Aree archeologiche e progetto di architettura. Pompei : nuovi percorsi sui margini dello scavo

The thesis proposes a project for Regio V of the Archaeological Park of Pompeii, a region located in the north-eastern area of ​​the site and which has been involved in major archaeological excavations in the last four years; Specifically, we are interested in the study of the new discoveries of Vicolo dei Balconi, a small road artery overlooked by richly decorated domus, modest houses and numerous shops, to then culminate in a small square called Quadrivio. The ancient buildings are only partially excavated: in fact currently the high walls that make up the street elevation of the Vicolo also represent the limit of the excavation face, which is an intermediate point between the sediment of the ancient city and the elevation - raised by about seven meters - of the contemporary city.In this context, the project is proposed as a revaluation and enhancement of the excavation fronts of the archaeological area located at Regio V but potentially extendable to the entire perimeter of the excavation margins: they, in fact, provide the opportunity to show the public a new point of view on the ruins, improving the interaction and giving life to a path that is able to reconnect also to the other areas of the Park, in order to complete the overall understanding. Therefore, one of the design objectives was to make the area accessible not only from the height of the alley, reconnecting it to the surrounding neighborhoods, but also from the top of the excavation margin. Furthermore, it was decided to bring to light the first rooms facing the street, in order to make the presence of Domus, with their fauces and the shops overlooking the alley, more explicitly perceived.The two major design themes that allow the achievement of these objectives are the theme of the "Walkway", which rises between the wall faces and the edge of the excavation, allowing it to be practicable, and the "Library of Finds", a connection between the heights of the “Two Pompeii” - the ancient one and the contemporary one - which also allows the objects found on the site to re-appropriate part of their ancient biography. When we are in an archaeological area, the object in front of us is never one, but appears to be made up of a plurality of differently connected things. Each fragment should reveal the charm of what is missing, but also leave the observer the imagination for what it could be; for this reason we wanted to give particular relevance to the idea of ​​fragment: we tried, in fact, through the third design theme of the "Balconies", to design elements that could reveal what once existed, but which is now missing. All these operations are part of the desire to find a new order among the elements, sometimes putting the existing one in crisis, in order to achieve a balanced dialectical relationship between project and memory.

La tesi propone un progetto per la Regio V del Parco Archeologico di Pompei, una regione che si trova nell’area nord-orientale del sito e che è stata interessata negli ultimi quattro anni da rilevanti operazioni di scavo archeologico; nello specifico ci si è interessati allo studio delle nuove scoperte del Vicolo dei Balconi, una piccola arteria stradale sulla quale si affacciano domus riccamente decorate, modeste abitazioni e numerose botteghe, per poi culminare in una piccola piazza denominata Quadrivio. Gli antichi edifici risultano solo parzialmente scavati: infatti attualmente gli elevati murari che costituiscono il prospetto stradale del Vicolo rappresentano anche il limite del fronte di scavo, il quale si pone come punto intermedio tra il sedime della città antica e la quota – sopraelevata di circa sette metri – della città contemporanea. In questo contesto, il progetto si propone come rivalutazione e valorizzazione dei fronti di scavo dell’area archeologica localizzata alla Regio V ma potenzialmente estendibile alla totalità del perimetro dei margini dello scavo: essi, infatti, forniscono l’opportunità di mostrare al pubblico un nuovo punto di vista sui ruderi, migliorando l’interazione e dando vita ad un cammino che riesca a ricollegarsi anche alle altre aree del Parco, di modo da completarne la comprensione complessiva. Pertanto, uno degli obiettivi progettuali è stato quello di rendere accessibile l’area non solo dalla quota del Vicolo, ricollegandolo ai quartieri circostanti, ma anche dalla sommità del margine di scavo. Inoltre, si è deciso di riportare alla luce le prime stanze che si affacciano sulla via, in modo da far percepire, in maniera più esplicita, la presenza di Domus, con le loro fauces e le Botteghe che si affacciavano sul vicolo. I due grandi temi progettuali che permettono il raggiungimento di questi obiettivi sono il tema della “Passerella”, che si eleva tra i paramenti murari e il margine dello scavo permettendone la percorribilità, e la “Biblioteca dei Reperti”, un collegamento tra le quote delle “due Pompei” – quella antica e quella contemporanea – che permette anche agli oggetti rinvenuti nel sito di riappropriarsi di parte della loro antica biografia. Quando ci si trova in un’area archeologica, l’oggetto che abbiamo di fronte non è mai uno, ma appare composto da una pluralità di cose diversamente collegate. Ogni frammento dovrebbe svelare il fascino di ciò che manca, ma lasciare anche all’osservatore l’immaginazione per quello che potrebbe essere; per questo si è voluto dare particolare rilevanza all’idea di frammento: si è cercato, infatti, tramite il terzo tema progettuale dei “Balconi”, di progettare elementi che potessero svelare ciò che un tempo c’era, ma che ora manca. Tutte queste operazioni si inseriscono nella volontà di ritrovare un nuovo ordine tra gli elementi, mettendone talvolta in crisi quello esistente, al fine di raggiungere un equilibrato rapporto dialettico tra progetto e memoria.