Pandemic, economic crisis, migration and climate change are just some of the factors that contribute to the current global emergency scenario. The United Nations - already before the pandemic cycle - estimated that the fragmentation of conflicts, combined with the effects of the economic and ecological crisis, was generating a humanitarian emergency greater than that caused by the Second World War. Each area, from the periphery of our metropolis to the most remote tropical village, can potentially become an emergency context. This also applies to a highly-developed metropolis such as that of New York City, where flood risk, homelessness and lack of basic public facilities constantly test its urban resilience. In this context, architecture plays a foundamental role, it responds to man's primary needs, as well as to the social ones. In this sense, the comfort stations aim to respond to such challenge, by providing a useful facility - as the on of public toilets - and at the same time by promoting public connection and interaction between people and the city. Temporary architectures, that reflect the variety of its users and its possible locations through a logic of different sizes and combinations, which allows them to adapt to any given surrounding. A site-specific but at the same time a non site-specific project.

Pandemia, crisi economica, migrazioni e cambiamenti climatici sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono all'attuale scenario di emergenza globale. Le Nazioni Unite - già prima del capitolo pandemico - stimavano che la frammentazione dei i conflitti, uniti agli effetti della crisi economica ed ecologica, stavano generando un'emergenza umanitaria maggiore di quella causata dalla seconda guerra mondiale. Ogni area, dalla periferia della nostra metropoli al più remoto villaggio tropicale, può potenzialmente diventare un contesto di emergenza. Ciò vale anche per una metropoli altamente sviluppata come quella di New York City, dove il rischio di inondazioni, il problema dei senzatetto e la mancanza di strutture pubbliche di base mettono costantemente alla prova la sua resilienza urbana. In questo contesto, l'architettura gioca un ruolo fondamentale, risponde ai bisogni primari dell'uomo, oltre che a quelli sociali. In questo senso, le comfort stations mirano a rispondere a tale sfida, fornendo una struttura utile - come quella dei bagni pubblici - e allo stesso tempo promuovendo il collegamento pubblico e l'interazione tra le persone e la città. Architetture temporanee, che riflettono la varietà dei suoi fruitori e dei suoi possibili luoghi attraverso una logica di diverse dimensioni e combinazioni, che consente loro di adattarsi a qualsiasi ambiente. Un progetto allo stesso tempo site-specific e non site-specific.

Machines for metropolitan comfort. A system of modules fulfilling the basic human needs in highly developed urban contexts

Strikovic, Nadja
2020/2021

Abstract

Pandemic, economic crisis, migration and climate change are just some of the factors that contribute to the current global emergency scenario. The United Nations - already before the pandemic cycle - estimated that the fragmentation of conflicts, combined with the effects of the economic and ecological crisis, was generating a humanitarian emergency greater than that caused by the Second World War. Each area, from the periphery of our metropolis to the most remote tropical village, can potentially become an emergency context. This also applies to a highly-developed metropolis such as that of New York City, where flood risk, homelessness and lack of basic public facilities constantly test its urban resilience. In this context, architecture plays a foundamental role, it responds to man's primary needs, as well as to the social ones. In this sense, the comfort stations aim to respond to such challenge, by providing a useful facility - as the on of public toilets - and at the same time by promoting public connection and interaction between people and the city. Temporary architectures, that reflect the variety of its users and its possible locations through a logic of different sizes and combinations, which allows them to adapt to any given surrounding. A site-specific but at the same time a non site-specific project.
ZANELLI, ALESSANDRA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2020/2021
Pandemia, crisi economica, migrazioni e cambiamenti climatici sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono all'attuale scenario di emergenza globale. Le Nazioni Unite - già prima del capitolo pandemico - stimavano che la frammentazione dei i conflitti, uniti agli effetti della crisi economica ed ecologica, stavano generando un'emergenza umanitaria maggiore di quella causata dalla seconda guerra mondiale. Ogni area, dalla periferia della nostra metropoli al più remoto villaggio tropicale, può potenzialmente diventare un contesto di emergenza. Ciò vale anche per una metropoli altamente sviluppata come quella di New York City, dove il rischio di inondazioni, il problema dei senzatetto e la mancanza di strutture pubbliche di base mettono costantemente alla prova la sua resilienza urbana. In questo contesto, l'architettura gioca un ruolo fondamentale, risponde ai bisogni primari dell'uomo, oltre che a quelli sociali. In questo senso, le comfort stations mirano a rispondere a tale sfida, fornendo una struttura utile - come quella dei bagni pubblici - e allo stesso tempo promuovendo il collegamento pubblico e l'interazione tra le persone e la città. Architetture temporanee, che riflettono la varietà dei suoi fruitori e dei suoi possibili luoghi attraverso una logica di diverse dimensioni e combinazioni, che consente loro di adattarsi a qualsiasi ambiente. Un progetto allo stesso tempo site-specific e non site-specific.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/186799