The following research comes from the observation of the phenomenon of the progressive distancing of society from religious practices and from the places where these practices have taken place for ages. Studying the changes that our society is introducing in the concepts of rituality, celebration, community, the narration of urban space, spatial instability, ephemeral, explain how cities architecture and the public spaces can properly be considered as set up places and scenographic spaces of a widespread show of the collective daily performance. The first part of the research collected in the Book investigates Venice from a historical and cultural point of view through an understanding of the social and cultural role of the church and its spatial meaning as a cornerstone of the urban morphological system. In the second part, starting from six abandoned churches on Venetian soil, chosen based on the context in which they arise, ephemeral projects have been produced in which various declination of set-up and scenographic practices, have played a fundamental role in the process of transforming each spaces and, in a unitary vision, of the perception of the city, through curatorial attention to the project.

La ricerca che segue trae origine dalla constatazione del fenomeno di progressivo allontanamento della società dalle pratiche religiose e quindi dai luoghi nei quali queste pratiche per millenni si sono svolte. L’osservazione dei cambiamenti che questa società sta instaurando nei concetti di ritualità, di festa, di comunità, di narrazione dello spazio urbano, di instabilità spaziale, di effimero e di meraviglioso urbano, pone le basi per sostenere che l’architettura e gli spazi delle nostre città sono sempre più spesso considerabili come luoghi allestiti e spazi scenografici e che la possibilità per loro di una trasformazione sta proprio in questa visione. La prima parte della ricerca raccolta nel book, indaga la città di Venezia dal punto di vista storico e culturale attraverso la comprensione del ruolo sociale e culturale della chiesa e del suo significato spaziale in quanto cardine del sistema morfologico urbano. E’ stato possibile reinterpretare il senso di questi luoghi in chiave contemporanea per attribuire nuovi usi che non fossero discordanti con il ruolo che rivestivano. Nella seconda parte invece, la provvisorietà, la temporaneità, la trasformazione di uno spazio, hanno condotto alla declinazione di differenti modi di applicazione dell’effimero, progettando diverse tipologie di strutture che possano fungere da supporto alle funzioni previste e contemporaneamente possano entrare in dialogo spaziale con il monumento e con le peculiarità artistiche presenti in ognuno. A partire da sei chiese abbandonate sul suolo veneziano scelte in base al contesto in cui sorgono, si sono prodotti sei progetti nei quali pratiche allestitive e scenografiche, nelle loro diverse declinazioni, hanno svolto un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione dello spazio del singolo intervento e, in una visione unitaria, della percezione della città, attraverso un’attenzione curatoriale che preveda usi azioni e atmosfere di quel luogo restituito alla comunità.

De Urbe et de Miriabiliis. Riuso delle chiese chiuse di Venezia attraverso progetti di allestimento e scenografia urbana

Riva, Gianmarco;Pieri, Massimo;BARCAROLO, IRENE
2021/2022

Abstract

The following research comes from the observation of the phenomenon of the progressive distancing of society from religious practices and from the places where these practices have taken place for ages. Studying the changes that our society is introducing in the concepts of rituality, celebration, community, the narration of urban space, spatial instability, ephemeral, explain how cities architecture and the public spaces can properly be considered as set up places and scenographic spaces of a widespread show of the collective daily performance. The first part of the research collected in the Book investigates Venice from a historical and cultural point of view through an understanding of the social and cultural role of the church and its spatial meaning as a cornerstone of the urban morphological system. In the second part, starting from six abandoned churches on Venetian soil, chosen based on the context in which they arise, ephemeral projects have been produced in which various declination of set-up and scenographic practices, have played a fundamental role in the process of transforming each spaces and, in a unitary vision, of the perception of the city, through curatorial attention to the project.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2021/2022
La ricerca che segue trae origine dalla constatazione del fenomeno di progressivo allontanamento della società dalle pratiche religiose e quindi dai luoghi nei quali queste pratiche per millenni si sono svolte. L’osservazione dei cambiamenti che questa società sta instaurando nei concetti di ritualità, di festa, di comunità, di narrazione dello spazio urbano, di instabilità spaziale, di effimero e di meraviglioso urbano, pone le basi per sostenere che l’architettura e gli spazi delle nostre città sono sempre più spesso considerabili come luoghi allestiti e spazi scenografici e che la possibilità per loro di una trasformazione sta proprio in questa visione. La prima parte della ricerca raccolta nel book, indaga la città di Venezia dal punto di vista storico e culturale attraverso la comprensione del ruolo sociale e culturale della chiesa e del suo significato spaziale in quanto cardine del sistema morfologico urbano. E’ stato possibile reinterpretare il senso di questi luoghi in chiave contemporanea per attribuire nuovi usi che non fossero discordanti con il ruolo che rivestivano. Nella seconda parte invece, la provvisorietà, la temporaneità, la trasformazione di uno spazio, hanno condotto alla declinazione di differenti modi di applicazione dell’effimero, progettando diverse tipologie di strutture che possano fungere da supporto alle funzioni previste e contemporaneamente possano entrare in dialogo spaziale con il monumento e con le peculiarità artistiche presenti in ognuno. A partire da sei chiese abbandonate sul suolo veneziano scelte in base al contesto in cui sorgono, si sono prodotti sei progetti nei quali pratiche allestitive e scenografiche, nelle loro diverse declinazioni, hanno svolto un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione dello spazio del singolo intervento e, in una visione unitaria, della percezione della città, attraverso un’attenzione curatoriale che preveda usi azioni e atmosfere di quel luogo restituito alla comunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/186700