The Triangolo Lariano, a territory enclosed between the two branches of the Lario and the upper Brianza, has been characterized over the years by the presence of industrial activities in the area and by the infrastructures that cross it, but it is also the cradle of art and landscape, dotted with cultural heritage and beaten by numerous paths that run through it in all directions. These routes, articulated throughout the territory, include important itineraries such as that of the “Dorsale del Triangolo Lariano” which connects Como with Bellagio passing through the main peaks of the area or the one that from Eupilio arrives in Bellagio overlooking the eastern branch of the lake; but also paths that, from the towns of the area, wind through the woods and reach the peaks of the Triangle. The path system allows a journey to discover the territory, which from small urban centers winds through the woods passing from hidden places to most and leads to the peaks, offering important views of the landscape, both towards the lake and towards the Brianza hills and in the more serene days up to Milan. The purpose of this paper is to create an atlas of places and offer hints and ideas to develop a model of urban regeneration, combining slow tourism, cultural heritage, and social inclusion, leaving a greater awareness of the opportunities offered by the territory and the landscape. All this can be achieved starting from the idea of ​​landscape as the “Principio Guida delle Trasformazioni”. The landscape, as defined by the “European Landscape Convention” (Florence, 20 October 2000) is “... a certain part of the territory, as perceived by the populations, whose character derives from the action of natural and/or human factors and their interrelations “. The landscape plan of the Lombardy Region underlines in article 1 how the Region itself and local authorities must commit themselves to the “conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità del paesaggio”, to the “miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio” and in the “diffusione della consapevolezza dei valori del paesaggio e la loro fruizione da parte dei cittadini”. So the landscape is an important element to respect, preserve and regenerate, as the Italian Constitution also reminds us, which in Article 9 states: “la Repubblica […] tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi […]”. But protection does not mean placing a constraint, transforming the landscape into a “postcard”, but it means making the latter a livable space thus giving people the means and opportunities to experience it. In this, urban planning, thanks to its planning tools, must help the process. Starting from a reading of the territory, using the paths as a key, and comparing them to waterways, one can think of a fertile environment, ready to be worked to become new cultivation, not characterized by the intensity of agricultural fields, but a supporter of biodiversity present in the territory. In this sense, the thesis is at the service of the idea of ​​starting from the compositional elements of the landscape, stimulating future reflections on the importance and care of the woods, of the itineraries that cross them, connecting the peaks of the territory to the historic nuclei of the Triangolo Lariano, giving the possibility for the latter to benefit from a revitalization process thanks to work on the natural landscape.

Il Triangolo Lariano, territorio racchiuso tra i due rami del Lario e l’alta Brianza, è stato caratterizzato negli anni dalla presenza delle attività industriali presenti sul territorio e dalle infrastrutture che lo attraversano ma è anche culla di arte e paesaggio, costellato da beni culturali e battuto da numerosi sentieri che lo percorrono in tutte le direzioni. Questi percorsi, snodati su tutto il territorio, comprendono itinerari importanti come quello della Dorsale del Triangolo Lariano che connette Como con Bellagio passando dalle principali cime del territorio o quello che da Eupilio arriva a Bellagio affacciandosi sul ramo orientale del lago; ma anche sentieri che, dai paesi del territorio, si snodano tra i boschi e arrivano alle cime del Triangolo. Il sistema sentieristico consente un viaggio alla scoperta del territorio, che dai piccoli centri urbani, si snoda per i boschi passando da luoghi nascosti ai più e porta alle cime, offrendo importanti viste sul paesaggio, sia verso il lago che verso le colline brianzole e nei giorni più sereni fino a Milano. Lo scopo di questo elaborato è quello di creare un atlante dei luoghi e offrire degli spunti e delle idee per sviluppare un modello di rigenerazione urbana, unendo turismo lento, beni culturali e inclusione sociale, lasciando una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal territorio e dal paesaggio. Tutto questo può essere realizzato partendo dall’idea di paesaggio come “Principio Guida delle Trasformazioni”. Il paesaggio, come definito dalla “Convenzione Europea del paesaggio” (Firenze, 20 Ottobre 2000) è “ … una determinata parte del territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni”. Il piano paesaggistico della Regione Lombardia sottolinea all’articolo 1 come la Regione stessa e gli enti locali si debbano impegnare nella “conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità del paesaggio”, nel “miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio” e nella “diffusione della consapevolezza dei valori del paesaggio e la loro fruizione da parte dei cittadini”. Dunque il paesaggio è un elemento importante da rispettare, conservare e rigenerare, come ci ricorda anche la Costituzione Italiana, che all’articolo 9 afferma: “la Repubblica […] tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi […]”. Ma per tutela non si deve intendere porre un vincolo, trasformando il paesaggio in una “cartolina”, ma significa rendere quest’ultimo uno spazio vivibile dando così alle persone i mezzi e le opportunità per viverlo. In questo l’urbanistica, grazie alla sua componente pianificatoria, deve aiutare il processo. Partendo da una lettura del territorio, usando come chiave i sentieri e paragonandoli a dei corsi d’acqua, si può pensare ad un ambiente fertile, pronto ad essere lavorato per diventare nuova coltivazione, non caratterizzata dall’intensività dei campi agricoli, ma sostenitrice della biodiversità presente nel territorio. In questo senso la tesi si pone a servizio dell’idea di partire dagli elementi compositivi del paesaggio, stimolando future riflessioni sull’importanza e la cura dei boschi, degli itinerari che li attraversano collegando le cime del territorio ai nuclei storici del Triangolo Lariano dando la possibilità proprio a questi ultimi, di beneficiare di un processo di rivitalizzazione grazie ad un lavoro sul paesaggio naturale.

Paesaggio come principio guida delle trasformazioni : scenari di riapertura del Triangolo Lariano

Scalcinati, Simone
2020/2021

Abstract

The Triangolo Lariano, a territory enclosed between the two branches of the Lario and the upper Brianza, has been characterized over the years by the presence of industrial activities in the area and by the infrastructures that cross it, but it is also the cradle of art and landscape, dotted with cultural heritage and beaten by numerous paths that run through it in all directions. These routes, articulated throughout the territory, include important itineraries such as that of the “Dorsale del Triangolo Lariano” which connects Como with Bellagio passing through the main peaks of the area or the one that from Eupilio arrives in Bellagio overlooking the eastern branch of the lake; but also paths that, from the towns of the area, wind through the woods and reach the peaks of the Triangle. The path system allows a journey to discover the territory, which from small urban centers winds through the woods passing from hidden places to most and leads to the peaks, offering important views of the landscape, both towards the lake and towards the Brianza hills and in the more serene days up to Milan. The purpose of this paper is to create an atlas of places and offer hints and ideas to develop a model of urban regeneration, combining slow tourism, cultural heritage, and social inclusion, leaving a greater awareness of the opportunities offered by the territory and the landscape. All this can be achieved starting from the idea of ​​landscape as the “Principio Guida delle Trasformazioni”. The landscape, as defined by the “European Landscape Convention” (Florence, 20 October 2000) is “... a certain part of the territory, as perceived by the populations, whose character derives from the action of natural and/or human factors and their interrelations “. The landscape plan of the Lombardy Region underlines in article 1 how the Region itself and local authorities must commit themselves to the “conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità del paesaggio”, to the “miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio” and in the “diffusione della consapevolezza dei valori del paesaggio e la loro fruizione da parte dei cittadini”. So the landscape is an important element to respect, preserve and regenerate, as the Italian Constitution also reminds us, which in Article 9 states: “la Repubblica […] tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi […]”. But protection does not mean placing a constraint, transforming the landscape into a “postcard”, but it means making the latter a livable space thus giving people the means and opportunities to experience it. In this, urban planning, thanks to its planning tools, must help the process. Starting from a reading of the territory, using the paths as a key, and comparing them to waterways, one can think of a fertile environment, ready to be worked to become new cultivation, not characterized by the intensity of agricultural fields, but a supporter of biodiversity present in the territory. In this sense, the thesis is at the service of the idea of ​​starting from the compositional elements of the landscape, stimulating future reflections on the importance and care of the woods, of the itineraries that cross them, connecting the peaks of the territory to the historic nuclei of the Triangolo Lariano, giving the possibility for the latter to benefit from a revitalization process thanks to work on the natural landscape.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2020/2021
Il Triangolo Lariano, territorio racchiuso tra i due rami del Lario e l’alta Brianza, è stato caratterizzato negli anni dalla presenza delle attività industriali presenti sul territorio e dalle infrastrutture che lo attraversano ma è anche culla di arte e paesaggio, costellato da beni culturali e battuto da numerosi sentieri che lo percorrono in tutte le direzioni. Questi percorsi, snodati su tutto il territorio, comprendono itinerari importanti come quello della Dorsale del Triangolo Lariano che connette Como con Bellagio passando dalle principali cime del territorio o quello che da Eupilio arriva a Bellagio affacciandosi sul ramo orientale del lago; ma anche sentieri che, dai paesi del territorio, si snodano tra i boschi e arrivano alle cime del Triangolo. Il sistema sentieristico consente un viaggio alla scoperta del territorio, che dai piccoli centri urbani, si snoda per i boschi passando da luoghi nascosti ai più e porta alle cime, offrendo importanti viste sul paesaggio, sia verso il lago che verso le colline brianzole e nei giorni più sereni fino a Milano. Lo scopo di questo elaborato è quello di creare un atlante dei luoghi e offrire degli spunti e delle idee per sviluppare un modello di rigenerazione urbana, unendo turismo lento, beni culturali e inclusione sociale, lasciando una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal territorio e dal paesaggio. Tutto questo può essere realizzato partendo dall’idea di paesaggio come “Principio Guida delle Trasformazioni”. Il paesaggio, come definito dalla “Convenzione Europea del paesaggio” (Firenze, 20 Ottobre 2000) è “ … una determinata parte del territorio, così com’è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e delle loro interrelazioni”. Il piano paesaggistico della Regione Lombardia sottolinea all’articolo 1 come la Regione stessa e gli enti locali si debbano impegnare nella “conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità del paesaggio”, nel “miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio” e nella “diffusione della consapevolezza dei valori del paesaggio e la loro fruizione da parte dei cittadini”. Dunque il paesaggio è un elemento importante da rispettare, conservare e rigenerare, come ci ricorda anche la Costituzione Italiana, che all’articolo 9 afferma: “la Repubblica […] tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi […]”. Ma per tutela non si deve intendere porre un vincolo, trasformando il paesaggio in una “cartolina”, ma significa rendere quest’ultimo uno spazio vivibile dando così alle persone i mezzi e le opportunità per viverlo. In questo l’urbanistica, grazie alla sua componente pianificatoria, deve aiutare il processo. Partendo da una lettura del territorio, usando come chiave i sentieri e paragonandoli a dei corsi d’acqua, si può pensare ad un ambiente fertile, pronto ad essere lavorato per diventare nuova coltivazione, non caratterizzata dall’intensività dei campi agricoli, ma sostenitrice della biodiversità presente nel territorio. In questo senso la tesi si pone a servizio dell’idea di partire dagli elementi compositivi del paesaggio, stimolando future riflessioni sull’importanza e la cura dei boschi, degli itinerari che li attraversano collegando le cime del territorio ai nuclei storici del Triangolo Lariano dando la possibilità proprio a questi ultimi, di beneficiare di un processo di rivitalizzazione grazie ad un lavoro sul paesaggio naturale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/186431