In light of the United Nations (UN) Agenda 21 (1992) of Human Right to Adequate Housing, the UN Global Agenda 2030 and Sustainable Development Goal (SDG) 11, this dissertation investigates the need for adequate housing to localize the UN urban agenda, by adopting the potential of the collaborative approaches in current urban housing practices in Europe, as an element for methodological and strategical development in the area of urban housing research and practice. To feed this purpose, four case studies of housing settlements of Zurich cooperative model, which is a purpose-built collaborative social housing incentive in Switzerland are investigated through a transdisciplinary research approach. The methodology of investigation as a qualitative case study, is pursued by on-site visits and direct observations, document analyses, interviews with stakeholders, housing descriptive narratives of the inhabitants, developing and applying a gaming metaphor tool as a participatory research tool with residential communities, online surveys, desk-top studies, coupled with the insights from the literature review. This dissertation argues that the activities of the housing cooperatives in Zurich interconnects the professional fields of urban planning and architecture to the local and national policies and to space as a common interest. In order to support the hypotheses of the study, case studies are explored on two scales of interventions as macro- and micro- scales. Within the macro-scale of intervention, the study is grounded in the urban theory of planetary urbanization, thus, two case studies are selected near the inner-city of Zurich and two case studies in Zurich North. In tackling the micro-scale of intervention, the study is framed by the theory of intermediate spaces through analyzing two empirical cases. The value and originality of the research is twofold: in developing participatory research methodologies in housing and for evolving insights of the socio-spatial potentials of the intermediate zones, which are based on the lived-experiences of the inhabitants of the studied collective housing spaces. The study aims at contributing in the advancement of knowledge in housing sector generally and in the collaborative housing research field specifically. The results of the study highlight that the case studies as non-monofunctional interventions have contributed into the resilient and cohesive urban fabric development. On the other hand, whilst the strategies linked to urban densification can help to reverse the inner-city’s gentrification and segregation, they can also instigate the gradual displacement of low-income groups. Furthermore, the new generation of housing cooperatives of Zurich apply strategies such as revitalization of the functional usage of the former urban wastelands, innovative apartment-housing typologies, functional mix and social mix as tools for cohesive urban densification purposes, coupled with national goal of the 2000-watt society in Switzerland. New housing typologies and novel forms of housing, namely, the cluster-concept apartments and the hall-concept apartments are spatial translation of the vision of housing cooperatives for collaborative living in Zurich. Subsequently, the spatial activation of intermediate housing spaces through innovative typologies have resulted in optimal usage of residential spaces and functional resilience, hybridity and temporariness of housing spaces and sustainable transition of resources and space in a larger scale. Following that, this research displays that the participation-capable housing spaces enable the socio-spatial value of the intermediate zones as spaces of (re)negotiations and mobilize the potentials of the socio-spatial innovation and social cohesion of the inhabitants of intentional collective settings. The spatial rearrangements and adaptability in shared living settings, which have been enabled through the constant participatory negotiations in time of a crisis (the Covid-19 pandemic), moreover, reveal the spatial adequacies and inadequacies, as a testing ground for future adaptations in the sustainable apartment housing types and models. Conclusively, the communities, which help themselves in a collaborative manner, learn skills and achieve goals on the long term that they could not be achieved individually. This research concludes, however, that the challenge of adequate urban housing cannot be solved with a one-size-fits-all approach. Step towards adequate housing needs exploring the good examples to provide context-dependent knowledge and developing critical accounts of experiences and developments of the contemporary urban housing to enable adequate solutions for the future, whilst current successful tools are seen as models for international developments to re-learn how to design the contemporary cities.

Alla luce dell’Agenda 21 (1992) delle Nazioni Unite (UN) che riguarda il Diritto Umano ad una Abitazione Adeguata, dell’Agenda Globale delle Nazioni Unite 2030 e dell’Obbiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 11, questa dissertazione indaga il bisogno di un’abitazione adeguata, considerando l’agenda urbana UN, grazie all’impiego di approcci collaborativi nelle attuali pratiche di edilizia urbana in Europa, come elemento di sviluppo metodologico e strategico nell'area di ricerca e di progetto degli alloggi abitativi. Per raggiungere questo obiettivo, vengono indagati quattro casi studio di cooperative abitative a Zurigo attraverso un metodo di ricerca transdisciplinare. Il metodo di indagine qualitativo dei casi studio è condotto attraverso sopralluoghi in loco e osservazioni dirette, analisi dei documenti, interviste con le parti interessate, narrazioni e descrizioni delle abitazioni da parte degli abitanti, sviluppo e applicazione di un gioco inteso come strumento di ricerca partecipativa con le comunità residenziali, ricerche documentali online e sulla letteratura esistente. Questo studio sostiene che le attività delle cooperative abitative di Zurigo possano costituire un link tra pianificazione urbana, politiche locali/nazionali e spazio, inteso come interesse comune. Al fine di sostenere le ipotesi della ricerca, i casi studio vengono esplorati a due scale di intervento differenti: macro e micro. Nell’ambito della macro-scala di intervento, la ricerca si basa sulla teoria dell'urbanizzazione planetaria, dunque sono selezionati due casi studio vicino al centro della città di Zurigo e due casi studio a Zurigo Nord. Nell'affrontare la microscala, lo studio si basa sulla teoria degli spazi intermedi attraverso l'analisi di due casi empirici. Il valore e l'originalità della ricerca è duplice: risiede sia nello sviluppo di metodologie di ricerca partecipativa nell'ambito delle realtà abitative, sia nel contributo allo sviluppo della comprensione delle potenzialità socio-spaziali delle zone intermedie, che si basano sulle esperienze vissute dagli abitanti degli spazi abitativi collettivi presi in considerazione. Lo studio vuole contribuire all'avanzamento della conoscenza nel settore dell’abitazione in generale e nel campo della ricerca sugli alloggi collaborativi (collaborative housing) in particolare. I risultati evidenziano che i casi studio di interventi non-monofunzionali hanno contribuito allo sviluppo di un tessuto urbano resiliente e coeso. D'altra parte, mentre le strategie legate alla densificazione urbana possono aiutare a invertire la gentrificazione e la segregazione del centro urbano, esse possono anche incentivare il graduale spostamento dei gruppi a basso reddito. Inoltre, la nuova generazione di cooperative abitative di Zurigo applica strategie come la rivitalizzazione dell'uso funzionale delle ex aree urbane dismesse, tipologie abitative innovative, mescolanza funzionale e mescolanza sociale, come strumenti per una densificazione urbana di coesione, insieme all'obiettivo nazionale di una socità-2000-watt. Le nuove tipologie abitative e le nuove forme di alloggio, ovvero gli alloggi cluster-concept e gli alloggi hall-concept, sono la trasposizione spaziale della visione delle cooperative abitative per la vita collaborativa a Zurigo. Conseguentemente, l'attivazione spaziale degli spazi abitativi intermedi attraverso tipologie innovative, ha portato a un uso ottimale degli spazi residenziali e alla resilienza funzionale, all'ibridazione e alla temporaneità degli spazi abitativi e alla transizione sostenibile delle risorse e dello spazio in una scala più ampia. Su questi presupposti, la ricerca mostra che gli spazi abitativi che consentono partecipazione attivano il valore socio-spaziale delle zone intermedie come spazi di (ri)negoziazione e mobilitano le potenzialità dell'innovazione socio-spaziale e della coesione sociale dei residenti che scelgono di abitare in un abitanti dei contesto collettivo. I cambiamenti spaziali e l'adattabilità nei contesti abitativi condivisi, che sono stati resi possibili attraverso la costante negoziazione partecipativa in tempo di crisi (la pandemia di Covid-19), inoltre, rivelano l'adeguatezza e l'inadeguatezza spaziale, come terreno di prova per futuri adattamenti nelle tipologie e nei modelli abitativi sostenibili. In conclusione, le comunità che si aiutano in modo collaborativo, apprendono competenze e raggiungono obiettivi a lungo termine che non potrebbero essere raggiunti individualmente. Questa ricerca conclude, tuttavia, che la sfida dell’adeguatezza dell’abitar urbano non può essere risolta con un approccio unico, standardizzato. La ricerca verso un’idea di alloggio adeguato devono esplorare gli esempi positivi per fornire una conoscenza contestuale e sviluppare resoconti critici delle esperienze e degli sviluppi dell'edilizia urbana contemporanea per permettere soluzioni adeguate per il futuro, mentre le buone prassi attuali sono visti come modelli per gli sviluppi internazionali per re-imparare a progettare le città contemporanee.

Adequate urban housing : case studies of novel settlements of housing cooperatives in Zurich, Switzerland - Intermediate spaces : enablers of social connection

Khatibi, Maryam
2021/2022

Abstract

In light of the United Nations (UN) Agenda 21 (1992) of Human Right to Adequate Housing, the UN Global Agenda 2030 and Sustainable Development Goal (SDG) 11, this dissertation investigates the need for adequate housing to localize the UN urban agenda, by adopting the potential of the collaborative approaches in current urban housing practices in Europe, as an element for methodological and strategical development in the area of urban housing research and practice. To feed this purpose, four case studies of housing settlements of Zurich cooperative model, which is a purpose-built collaborative social housing incentive in Switzerland are investigated through a transdisciplinary research approach. The methodology of investigation as a qualitative case study, is pursued by on-site visits and direct observations, document analyses, interviews with stakeholders, housing descriptive narratives of the inhabitants, developing and applying a gaming metaphor tool as a participatory research tool with residential communities, online surveys, desk-top studies, coupled with the insights from the literature review. This dissertation argues that the activities of the housing cooperatives in Zurich interconnects the professional fields of urban planning and architecture to the local and national policies and to space as a common interest. In order to support the hypotheses of the study, case studies are explored on two scales of interventions as macro- and micro- scales. Within the macro-scale of intervention, the study is grounded in the urban theory of planetary urbanization, thus, two case studies are selected near the inner-city of Zurich and two case studies in Zurich North. In tackling the micro-scale of intervention, the study is framed by the theory of intermediate spaces through analyzing two empirical cases. The value and originality of the research is twofold: in developing participatory research methodologies in housing and for evolving insights of the socio-spatial potentials of the intermediate zones, which are based on the lived-experiences of the inhabitants of the studied collective housing spaces. The study aims at contributing in the advancement of knowledge in housing sector generally and in the collaborative housing research field specifically. The results of the study highlight that the case studies as non-monofunctional interventions have contributed into the resilient and cohesive urban fabric development. On the other hand, whilst the strategies linked to urban densification can help to reverse the inner-city’s gentrification and segregation, they can also instigate the gradual displacement of low-income groups. Furthermore, the new generation of housing cooperatives of Zurich apply strategies such as revitalization of the functional usage of the former urban wastelands, innovative apartment-housing typologies, functional mix and social mix as tools for cohesive urban densification purposes, coupled with national goal of the 2000-watt society in Switzerland. New housing typologies and novel forms of housing, namely, the cluster-concept apartments and the hall-concept apartments are spatial translation of the vision of housing cooperatives for collaborative living in Zurich. Subsequently, the spatial activation of intermediate housing spaces through innovative typologies have resulted in optimal usage of residential spaces and functional resilience, hybridity and temporariness of housing spaces and sustainable transition of resources and space in a larger scale. Following that, this research displays that the participation-capable housing spaces enable the socio-spatial value of the intermediate zones as spaces of (re)negotiations and mobilize the potentials of the socio-spatial innovation and social cohesion of the inhabitants of intentional collective settings. The spatial rearrangements and adaptability in shared living settings, which have been enabled through the constant participatory negotiations in time of a crisis (the Covid-19 pandemic), moreover, reveal the spatial adequacies and inadequacies, as a testing ground for future adaptations in the sustainable apartment housing types and models. Conclusively, the communities, which help themselves in a collaborative manner, learn skills and achieve goals on the long term that they could not be achieved individually. This research concludes, however, that the challenge of adequate urban housing cannot be solved with a one-size-fits-all approach. Step towards adequate housing needs exploring the good examples to provide context-dependent knowledge and developing critical accounts of experiences and developments of the contemporary urban housing to enable adequate solutions for the future, whilst current successful tools are seen as models for international developments to re-learn how to design the contemporary cities.
ROCCA, ALESSANDRO
null, null
27-mag-2022
Adequate urban housing : case studies of novel settlements of housing cooperatives in Zurich, Switzerland - Intermediate spaces : enablers of social connection
Alla luce dell’Agenda 21 (1992) delle Nazioni Unite (UN) che riguarda il Diritto Umano ad una Abitazione Adeguata, dell’Agenda Globale delle Nazioni Unite 2030 e dell’Obbiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 11, questa dissertazione indaga il bisogno di un’abitazione adeguata, considerando l’agenda urbana UN, grazie all’impiego di approcci collaborativi nelle attuali pratiche di edilizia urbana in Europa, come elemento di sviluppo metodologico e strategico nell'area di ricerca e di progetto degli alloggi abitativi. Per raggiungere questo obiettivo, vengono indagati quattro casi studio di cooperative abitative a Zurigo attraverso un metodo di ricerca transdisciplinare. Il metodo di indagine qualitativo dei casi studio è condotto attraverso sopralluoghi in loco e osservazioni dirette, analisi dei documenti, interviste con le parti interessate, narrazioni e descrizioni delle abitazioni da parte degli abitanti, sviluppo e applicazione di un gioco inteso come strumento di ricerca partecipativa con le comunità residenziali, ricerche documentali online e sulla letteratura esistente. Questo studio sostiene che le attività delle cooperative abitative di Zurigo possano costituire un link tra pianificazione urbana, politiche locali/nazionali e spazio, inteso come interesse comune. Al fine di sostenere le ipotesi della ricerca, i casi studio vengono esplorati a due scale di intervento differenti: macro e micro. Nell’ambito della macro-scala di intervento, la ricerca si basa sulla teoria dell'urbanizzazione planetaria, dunque sono selezionati due casi studio vicino al centro della città di Zurigo e due casi studio a Zurigo Nord. Nell'affrontare la microscala, lo studio si basa sulla teoria degli spazi intermedi attraverso l'analisi di due casi empirici. Il valore e l'originalità della ricerca è duplice: risiede sia nello sviluppo di metodologie di ricerca partecipativa nell'ambito delle realtà abitative, sia nel contributo allo sviluppo della comprensione delle potenzialità socio-spaziali delle zone intermedie, che si basano sulle esperienze vissute dagli abitanti degli spazi abitativi collettivi presi in considerazione. Lo studio vuole contribuire all'avanzamento della conoscenza nel settore dell’abitazione in generale e nel campo della ricerca sugli alloggi collaborativi (collaborative housing) in particolare. I risultati evidenziano che i casi studio di interventi non-monofunzionali hanno contribuito allo sviluppo di un tessuto urbano resiliente e coeso. D'altra parte, mentre le strategie legate alla densificazione urbana possono aiutare a invertire la gentrificazione e la segregazione del centro urbano, esse possono anche incentivare il graduale spostamento dei gruppi a basso reddito. Inoltre, la nuova generazione di cooperative abitative di Zurigo applica strategie come la rivitalizzazione dell'uso funzionale delle ex aree urbane dismesse, tipologie abitative innovative, mescolanza funzionale e mescolanza sociale, come strumenti per una densificazione urbana di coesione, insieme all'obiettivo nazionale di una socità-2000-watt. Le nuove tipologie abitative e le nuove forme di alloggio, ovvero gli alloggi cluster-concept e gli alloggi hall-concept, sono la trasposizione spaziale della visione delle cooperative abitative per la vita collaborativa a Zurigo. Conseguentemente, l'attivazione spaziale degli spazi abitativi intermedi attraverso tipologie innovative, ha portato a un uso ottimale degli spazi residenziali e alla resilienza funzionale, all'ibridazione e alla temporaneità degli spazi abitativi e alla transizione sostenibile delle risorse e dello spazio in una scala più ampia. Su questi presupposti, la ricerca mostra che gli spazi abitativi che consentono partecipazione attivano il valore socio-spaziale delle zone intermedie come spazi di (ri)negoziazione e mobilitano le potenzialità dell'innovazione socio-spaziale e della coesione sociale dei residenti che scelgono di abitare in un abitanti dei contesto collettivo. I cambiamenti spaziali e l'adattabilità nei contesti abitativi condivisi, che sono stati resi possibili attraverso la costante negoziazione partecipativa in tempo di crisi (la pandemia di Covid-19), inoltre, rivelano l'adeguatezza e l'inadeguatezza spaziale, come terreno di prova per futuri adattamenti nelle tipologie e nei modelli abitativi sostenibili. In conclusione, le comunità che si aiutano in modo collaborativo, apprendono competenze e raggiungono obiettivi a lungo termine che non potrebbero essere raggiunti individualmente. Questa ricerca conclude, tuttavia, che la sfida dell’adeguatezza dell’abitar urbano non può essere risolta con un approccio unico, standardizzato. La ricerca verso un’idea di alloggio adeguato devono esplorare gli esempi positivi per fornire una conoscenza contestuale e sviluppare resoconti critici delle esperienze e degli sviluppi dell'edilizia urbana contemporanea per permettere soluzioni adeguate per il futuro, mentre le buone prassi attuali sono visti come modelli per gli sviluppi internazionali per re-imparare a progettare le città contemporanee.
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