Rural Nexus . A rural infrastructure to reconnect Cosme Velho and consolidate the Carioca identity

In a global landscape, where cities are constantly growing, the identity of each place is challenged by physical and spatial changes that alter its internal dynamics and relationships with the outside world. In this constantly changing context, the heritage that characterizes each city is a fragile element, decontextualized with respect to the metropolitan landscape in which they are inserted. In this way, the urban fabric fragments, loses its function and is characterized by informality that undermines the continuity and conditions of life. The UN estimates that within the next thirty years the world population will exceed 9 billion, defining a picture that suggests that, in contexts of extreme disparities within the social fabric, the identity and quality of the urban environment is one of the most important challenges of the near future. As architects, we asked ourselves how it is possible to enclose these variables within a project capable of enhancing the intrinsic qualities of a city. We have therefore chosen the case study of Rio de Janeiro, one of the most populous metropolises on the planet that is divided between an extremely dense urban fabric and a lush, but increasingly threatened, natural environment, where the tools and actions implemented by the municipality have done little to regulate the inevitable, and at times necessary, formation of increasingly large informal contexts. There are several studies that have tried to develop effective strategies to make these different realities, increasingly common at all latitudes, interact with each other. Among these, the work of the architect and professor at the University of Pennsylvania, David Gouvernour, will be proposed and partly re-interpreted in our thesis. With this in mind, our project, the RURAL NEXUS, aims to constitute on the traces of the Bondinho of Santa Teresa and within the context of the neighborhood of Cosme Velho, a continuum of rural infrastructure able to bring together within the same palimpsest the symbols of identity Carioca giving authority to places and symbols that are rooted in the history of the city. First of all Largo do Boticario, a small hidden square, characterized by the presence of some picturesque houses, symbol of Cosme Velho and main example of a foggy memory of which the citizens try to regain possession in order to assert their identity. Our vision, therefore, leads us to consider Largo do Boticario as a "rural station" inserted in a widespread and multipolar system in the Rio Carioca valley and as the crossroads where the different realities mentioned so far converge, defining new thresholds able to convey and protect the growth of a more conscious urban fabric, in continuity with the life of the metropolis in which it is inserted.

In un panorama globale, in cui le città sono in continua crescita, l'identità di ogni luogo è messa a dura prova dai cambiamenti fisici e spaziali che ne alterano le dinamiche interne e le relazioni con l’esterno. In questo contesto in continuo cambiamento il patrimonio che caratterizza ogni città risulta essere un elemento fragile, decontestualizzato rispetto al paesaggio metropolitano in cui sono inserite. Così facendo i tessuti urbani si frammentano, perdono la loro funzione e vengono caratterizzati da fenomeni di informalità che ne pregiudicano la continuità e le condizioni di vita. L’OMS stima che entro i prossimi trent’anni la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi, definendo un quadro che lascia intendere come, in contesti di disparità estreme all’interno del tessuto sociale, l’identità e la qualità del tessuto urbano costituisce una delle sfide più importanti del prossimo futuro. Come architetti ci siamo domandati come sia possibile racchiudere tali variabili all’interno di un progetto in grado di valorizzare le qualità intrinseche di una città. Abbiamo perciò scelto il caso studio di Rio de Janeiro, una delle metropoli più popolose del pianeta che si divide tra un tessuto urbano estremamente denso e un contesto naturale rigoglioso, ma sempre più minacciato, in cui gli strumenti e le azioni messe in atto dalla municipalità poco hanno potuto per regolamentare l’inevitabile, e a tratti necessaria, formazione di contesti informali sempre più grandi. Diversi sono gli studi che hanno cercato di sviluppare strategie efficaci per far interagire tra loro queste diverse realtà, sempre più comuni a tutte le latitudini. Tra questi, verrà riproposto e in parte re-interpretato all’interno della nostra tesi il lavoro dell’architetto e professore dell’università della Pennsylvania, David Gouvernour. In questa ottica, il nostro progetto, the RURAL NEXUS, ha l'obiettivo di costituire sulle tracce del Bondinho di Santa Teresa e all’interno del contesto del quartiere di Cosme Velho, un continuum di infrastruttura rurale in grado di riunire all’interno di uno stesso palinsesto i simboli dell’identità Carioca conferendo autorevolezza ai luoghi e ai simboli che affondano le radici nella storia della città. Primo fra tutti Largo do Boticario, una piccola piazza nascosta, caratterizzata dalla presenza di alcune Case in pieno stile Coloniale, simbolo di Cosme Velho ed esempio principale di una memoria annebbiata di cui i cittadini cercano di riprendere possesso per affermare la loro identità. La nostra visione, pertanto, ci porta a considerare Largo do Boticario come una “stazione rurale” inserita in un sistema diffuso e multipolare nella valle del Rio Carioca e come il crocevia in cui far confluire le diverse realtà finora citate, definendo nuove soglie in grado di veicolare e tutelare la crescita di un tessuto urbano più consapevole, in continuità con la vita della metropoli in cui è inserito.