In a reality where the increasing technological availability represents an extension of human intelligence, there is still today a particular professional activity, historically analog, linked to the field of visual communication, which is poorly explored and almost definitively disappearing, the Courtroom Sketch; whether it is to be understood as the representation, or the graphic schematization of the judicial field: a form of illustrated reportage concerning the reality of courtroom trials. This phenomenon of visual communication is absent in Italy, and consequently, there are no studies in this regard, much less an appropriate lexical terminology to describe it. The reason that makes this visual communication activity interesting is the fact that in several countries, first of all, the United States of America and the United Kingdom, cameras, and more generally photography, depending on different circumstances, may still be prohibited by the jurisdictions, establishing the role of Courtroom Sketch as the only visual spokesman for the press and the public information bodies, the artists in the courtroom, therefore fulfills a chronicler function of the events of the judicial proceedings. The aim of this research is, in the first instance, to give a detailed profile of this professional dimension, formally classifying it through some taxonomic parameters of representation useful to offer a design translation of this phenomenon, unknown to our culture. Ultimately, this research thesis wants, in addition to describing and cataloging the complex language system of Courtroom Sketch, to take on the role of an operational manual, on a small scale, of this visual communication activity, useful to all those visual communicators, who intend to approach this representative activity of the judicial reality

In una realtà in cui la crescente disponibilità tecnologica rappresenta sempre di più un estensione dell’intelligenza umana, esiste ancora oggi una particolare attività professionale, storicamente analogica, legata all’ambito della comunicazione visiva poco esplorata e in via di svanire quasi definitivamente, il Courtroom Sketch, sia esso da intendersi come la rappresentazione o la schematizzazione grafica dell’ambito giudiziario: una forma di reportage illustrato relativo alla realtà dei processi in aula di tribunale. Tale fenomeno della comunicazione visiva è assente in Italia e, di conseguenza, non esistono degli studi a riguardo, ne tantomeno una terminologia lessicale appropriata a descriverlo. Il motivo che rende quest’attività della comunicazione visiva interessante è il fatto che, in diversi paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America ed il Regno Unito, le telecamere, e più in generale la fotografia, in base alle diverse circostanze, possono ancora essere proibite dalle giurisdizioni; sancendo il ruolo del Courtroom Sketch come unico portavoce visivo per la stampa e per gli enti d’informazione pubblica: gli artisti in aula di tribunale ottemperano dunque una funzione cronachista degli eventi dei procedimenti giudiziari. L’obiettivo di questa ricerca vuole essere, in prima istanza, quello di conferire un profilo dettagliato di tale dimensione professionale, classificandola formalmente attraverso alcuni parametri tassonomici della rappresentazione, utili ad offrire una traduzione progettuale di un fenomeno estraneo alla nostra cultura. In ultima istanza, questa tesi di ricerca vuole, per certi versi, oltre che descrivere e catalogare il complesso sistema di linguaggio del Courtroom Sketch, assumere un ruolo di manuale operativo, in piccola scala, di tale attività della comunicazione visiva, utile per tutti quei comunicatori visivi, che siano intenzionati ad approcciarsi a tale attività rappresentativa della realtà giudiziaria.

L'illustrazione giudiziaria : il fenomeno del Courtroom Sketch

Byrne, Gabriel
2020/2021

Abstract

In a reality where the increasing technological availability represents an extension of human intelligence, there is still today a particular professional activity, historically analog, linked to the field of visual communication, which is poorly explored and almost definitively disappearing, the Courtroom Sketch; whether it is to be understood as the representation, or the graphic schematization of the judicial field: a form of illustrated reportage concerning the reality of courtroom trials. This phenomenon of visual communication is absent in Italy, and consequently, there are no studies in this regard, much less an appropriate lexical terminology to describe it. The reason that makes this visual communication activity interesting is the fact that in several countries, first of all, the United States of America and the United Kingdom, cameras, and more generally photography, depending on different circumstances, may still be prohibited by the jurisdictions, establishing the role of Courtroom Sketch as the only visual spokesman for the press and the public information bodies, the artists in the courtroom, therefore fulfills a chronicler function of the events of the judicial proceedings. The aim of this research is, in the first instance, to give a detailed profile of this professional dimension, formally classifying it through some taxonomic parameters of representation useful to offer a design translation of this phenomenon, unknown to our culture. Ultimately, this research thesis wants, in addition to describing and cataloging the complex language system of Courtroom Sketch, to take on the role of an operational manual, on a small scale, of this visual communication activity, useful to all those visual communicators, who intend to approach this representative activity of the judicial reality
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2022
2020/2021
In una realtà in cui la crescente disponibilità tecnologica rappresenta sempre di più un estensione dell’intelligenza umana, esiste ancora oggi una particolare attività professionale, storicamente analogica, legata all’ambito della comunicazione visiva poco esplorata e in via di svanire quasi definitivamente, il Courtroom Sketch, sia esso da intendersi come la rappresentazione o la schematizzazione grafica dell’ambito giudiziario: una forma di reportage illustrato relativo alla realtà dei processi in aula di tribunale. Tale fenomeno della comunicazione visiva è assente in Italia e, di conseguenza, non esistono degli studi a riguardo, ne tantomeno una terminologia lessicale appropriata a descriverlo. Il motivo che rende quest’attività della comunicazione visiva interessante è il fatto che, in diversi paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America ed il Regno Unito, le telecamere, e più in generale la fotografia, in base alle diverse circostanze, possono ancora essere proibite dalle giurisdizioni; sancendo il ruolo del Courtroom Sketch come unico portavoce visivo per la stampa e per gli enti d’informazione pubblica: gli artisti in aula di tribunale ottemperano dunque una funzione cronachista degli eventi dei procedimenti giudiziari. L’obiettivo di questa ricerca vuole essere, in prima istanza, quello di conferire un profilo dettagliato di tale dimensione professionale, classificandola formalmente attraverso alcuni parametri tassonomici della rappresentazione, utili ad offrire una traduzione progettuale di un fenomeno estraneo alla nostra cultura. In ultima istanza, questa tesi di ricerca vuole, per certi versi, oltre che descrivere e catalogare il complesso sistema di linguaggio del Courtroom Sketch, assumere un ruolo di manuale operativo, in piccola scala, di tale attività della comunicazione visiva, utile per tutti quei comunicatori visivi, che siano intenzionati ad approcciarsi a tale attività rappresentativa della realtà giudiziaria.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/187501