L’idea di creare un vero Alzheimer Café, aperto a tutti e itinerante, è data dalla voglia di rendere più accessibile questa realtà, non solo a malati e caregiver, ma anche al resto della società e allontanare l’immagine dell’Alzheimer da quella ospedaliera. Con la creazione di un polo satellite, itinerante, che possa spostarsi con facilità secondo il programma di un servizio strutturato, queste realtà potrebbero diventare più accessibili e conosciute da un maggior numero di persone. C’è quindi l’obiettivo di andare in contro a persone che hanno più difficoltà nei lunghi spostamenti e che quindi rinunciano ad appoggiarsi a questo tipo di sostegno; grazie alla flessibilità del servizio e dell’ambiente che lo ospita, si può portare questo tipo di supporto anche in località vacanziere permettendo alle famiglie di non rinunciare a spostarsi durante le vacanze a causa della malattia. Si aggiunge poi l’obiettivo di avvicinare maggiormente la società a questo problema, dimostrando che è possibile rapportarsi con questa realtà e relazionarsi con i malati considerandoli come persone speciali con cui convivere e non come pazzi da rinchiudere. Prendendo come spunto l’efficacia dei temporary stores e il concetto di ”evento”, mobile, mutevole e incisiva si può elaborare la strategia per un nuovo tipo di servizio. Se nei temporary shop c’è un utilizzo dell’architettura e del design come supporto al messaggio pubblicitario, in questo caso insieme alla città diventa veicolo di relazioni, incontri, diffusione, informazione e conoscenza. Nasce quindi una situazione raccolta in un contenitore trasformabile, temporaneo e aperto a tutti, allestito in spazi pubblici e ben visibili, al cui interno si possano ottenere informazioni, assistenza e un caffè possa essere bevuto senza distinzione tra “sani” e “malati”.

Alzheimer cafè satellite. Linee guida alla progettazione di un Alzheimer cafè itinerante

CARRARA, MONICA ANGELA
2009/2010

Abstract

L’idea di creare un vero Alzheimer Café, aperto a tutti e itinerante, è data dalla voglia di rendere più accessibile questa realtà, non solo a malati e caregiver, ma anche al resto della società e allontanare l’immagine dell’Alzheimer da quella ospedaliera. Con la creazione di un polo satellite, itinerante, che possa spostarsi con facilità secondo il programma di un servizio strutturato, queste realtà potrebbero diventare più accessibili e conosciute da un maggior numero di persone. C’è quindi l’obiettivo di andare in contro a persone che hanno più difficoltà nei lunghi spostamenti e che quindi rinunciano ad appoggiarsi a questo tipo di sostegno; grazie alla flessibilità del servizio e dell’ambiente che lo ospita, si può portare questo tipo di supporto anche in località vacanziere permettendo alle famiglie di non rinunciare a spostarsi durante le vacanze a causa della malattia. Si aggiunge poi l’obiettivo di avvicinare maggiormente la società a questo problema, dimostrando che è possibile rapportarsi con questa realtà e relazionarsi con i malati considerandoli come persone speciali con cui convivere e non come pazzi da rinchiudere. Prendendo come spunto l’efficacia dei temporary stores e il concetto di ”evento”, mobile, mutevole e incisiva si può elaborare la strategia per un nuovo tipo di servizio. Se nei temporary shop c’è un utilizzo dell’architettura e del design come supporto al messaggio pubblicitario, in questo caso insieme alla città diventa veicolo di relazioni, incontri, diffusione, informazione e conoscenza. Nasce quindi una situazione raccolta in un contenitore trasformabile, temporaneo e aperto a tutti, allestito in spazi pubblici e ben visibili, al cui interno si possano ottenere informazioni, assistenza e un caffè possa essere bevuto senza distinzione tra “sani” e “malati”.
LANI, LAPO
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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