafori, quello del Mortirolo, per i collegamenti verso est (Edolo, Brescia e Trento) e verso nord (Bolzano, Innsbruck e le città tedesche situate lungo la direttrice del Brennero), e quello di Semogo, per i collegamenti a nordovest (Livigno, Zernez, Landquart e le città tedesche situate lungo la direttrice Coira, Stoccarda, Hannover). Tirano è stata ritenuta luogo chiave della strategia illustrata per due rilevanti ragioni: – è la città più idonea ad accogliere le prime imprese di macchine agricole, perché è situata nell’Alta valle, ovvero nella parte più debole della valle; – è la città in cui si determina la modalità di realizzazione del traforo del Mortirolo: solo un’accorta reinterpretazione gerarchica del suo nodo trasportistico (stradale e ferroviario) potrebbe garantire, insieme a una sua riqualificazione urbana, le maggiori opportunità per l’intero contesto regionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/185999