Several cities around the world, to address the challenges posed by the global pandemic in the field of urban mobility, have implemented policies aimed at supporting active mobility, experimenting with measures to implement “accessibility by proximity” and create “15 minutes neighborhoods “. Dealing with some concepts already tested in the early 1900s, these policies are addressed to improve the walkable access to the basic daily services and the quality of public spaces and opportunities on the neighborhood scale. This research explores these concepts as a structural and functional factor for redesigning contemporary cities. In particular, the goal is to address the current challenges that one of the so-called ‘second-most problematic neighborhoods of The Netherlands, Pendrecht,’ is facing. The research proposes strategies and possible scenarios based on the main fundaments of accessibility by proximity to transform post-war neighborhoods, characterized by sociological-urban ideals such as ‘the garden city’ and ‘the neighborhood unit.’ In Pendrecht, this spatial models for community formations and ideal socialization had left vacant and abandoned spaces, unused semi-public green areas, disconnected street layouts, social insecurity, and low-income migrations. The proposed strategies, tested at the neighborhood scale, opened a wide range of possible design solutions for improving the quality, safety, and liveability of the open spaces and the streets network, along with the basket of services and equipment from the neighborhood-up toward the main cities’ common goal: more livable, healthier and inclusive living cities.

Diverse città nel mondo, per affrontare le sfide che la pandemia ha posto in tema di mobilità e uso di spazi pubblici, hanno attuato politiche tese a sostenere la mobilità attiva, sperimentando misure per implementare “accessibilità per prossimità” e realizzare “quartieri a 15 minuti”. Si tratta di politiche che, riprendendo alcuni concetti già sperimentati nei primi anni del ‘900, offrono migliori condizioni in termini di accessibilità e qualità di spazi e di servizi alla scala di quartiere. Questa ricerca esplora questi concetti come fattore strutturale e funzionale per riprogettare le città contemporanee. In particolare, la tesi propone strategie e possibili scenari basati sui principali fondamenti dell’accessibilità di prossimità per trasformare un quartiere realizzato nel secondo dopoguerra, e pianificato in base a principi sociologico-urbani come “la città giardino” e “l’unità di vicinato”: Pendrecht a Rotterdam. A Pendrecht, la parziale attuazione dei modelli spaziali ispirati alla città giardino e alle unità di vicinato, ha lasciato non solo spazi vacanti e abbandonati, aree verdi semi-pubbliche inutilizzate, tracciati stradali disconnessi, ma anche problemi di sicurezza sociale e marginalità socio-economica. Tentando di affrontare le questioni legate alla articolazione dello spazio pubblico e della offerta di servizi essenziali, le strategie proposte in questa tesi offrono soluzioni progettuali finalizzate a migliorare la qualità, la sicurezza e la vivibilità degli spazi pubblici, della rete della viabilità e dei servizi, sperimentandole alla scala di quartiere, per poi raggiungere l’obiettivo di creare città più vivibili, sane e inclusive.

From a post-war to a post-car neighborhood. Pendrecht, neighborhood in Rotterdam

Mogrovejo León, Fabiola Anahí
2020/2021

Abstract

Several cities around the world, to address the challenges posed by the global pandemic in the field of urban mobility, have implemented policies aimed at supporting active mobility, experimenting with measures to implement “accessibility by proximity” and create “15 minutes neighborhoods “. Dealing with some concepts already tested in the early 1900s, these policies are addressed to improve the walkable access to the basic daily services and the quality of public spaces and opportunities on the neighborhood scale. This research explores these concepts as a structural and functional factor for redesigning contemporary cities. In particular, the goal is to address the current challenges that one of the so-called ‘second-most problematic neighborhoods of The Netherlands, Pendrecht,’ is facing. The research proposes strategies and possible scenarios based on the main fundaments of accessibility by proximity to transform post-war neighborhoods, characterized by sociological-urban ideals such as ‘the garden city’ and ‘the neighborhood unit.’ In Pendrecht, this spatial models for community formations and ideal socialization had left vacant and abandoned spaces, unused semi-public green areas, disconnected street layouts, social insecurity, and low-income migrations. The proposed strategies, tested at the neighborhood scale, opened a wide range of possible design solutions for improving the quality, safety, and liveability of the open spaces and the streets network, along with the basket of services and equipment from the neighborhood-up toward the main cities’ common goal: more livable, healthier and inclusive living cities.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
7-giu-2022
2020/2021
Diverse città nel mondo, per affrontare le sfide che la pandemia ha posto in tema di mobilità e uso di spazi pubblici, hanno attuato politiche tese a sostenere la mobilità attiva, sperimentando misure per implementare “accessibilità per prossimità” e realizzare “quartieri a 15 minuti”. Si tratta di politiche che, riprendendo alcuni concetti già sperimentati nei primi anni del ‘900, offrono migliori condizioni in termini di accessibilità e qualità di spazi e di servizi alla scala di quartiere. Questa ricerca esplora questi concetti come fattore strutturale e funzionale per riprogettare le città contemporanee. In particolare, la tesi propone strategie e possibili scenari basati sui principali fondamenti dell’accessibilità di prossimità per trasformare un quartiere realizzato nel secondo dopoguerra, e pianificato in base a principi sociologico-urbani come “la città giardino” e “l’unità di vicinato”: Pendrecht a Rotterdam. A Pendrecht, la parziale attuazione dei modelli spaziali ispirati alla città giardino e alle unità di vicinato, ha lasciato non solo spazi vacanti e abbandonati, aree verdi semi-pubbliche inutilizzate, tracciati stradali disconnessi, ma anche problemi di sicurezza sociale e marginalità socio-economica. Tentando di affrontare le questioni legate alla articolazione dello spazio pubblico e della offerta di servizi essenziali, le strategie proposte in questa tesi offrono soluzioni progettuali finalizzate a migliorare la qualità, la sicurezza e la vivibilità degli spazi pubblici, della rete della viabilità e dei servizi, sperimentandole alla scala di quartiere, per poi raggiungere l’obiettivo di creare città più vivibili, sane e inclusive.
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