Often the idea of Africa is that of a backward continent, whose history and culture are closely linked to those of the colonizing countries. Similarly, even in the architectural field there is little research to date on the role of the built environment in the definition of cultural values, largely because it is widely perceived that great architecture and architectural innovation originate in the Western world. But is it really like that? What this thesis aims to do is to dispel these myths and to shed light on the traditional architecture of the cradle of humanity, eradicating the current idea of “western=innovation”. African architecture, in fact, offers excellent examples of an architecture consistent with the context and of a respectful man-building-nature relationship without lacking in performance quality. This last point can however be implemented through the support of a design that involves the use of passive strategies, with the aim of bringing local architecture to the next level developing at the maximum potential the local materials and the natural features. Hence, the goal is to study feasibility and benefits of using earth and other traditional materials in the design of buildings to reduce energy consumption and discuss the relevance of local resources to conclude by creating a hybridization between tradition and innovation which is not intended to be understood as an intermediate technology between “local” and “advanced”, but it is intended to trigger a process of contamination of one another to make them one. The thesis was developed following the path of the experience of collaboration lived in Tanzania. It opens with a research on the territory concerning natural and traditional architecture, which offers excellent examples of low environmental impact construction. Starting from some paradigmatic areas, where typical features of local architecture are researched investigating analogies and differences, the fundamental stage of the journey is reached: I had the chance to live the direct experience of auto construction of a typical house that will be used as a case study to return an assessment of the performance of the state of the art. In conclusion, the final part focuses on the enhancement of some elements through the implementation of simple but effective innovation strategies.

Spesso l’idea che si ha dell’Africa è quella di un continente arretrato, la cui storia e cultura sono strettamente legate a quelle dei paesi colonizzatori. Allo stesso modo anche in campo architettonico c’è poca ricerca fino ad oggi sul ruolo dell’ambiente costruito nella definizione dei valori culturali, in gran parte perché è ampiamente percepito che la grande architettura e l’innovazione architettonica abbiano origine nel mondo occidentale. Ma è davvero così? Ciò che questo lavoro di tesi si propone di fare è di sfatare questi miti e di riportare luce sull’architettura tradizionale africana, sradicando l’idea attuale di “occidentale=innovazione”. L’architettura africana, infatti, offre ottimi esempi di ciò che è l’architettura coerente con il contesto e del rispettoso rapporto uomo-edificio-natura senza mancare in qualità prestazionale. Quest’ultimo punto può tuttavia essere implementato attraverso il supporto di una progettazione che prevede l’utilizzo di strategie passive, con l’obiettivo di portare l’architettura locale ad un livello successivo sfruttando al massimo il potenziale dei materiali locali e delle caratteristiche climatiche. L’obiettivo è quindi quello di studiare la fattibilità e i benefici dell’utilizzo di terra e altri materiali naturali nella progettazione di edifici per ridurre il consumo energetico e discutere la rilevanza delle risorse locali per concludere creando un’ibridazione tra tradizione e innovazione che non sia intesa come tecnologia intermedia tra “locale” e “avanzato”, ma che inneschi un processo di contaminazione dell’una nell’altra per renderle una cosa sola. La tesi è stata sviluppata seguendo il percorso dell’esperienza di collaborazione vissuta in Tanzania. Si apre con una ricerca sul territorio riguardante l’architettura naturale, che offre esempi di costruzione a bassissimo impatto ambientale. Partendo da alcune zone paradigmatiche, dove si ricercano i caratteri tipici dell’architettura locale indagando analogie e differenze, si arriva alla tappa fondamentale del viaggio, dove ho potuto vivere l’esperienza diretta di autocostruzione di una casa tipica che verrà usata come caso studio per restituire una valutazione delle prestazioni dello stato di fatto. Infine, si conclude con la valorizzazione di alcuni elementi attraverso l’implementazione di strategie innovative semplici ma efficaci.

Tanzanian experience through natural architecture. Tradition and innovation for a sustainable essential architecture

Prino, Federica
2021/2022

Abstract

Often the idea of Africa is that of a backward continent, whose history and culture are closely linked to those of the colonizing countries. Similarly, even in the architectural field there is little research to date on the role of the built environment in the definition of cultural values, largely because it is widely perceived that great architecture and architectural innovation originate in the Western world. But is it really like that? What this thesis aims to do is to dispel these myths and to shed light on the traditional architecture of the cradle of humanity, eradicating the current idea of “western=innovation”. African architecture, in fact, offers excellent examples of an architecture consistent with the context and of a respectful man-building-nature relationship without lacking in performance quality. This last point can however be implemented through the support of a design that involves the use of passive strategies, with the aim of bringing local architecture to the next level developing at the maximum potential the local materials and the natural features. Hence, the goal is to study feasibility and benefits of using earth and other traditional materials in the design of buildings to reduce energy consumption and discuss the relevance of local resources to conclude by creating a hybridization between tradition and innovation which is not intended to be understood as an intermediate technology between “local” and “advanced”, but it is intended to trigger a process of contamination of one another to make them one. The thesis was developed following the path of the experience of collaboration lived in Tanzania. It opens with a research on the territory concerning natural and traditional architecture, which offers excellent examples of low environmental impact construction. Starting from some paradigmatic areas, where typical features of local architecture are researched investigating analogies and differences, the fundamental stage of the journey is reached: I had the chance to live the direct experience of auto construction of a typical house that will be used as a case study to return an assessment of the performance of the state of the art. In conclusion, the final part focuses on the enhancement of some elements through the implementation of simple but effective innovation strategies.
FRANCIERI, ROBERTO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2021/2022
Spesso l’idea che si ha dell’Africa è quella di un continente arretrato, la cui storia e cultura sono strettamente legate a quelle dei paesi colonizzatori. Allo stesso modo anche in campo architettonico c’è poca ricerca fino ad oggi sul ruolo dell’ambiente costruito nella definizione dei valori culturali, in gran parte perché è ampiamente percepito che la grande architettura e l’innovazione architettonica abbiano origine nel mondo occidentale. Ma è davvero così? Ciò che questo lavoro di tesi si propone di fare è di sfatare questi miti e di riportare luce sull’architettura tradizionale africana, sradicando l’idea attuale di “occidentale=innovazione”. L’architettura africana, infatti, offre ottimi esempi di ciò che è l’architettura coerente con il contesto e del rispettoso rapporto uomo-edificio-natura senza mancare in qualità prestazionale. Quest’ultimo punto può tuttavia essere implementato attraverso il supporto di una progettazione che prevede l’utilizzo di strategie passive, con l’obiettivo di portare l’architettura locale ad un livello successivo sfruttando al massimo il potenziale dei materiali locali e delle caratteristiche climatiche. L’obiettivo è quindi quello di studiare la fattibilità e i benefici dell’utilizzo di terra e altri materiali naturali nella progettazione di edifici per ridurre il consumo energetico e discutere la rilevanza delle risorse locali per concludere creando un’ibridazione tra tradizione e innovazione che non sia intesa come tecnologia intermedia tra “locale” e “avanzato”, ma che inneschi un processo di contaminazione dell’una nell’altra per renderle una cosa sola. La tesi è stata sviluppata seguendo il percorso dell’esperienza di collaborazione vissuta in Tanzania. Si apre con una ricerca sul territorio riguardante l’architettura naturale, che offre esempi di costruzione a bassissimo impatto ambientale. Partendo da alcune zone paradigmatiche, dove si ricercano i caratteri tipici dell’architettura locale indagando analogie e differenze, si arriva alla tappa fondamentale del viaggio, dove ho potuto vivere l’esperienza diretta di autocostruzione di una casa tipica che verrà usata come caso studio per restituire una valutazione delle prestazioni dello stato di fatto. Infine, si conclude con la valorizzazione di alcuni elementi attraverso l’implementazione di strategie innovative semplici ma efficaci.
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