Urbis Mediolani form, embankment, walks and limit: these are the main elements that originated the project for the Bastions of Porta Vigentina. The project is compared with the substantial pre-existence of the archaeological remains of the Spanish Walls in the stretch between Porta Vigentina and Porta Romana, a unique for the city of Milan. The project itinerary runs between Via Giuseppe Ripamonti and Piazzale Medaglie d’Oro, taking on remarkable elements such as the Knight of Viale Angelo Filippetti, the Bulwark and the Arch of Porta Romana. Through the superimposition of historical maps, from the sixteenth-century Spanish period of construction of the Walls to the Beruto Plan of the late nineteenth century, which decreed the definitive demolition, it emerged the strong dimension of infrastructure that characterized the walls of fortification, converted over time into public strolls. Even after their disappearance, the compositional rules of ancient forms remain within those of the factual state: this is the system of relationships that the project reinterprets. The proposed intervention assigns an architectural form to the mass of the embankment, designing a walk along the walls, in terms of subtraction of soil (the moat) and soil work (the walk). The itinerary presents individual episodes where sculptural volumes have been designed as “new fragments”, reintroducing lost meanings of the bastioned “Italian” front. A project for the Spanish Walls of Milan is an opportunity to redesign specific areas for the city of Milan, in line with the predictions of PGT 2030 that promotes slow mobility and environmental quality, with the proposal for the reopening of the Navigli. With the elevated cycle-pedestrian walk, the redesign of the road section and the reopening of the Bolagnos cable, the project becomes the common thread between the ambitions of the future and the reasons of the past, enhancing the multi-scale system that the Walls put in place: from the urban form, to the road network, to the green spaces and the infrastructure of the waterways.

Forma Urbis Mediolani, terrapieno, passeggi e limite: questi gli elementi principali da cui trae origine il progetto per i Bastioni di Porta Vigentina. Il progetto si confronta con la consistente preesistenza dei resti archeologici delle Mura Spagnole nel tratto fra Porta Vigentina e Porta Romana, un unicum per la città di Milano. L’itinerario di progetto si sviluppa tra Via Giuseppe Ripamonti e Piazzale Medaglie d’Oro, misurandosi con elementi notevoli quali il Cavaliere di Viale Angelo Filippetti, il Baluardo e l’Arco di Porta Romana. Attraverso la sovrapposizione di carte storiche, a partire dal periodo spagnolo cinquecentesco di costruzione delle Mura fino al Piano Beruto di fine Ottocento, che ne decretò la definitiva demolizione, è emersa la forte dimensione di infrastruttura che caratterizzava la cinta di fortificazione, riconvertita nel corso delle epoche in pubblici passeggi. Anche dopo la loro scomparsa, permangono le regole compositive delle forme antiche all’interno di quelle dello stato di fatto: è questo il sistema di relazioni che il progetto reinterpreta. L’intervento proposto assegna una forma architettonica alla massa del terrapieno, progettando una passeggiata lungo le Mura, in termini di sottrazione di suolo (il fossato) e di lavoro di suolo (il passeggio). L’itinerario presenta singoli episodi dove volumi scultori sono stati progettati come “nuovi frammenti”, reintroducendo significati persi del fronte bastionato “all’italiana”. Un progetto per le Mura Spagnole di Milano è l’occasione di riprogettare ambiti specifici per la città di Milano, in linea con le previsioni del PGT 2030 che favorisce la mobilità lenta e la qualità ambientale, con la proposta della riapertura dei Navigli. Con la passeggiata sopraelevata ciclopedonale, la riprogettazione della sezione stradale e la riapertura del cavo Bolagnos, il progetto diventa il fil rouge tra le ambizioni del futuro e le ragioni del passato, valorizzando il sistema multi scalare che le Mura mettono in campo: dalla forma urbana, alla viabilità, agli spazi verdi e all’infrastruttura delle vie d’acqua.

Milano. La nuova passeggiata dei Bastioni, tra Porta Vigentina e Porta Romana

Forte, Cristian;Limonta, Gaia Yuden;Ceccarelli, Ludovica
2020/2021

Abstract

Urbis Mediolani form, embankment, walks and limit: these are the main elements that originated the project for the Bastions of Porta Vigentina. The project is compared with the substantial pre-existence of the archaeological remains of the Spanish Walls in the stretch between Porta Vigentina and Porta Romana, a unique for the city of Milan. The project itinerary runs between Via Giuseppe Ripamonti and Piazzale Medaglie d’Oro, taking on remarkable elements such as the Knight of Viale Angelo Filippetti, the Bulwark and the Arch of Porta Romana. Through the superimposition of historical maps, from the sixteenth-century Spanish period of construction of the Walls to the Beruto Plan of the late nineteenth century, which decreed the definitive demolition, it emerged the strong dimension of infrastructure that characterized the walls of fortification, converted over time into public strolls. Even after their disappearance, the compositional rules of ancient forms remain within those of the factual state: this is the system of relationships that the project reinterprets. The proposed intervention assigns an architectural form to the mass of the embankment, designing a walk along the walls, in terms of subtraction of soil (the moat) and soil work (the walk). The itinerary presents individual episodes where sculptural volumes have been designed as “new fragments”, reintroducing lost meanings of the bastioned “Italian” front. A project for the Spanish Walls of Milan is an opportunity to redesign specific areas for the city of Milan, in line with the predictions of PGT 2030 that promotes slow mobility and environmental quality, with the proposal for the reopening of the Navigli. With the elevated cycle-pedestrian walk, the redesign of the road section and the reopening of the Bolagnos cable, the project becomes the common thread between the ambitions of the future and the reasons of the past, enhancing the multi-scale system that the Walls put in place: from the urban form, to the road network, to the green spaces and the infrastructure of the waterways.
APRILE, MARCELLO
GIAMBRUNO, MARIA CRISTINA
PETRINI, LORENZA
PITTAU, FRANCESCO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2022
2020/2021
Forma Urbis Mediolani, terrapieno, passeggi e limite: questi gli elementi principali da cui trae origine il progetto per i Bastioni di Porta Vigentina. Il progetto si confronta con la consistente preesistenza dei resti archeologici delle Mura Spagnole nel tratto fra Porta Vigentina e Porta Romana, un unicum per la città di Milano. L’itinerario di progetto si sviluppa tra Via Giuseppe Ripamonti e Piazzale Medaglie d’Oro, misurandosi con elementi notevoli quali il Cavaliere di Viale Angelo Filippetti, il Baluardo e l’Arco di Porta Romana. Attraverso la sovrapposizione di carte storiche, a partire dal periodo spagnolo cinquecentesco di costruzione delle Mura fino al Piano Beruto di fine Ottocento, che ne decretò la definitiva demolizione, è emersa la forte dimensione di infrastruttura che caratterizzava la cinta di fortificazione, riconvertita nel corso delle epoche in pubblici passeggi. Anche dopo la loro scomparsa, permangono le regole compositive delle forme antiche all’interno di quelle dello stato di fatto: è questo il sistema di relazioni che il progetto reinterpreta. L’intervento proposto assegna una forma architettonica alla massa del terrapieno, progettando una passeggiata lungo le Mura, in termini di sottrazione di suolo (il fossato) e di lavoro di suolo (il passeggio). L’itinerario presenta singoli episodi dove volumi scultori sono stati progettati come “nuovi frammenti”, reintroducendo significati persi del fronte bastionato “all’italiana”. Un progetto per le Mura Spagnole di Milano è l’occasione di riprogettare ambiti specifici per la città di Milano, in linea con le previsioni del PGT 2030 che favorisce la mobilità lenta e la qualità ambientale, con la proposta della riapertura dei Navigli. Con la passeggiata sopraelevata ciclopedonale, la riprogettazione della sezione stradale e la riapertura del cavo Bolagnos, il progetto diventa il fil rouge tra le ambizioni del futuro e le ragioni del passato, valorizzando il sistema multi scalare che le Mura mettono in campo: dalla forma urbana, alla viabilità, agli spazi verdi e all’infrastruttura delle vie d’acqua.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/187875