Il peso della bellezza. Il corpo femminile tra esclusione, inclusione ed emancipazione

Many have talked about beauty, and its meaning has been debated since the dawn of Western philosophy. Each era has defined its own canons of beauty according to the ideals of its own culture. The same happened with regard, more specifically, to the idea of ​​female beauty. That the woman's body is a culturally constructed entity is testified by the fact that different socio-cultural meanings have been associated with it over time, each corresponding to certain aesthetic canons. For example, the canons of female beauty that were in force in ancient Greece are certainly very different from today's aesthetic canons. For eyes trained to understand beauty through the lens of Western culture, the canon of beauty in force today is that of a white, tall, thin, cisgender and flawless woman. A stereotype of a woman almost unattainable for anyone, which the media and the fashion system have helped to strengthen to the point of discriminating against any body type that strays from it. Recently, however, we have begun to speak more and more insistently of the diversity and inclusion of the various bodies of women. So for the past decade, the representation of beauty has been trying to celebrate the diversity of body aesthetics to extend the narrow standards of beauty beyond the boundaries imposed by the dominant culture. This change is very evident in the world of fashion, in which the signals are manifold and come from many places: from the catwalks that see models increasingly diversified by body, age or skin color to the covers of mainstream magazines that choose disabled, Muslim models. or transgender. Given these premises, this thesis will try to establish whether the traditional stereotype of female beauty promoted by the media and fashion is still tightening its grip, or whether it is loosening and whether the fashion industry is becoming a territory of inclusion rather than exclusion. of the many differences that female bodies actually present. To clarify these points it will be necessary to discuss some basic concepts concerning fashion, the body, beauty, the role of the media and the concepts of diversity and inclusiveness, and analyze some examples of inclusion of the diversity of female bodies in the fashion world. We will see that while diversity concerns the recognition of the value of differences (i.e. the other from our Eurocentric point of view), inclusion concerns the processes that incorporate those differences and therefore help to realize their value. Understanding that diversity does not imply inclusion is the first necessary condition for moving to a more inclusive fashion industry. The goal of my thesis is to show how the idea of ​​female beauty has changed over time and to understand the reasons why today it is headed towards greater inclusiveness, albeit slowly. I would like to take readers on a journey towards the various forms of beauty, in all their wonderful declinations because there are no bodies more beautiful than others, there are only different bodies.

Della bellezza hanno parlato in tanti, e il suo significato è oggetto di discussione fin dagli albori della filosofia occidentale. Ogni epoca ha definito i propri canoni di bellezza secondo gli ideali della propria cultura. Allo stesso modo è accaduto per quanto riguarda, più nello specifico, l’idea di bellezza femminile. Che il corpo della donna sia un'entità culturalmente costruita è testimoniato dal fatto che vi sono stati associati nel tempo significati socio-culturali differenti, ciascuno corrispondente a determinati canoni estetici. Ad esempio, i canoni di bellezza femminile che erano vigenti nell’antica Grecia sono sicuramente molto diversi dai canoni estetici di oggi. Per gli occhi addestrati a comprendere la bellezza attraverso la lente della cultura occidentale, il canone di bellezza vigente oggi è quello di una donna bianca, alta, magra, cisgender e senza difetti. Uno stereotipo di donna quasi irraggiungibile per chiunque, che i media e il sistema della moda hanno contribuito a rafforzare fino a discriminare qualsiasi tipo di corpo che se ne allontanasse. Recentemente, però, si è iniziato a parlare sempre più insistentemente di diversità ed inclusione dei vari corpi della donna. Così nell'ultimo decennio, la rappresentazione della bellezza sta cercando di celebrare la diversità dell'estetica corporea per estendere i ristretti standard di bellezza oltre i confini imposti dalla cultura dominante. Questo cambiamento è molto evidente nel mondo della moda, in cui i segnali sono molteplici e giungono da più parti: dalle passerelle che vedono sfilare modelle sempre più diversificate per corpi, età o colore della pelle alle copertine di riviste mainstream che scelgono modelle disabili, musulmane o transgender. Date queste premesse, questa tesi cercherà di stabilire se lo stereotipo tradizionale di bellezza femminile promosso dai media e dalla moda stia ancora stringendo la sua presa, o se si stia allentando e se l’industria della moda stia diventando un territorio di inclusione anziché di esclusione delle molteplici differenze che i corpi femminili di fatto presentano. Per chiarire questi punti bisognerà discutere alcuni concetti di base riguardanti la moda, il corpo, la bellezza, il ruolo dei media e i concetti di diversità e inclusività, e analizzare alcuni esempi di inclusione della diversità dei corpi femminili nel mondo della moda. Vedremo che mentre la diversità riguarda il riconoscimento del valore delle differenze (cioè l’altro dal nostro punto di vista eurocentrico), l'inclusione riguarda i processi che incorporano quelle differenze e che quindi aiutano a realizzare il loro valore. Comprendere che la diversità non implica inclusione è la prima condizione necessaria per passare a un'industria della moda più inclusiva. L'obiettivo della mia tesi è mostrare come l’idea di bellezza femminile sia cambiata nel corso del tempo e comprendere i motivi per i quali oggi si sia diretti verso una maggiore inclusività, seppur lentamente. Vorrei far percorrere ai lettori un viaggio verso le varie forme di bellezza, in tutte le loro meravigliose declinazioni perché non esistono corpi più belli di altri, esistono solo corpi diversi.