The issue of the vacant places of worship opens up a window of opportunities in the field of architecture. The aim of providing a new phase of life to empty deconsecrated buildings faces a series of guidelines and regulations by the Canonic Law that are much more respected in the Italian context rather than other examples around Europe. The choice of developing the thesis in the context of Venice, particularly in the deconsecrated church of San Gregorio, requires not only to study and respect the guidelines, but even to design in relation to the special context and the special vacant place of worship. The aim of the intervention has the purpose to develop a function devoted and dedicated to local people, especially elderly and young students. These categories never had the possibility to be integrate and being recognized towards spaces which could suit their demands, despite the fact that they cover the majority of the Venetian population. The new inter generational hub, offering spaces for elderly and students in the Former Church of San Gregorio, could thus be the right and legitimate choice for the reuse; not only in architectural terms but also in social one. The benefits of a mixed age co-study and co-living is sustained by scientific literature and helps the development of a better society. Through the use of reversible and flexible materials such as polycarbonate, metal and the implementation of a new roof, the intervention is independent but serves the pre existence though energy, language and cohesion. The accessibility is the primary purpose of the design and it interlaces through the formal developing of the project, the archetype of the city is reprised through the elements of the facade, providing several different circulations reflecting the calli and the fondamenta. The new urban community space lives inside the ancient abbey, finally giving a new phase of life to the temple that can embrace, once again, the Venetian community.

Il tema del riuso degli edifici di culto dismessi è attuale e condiviso da molte realtà europee. In Italia tuttavia è molto più presente e rigorosamente affrontato, dacché la sede Vaticana rappresenta un vincolo ed una presenza determinante nell’elaborazione di una nuova funzione di riuso. Le norme e le linee guida esplicitate e riprese in diverse anni dal Diritto Canonico e dal CEI, forniscono in modo limpido le procedure che possono essere attuate e quelle che si distaccano troppo dalla sacralità e dal valore dell’edificio, nonostante possa anche essere sconsacrato. Il tema dell’operare nell’esistente e soprattutto in edifici di culto, solitamente con alto valore simbolico, è decisamente un’operazione già di per sé complessa e rigorosa, se trasferita in un contesto come quello di Venezia diventa una vera sfida.Gli studenti universitari e gli anziani rappresentano la maggior parte della popolazione veneziana e anche quella con maggiori difficoltà nell’essere riconosciuta dalla città. Non bastano i campi e le fondamenta, i luoghi di raduno, i gradini delle chiese per essere riconosciuti, è per questo che un centro inter generazionale che possa offrire un luogo d’incontro per anziani e giovani può essere una soluzione efficace e corretta per la Chiesa di San Gregorio. Il centro intergenerazionale ospiterà dunque aree per giardinaggio giochi e passatempi per anziani che saranno in compagnia di giovani studenti a cui saranno dedicate sale lettura e di modellistica. Lo scambio e la convivenza di diverse classi d’età è benefica per ambo le parti, come viene dimostrato dalla recente letteratura scientifica. L’intervento si pone come un tipico campo veneziano, circondato dalle pareti centenarie in laterizio della sconsacrata Chiesa neogotica. L’uso di materiali semi opachi e di una struttura totalmente a secco, rende l’intervento reversibile e indipendente dall’esistente. La nuova copertura fotovoltaica e trasparente contribuisce alla produzione e consumo dell’energia dell’edificio. La luce quindi si diffonde nello spazio, unendo ogni persona nella sacralità dell’antico tempio che ritorna a vivere e ad unire.

San Gregorio former church in Venice. A social design-driven reuse project.

BERTON, GINEVRA
2021/2022

Abstract

The issue of the vacant places of worship opens up a window of opportunities in the field of architecture. The aim of providing a new phase of life to empty deconsecrated buildings faces a series of guidelines and regulations by the Canonic Law that are much more respected in the Italian context rather than other examples around Europe. The choice of developing the thesis in the context of Venice, particularly in the deconsecrated church of San Gregorio, requires not only to study and respect the guidelines, but even to design in relation to the special context and the special vacant place of worship. The aim of the intervention has the purpose to develop a function devoted and dedicated to local people, especially elderly and young students. These categories never had the possibility to be integrate and being recognized towards spaces which could suit their demands, despite the fact that they cover the majority of the Venetian population. The new inter generational hub, offering spaces for elderly and students in the Former Church of San Gregorio, could thus be the right and legitimate choice for the reuse; not only in architectural terms but also in social one. The benefits of a mixed age co-study and co-living is sustained by scientific literature and helps the development of a better society. Through the use of reversible and flexible materials such as polycarbonate, metal and the implementation of a new roof, the intervention is independent but serves the pre existence though energy, language and cohesion. The accessibility is the primary purpose of the design and it interlaces through the formal developing of the project, the archetype of the city is reprised through the elements of the facade, providing several different circulations reflecting the calli and the fondamenta. The new urban community space lives inside the ancient abbey, finally giving a new phase of life to the temple that can embrace, once again, the Venetian community.
BALZAROTTI , RICCARDO MARIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2021/2022
Il tema del riuso degli edifici di culto dismessi è attuale e condiviso da molte realtà europee. In Italia tuttavia è molto più presente e rigorosamente affrontato, dacché la sede Vaticana rappresenta un vincolo ed una presenza determinante nell’elaborazione di una nuova funzione di riuso. Le norme e le linee guida esplicitate e riprese in diverse anni dal Diritto Canonico e dal CEI, forniscono in modo limpido le procedure che possono essere attuate e quelle che si distaccano troppo dalla sacralità e dal valore dell’edificio, nonostante possa anche essere sconsacrato. Il tema dell’operare nell’esistente e soprattutto in edifici di culto, solitamente con alto valore simbolico, è decisamente un’operazione già di per sé complessa e rigorosa, se trasferita in un contesto come quello di Venezia diventa una vera sfida.Gli studenti universitari e gli anziani rappresentano la maggior parte della popolazione veneziana e anche quella con maggiori difficoltà nell’essere riconosciuta dalla città. Non bastano i campi e le fondamenta, i luoghi di raduno, i gradini delle chiese per essere riconosciuti, è per questo che un centro inter generazionale che possa offrire un luogo d’incontro per anziani e giovani può essere una soluzione efficace e corretta per la Chiesa di San Gregorio. Il centro intergenerazionale ospiterà dunque aree per giardinaggio giochi e passatempi per anziani che saranno in compagnia di giovani studenti a cui saranno dedicate sale lettura e di modellistica. Lo scambio e la convivenza di diverse classi d’età è benefica per ambo le parti, come viene dimostrato dalla recente letteratura scientifica. L’intervento si pone come un tipico campo veneziano, circondato dalle pareti centenarie in laterizio della sconsacrata Chiesa neogotica. L’uso di materiali semi opachi e di una struttura totalmente a secco, rende l’intervento reversibile e indipendente dall’esistente. La nuova copertura fotovoltaica e trasparente contribuisce alla produzione e consumo dell’energia dell’edificio. La luce quindi si diffonde nello spazio, unendo ogni persona nella sacralità dell’antico tempio che ritorna a vivere e ad unire.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/187423