Walking through Milan you meet people who live, who sleep on the side of the streets, abandoned. The homeless seems foreign to the urban system within which he moves and lives. Often the problem “lies at the crossroads between the individual and the social dimension” (Lavanco & Santinello, 2009) Then you see disused buildings, factories, offices and you can almost hear the voices of those who lived and worked there. Is it possible to give both of us an opportunity to return to live? Yes, with projects which have an idea of ​​inclusion and hospitality. The research of this thesis aims to help address a social and cultural problem that has increased in recent years and has made its way into large cities (and beyond). Homeless people are now an increasing number in the last period also due to the Covid-19 pandemic. And about 1/3 of the abandoned buildings in Milan are factories and offices that are now abandoned. Through the analysis of national and international case studies with an eye to social inclusion (from reception centers to innovative prisons passing through emergency structures), an inclusive and readaptive metaproject proposal is developed with an intervention strategy, such as Adaptive Reuse, aimed at improving the social context with a view to “Retraining to welcome”.

Camminando per Milano si incontrano persone che vivono, che dormono ai margini delle strade, abbandonati. Il senzatetto pare estraneo al sistema urbano all’Interno del quale si muove e abita. Spesso il problema “si trova all’incrocio tra la dimensione individuale e quella sociale” (Lavanco & Santinello, 2009) Poi si vedono edifici, fabbriche, uffici in disuso e quasi si sentono le voci di chi vi abitava e lavorava. È’ possibile dare una opportunità ad entrambi di tornare a vivere? Sì, con progetti che abbiano una idea di inclusione e di accoglienza. La ricerca di questa tesi si pone l’obiettivo di contribuire ad affrontare un problema sociale e culturale che negli ultimi anni è aumentato, si è fatto largo nelle grandi città (e non solo). I senzatetto ormai sono un numero sempre più crescente nell’ultimo periodo anche a causa della pandemia da Covid-19. E circa 1/3 degli edifici abbandonati a Milano sono fabbriche e uffici ormai dismessi. Attraverso l’analisi di casi studio nazionali ed internazionali con uno sguardo rivolto all’inclusione sociale (dai centri di accoglienza fino alle carceri innovative passando per le strutture di emergenza), si sviluppa una proposta metaprogettuale inclusiva e riadattiva con una strategia di intervento, come l’Adaptive Reuse, volta a migliorare il contesto sociale nell’ottica di “Riqualificare per Accogliere”.

Riqualificare per accogliere - Adaptive Reuse come strategia per accogliere senzatetto in edifici abbandonati

Ralli, Elisabetta
2020/2021

Abstract

Walking through Milan you meet people who live, who sleep on the side of the streets, abandoned. The homeless seems foreign to the urban system within which he moves and lives. Often the problem “lies at the crossroads between the individual and the social dimension” (Lavanco & Santinello, 2009) Then you see disused buildings, factories, offices and you can almost hear the voices of those who lived and worked there. Is it possible to give both of us an opportunity to return to live? Yes, with projects which have an idea of ​​inclusion and hospitality. The research of this thesis aims to help address a social and cultural problem that has increased in recent years and has made its way into large cities (and beyond). Homeless people are now an increasing number in the last period also due to the Covid-19 pandemic. And about 1/3 of the abandoned buildings in Milan are factories and offices that are now abandoned. Through the analysis of national and international case studies with an eye to social inclusion (from reception centers to innovative prisons passing through emergency structures), an inclusive and readaptive metaproject proposal is developed with an intervention strategy, such as Adaptive Reuse, aimed at improving the social context with a view to “Retraining to welcome”.
SASSO, GEA
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2022
2020/2021
Camminando per Milano si incontrano persone che vivono, che dormono ai margini delle strade, abbandonati. Il senzatetto pare estraneo al sistema urbano all’Interno del quale si muove e abita. Spesso il problema “si trova all’incrocio tra la dimensione individuale e quella sociale” (Lavanco & Santinello, 2009) Poi si vedono edifici, fabbriche, uffici in disuso e quasi si sentono le voci di chi vi abitava e lavorava. È’ possibile dare una opportunità ad entrambi di tornare a vivere? Sì, con progetti che abbiano una idea di inclusione e di accoglienza. La ricerca di questa tesi si pone l’obiettivo di contribuire ad affrontare un problema sociale e culturale che negli ultimi anni è aumentato, si è fatto largo nelle grandi città (e non solo). I senzatetto ormai sono un numero sempre più crescente nell’ultimo periodo anche a causa della pandemia da Covid-19. E circa 1/3 degli edifici abbandonati a Milano sono fabbriche e uffici ormai dismessi. Attraverso l’analisi di casi studio nazionali ed internazionali con uno sguardo rivolto all’inclusione sociale (dai centri di accoglienza fino alle carceri innovative passando per le strutture di emergenza), si sviluppa una proposta metaprogettuale inclusiva e riadattiva con una strategia di intervento, come l’Adaptive Reuse, volta a migliorare il contesto sociale nell’ottica di “Riqualificare per Accogliere”.
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