A point of contact, of passage, of exchange and of confrontation: Place Stalingard is the field of investigation of this project, which addresses the theme of public space and its representative power. This great urban void in the east of Paris, between the Canal Saint Martin and the Bassin de la Villette, is held together by an enclosure of banks, terraces and porches, silent and passive elements to the internal dynamics, on which dominates the neoclassical Rotonde of Ledoux. The layout is an expression of the layering of large urban systems that over the centuries have defined the morphology of Paris, from the perspective axis between the Bassin and the Rotonde wanted by Napoleon to the great composition of Bernard Huet of the late twentieth century. Today, in the face of a critical and complex use, dominated by indifference in the fruition and by a growing degradation at night, it is possible to introduce new forms of rituals, complementary and in addition to those existing, that activate and enhance the spaces of the square. Through an intervention that maintains the current forms, the project gives new ways of experiencing the existing elements of the enclosure. Ten pieces of urban furniture, which recall the shapes and principles of the ones in Paris, are located in strategic points of the composition: the possibility of moving, repositioning and transforming them, as if they were scenic machines, awakens in the user and in the community a wide range of experiential modes. These are expressed in a kaleidoscope of “rites of structuring social time”, such as the market, moments of play, parties and musical events, cyclical phenomena based on the parameters of consumption, ephemerality and entertainment, able to reactivate in the heart of the square a collective effervescence.

Un punto di contatto, di passaggio, di scambio e di scontro: Place Stalingard è il terreno di indagine di questo progetto, che affronta il tema dello spazio pubblico e il suo potere rappresentativo. Questo grande vuoto urbano nell’est di Parigi, tra il Canal Saint Martin e il Bassin de la Villette, è tenuto insieme da un recinto eterogeneo di argini, terrazzamenti e porticati, componenti assopite e passive alle dinamiche interne, su cui domina la mole della Rotonde neoclassica di Ledoux. L’assetto è espressione dell’intreccio di grandi sistemi urbani che nei secoli hanno definito la morfologia di Parigi, dall’asse prospettico tra Bassin e Rotonde voluto da Napoleone fino alla grande composizione di Bernard Huet di fine Novecento. Oggi, a fronte di una condizione d’uso critica e complessa, in cui domina un’ indifferenza nella fruizione e un crescente degrado notturno, è possibile introdurre nuove forme di ritualità, complementari e in aggiunta a quelle esistenti, che attivano e valorizzano gli spazi della piazza. Attraverso un intervento che mantiene ed esalta le forme correnti vengono potenziati gli elementi costitutori del recinto, sui quali si proiettano nuove configurazioni d’uso. Dieci attrezzature, che richiamano forme e principi dell’arredo urbano parigino e di alcuni edifici in città, si dispongono in punti strategici della composizione: la possibilità di muoverle, riposizionarle e trasformarle, come fossero delle macchine sceniche, risveglia nell’utente e nella comunità una vasta gamma di modalità esperienziali. Queste si esprimono in un caleidoscopio di “riti di strutturazione del tempo sociale”, come il mercato, i momenti di gioco, le feste e gli eventi musicali, fenomeni ciclici basati sui parametri del consumo, della precarietà e dello spettacolo, capaci di riattivare nel cuore della piazza un’effervescenza collettiva.

Paris Stalingrad : il potere rappresentativo dello spazio pubblico

Tassinato, Francesco
2020/2021

Abstract

A point of contact, of passage, of exchange and of confrontation: Place Stalingard is the field of investigation of this project, which addresses the theme of public space and its representative power. This great urban void in the east of Paris, between the Canal Saint Martin and the Bassin de la Villette, is held together by an enclosure of banks, terraces and porches, silent and passive elements to the internal dynamics, on which dominates the neoclassical Rotonde of Ledoux. The layout is an expression of the layering of large urban systems that over the centuries have defined the morphology of Paris, from the perspective axis between the Bassin and the Rotonde wanted by Napoleon to the great composition of Bernard Huet of the late twentieth century. Today, in the face of a critical and complex use, dominated by indifference in the fruition and by a growing degradation at night, it is possible to introduce new forms of rituals, complementary and in addition to those existing, that activate and enhance the spaces of the square. Through an intervention that maintains the current forms, the project gives new ways of experiencing the existing elements of the enclosure. Ten pieces of urban furniture, which recall the shapes and principles of the ones in Paris, are located in strategic points of the composition: the possibility of moving, repositioning and transforming them, as if they were scenic machines, awakens in the user and in the community a wide range of experiential modes. These are expressed in a kaleidoscope of “rites of structuring social time”, such as the market, moments of play, parties and musical events, cyclical phenomena based on the parameters of consumption, ephemerality and entertainment, able to reactivate in the heart of the square a collective effervescence.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2020/2021
Un punto di contatto, di passaggio, di scambio e di scontro: Place Stalingard è il terreno di indagine di questo progetto, che affronta il tema dello spazio pubblico e il suo potere rappresentativo. Questo grande vuoto urbano nell’est di Parigi, tra il Canal Saint Martin e il Bassin de la Villette, è tenuto insieme da un recinto eterogeneo di argini, terrazzamenti e porticati, componenti assopite e passive alle dinamiche interne, su cui domina la mole della Rotonde neoclassica di Ledoux. L’assetto è espressione dell’intreccio di grandi sistemi urbani che nei secoli hanno definito la morfologia di Parigi, dall’asse prospettico tra Bassin e Rotonde voluto da Napoleone fino alla grande composizione di Bernard Huet di fine Novecento. Oggi, a fronte di una condizione d’uso critica e complessa, in cui domina un’ indifferenza nella fruizione e un crescente degrado notturno, è possibile introdurre nuove forme di ritualità, complementari e in aggiunta a quelle esistenti, che attivano e valorizzano gli spazi della piazza. Attraverso un intervento che mantiene ed esalta le forme correnti vengono potenziati gli elementi costitutori del recinto, sui quali si proiettano nuove configurazioni d’uso. Dieci attrezzature, che richiamano forme e principi dell’arredo urbano parigino e di alcuni edifici in città, si dispongono in punti strategici della composizione: la possibilità di muoverle, riposizionarle e trasformarle, come fossero delle macchine sceniche, risveglia nell’utente e nella comunità una vasta gamma di modalità esperienziali. Queste si esprimono in un caleidoscopio di “riti di strutturazione del tempo sociale”, come il mercato, i momenti di gioco, le feste e gli eventi musicali, fenomeni ciclici basati sui parametri del consumo, della precarietà e dello spettacolo, capaci di riattivare nel cuore della piazza un’effervescenza collettiva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/187519