Politiche della ricostruzione

In this study an analysis of the historical and political dynamics that have influenced reconstructions is presented. The research is divided in three major parts: distructions, ruins and reconstructions. The first chapter presents a overview on the types of distructions having involved architecture starting after WWII up to the present time, focusing in particoular on antropic distructions, often sustained by ideals like damnatio memoriae, etnic supremacy or religion. The second chapter analyses the theme of ruins and their process of taking part to the urban narrative of Memory and, as direct consequence, their role of monuments dangerously bonded with political and ideological manipulations, redifying potentially their original and historical meaning. The last chapter takes a closer look to some case study, iconic for their reconstruction. The choice of these cases was guided by two main principles: variety of historical and political contests and symbolic value. This last principle is essential in emphasizing a political will expressed during reconstruction, as the architectural appearance to the collectivity becomes the perfect target and mean to convey an ideology or a message. The analysis of the study cases have helped identifying some possibles guidelines, which could adapt in other different scenarios and cases, leading to a critical approach on reconstructions concerning the political dynamics and the architect’s role, which are strongly linked together.

In questo lavoro è presentata un’analisi sulle dinamiche storiche e politiche che hanno influenzato determinate ricostruzioni. Il corpo della tesi è stato suddiviso in tre parti, distruzioni, rovine e ricostruzioni. Nella prima parte è presentata una panoramica sulle tipologie di distruzioni che hanno coinvolto l’architettura dalla Seconda guerra mondiale e che naturalmente continuano tutt’oggi, evidenziando in particolar modo le distruzioni per mano antropica, spesso orientate da principi ideologici di damnatio memoriae o di supremazia etnica o religiosa. A questo capitolo fa seguito uno studio sulla tematica delle rovine e sul processo che queste subiscono per entrare a far parte della narrazione urbana della memoria; di conseguenza è stato analizzato il ruolo che esse possono assumere come monumenti, pericolosamente soggetto a manipolazioni politico-ideologiche che possono ridefinire il loro significato orignario e storico. Nella terza parte dell’elaborato è infine presentata una fenomenologia di casi emblematici per la loro ricostruzione. La scelta di questi casi è stata indirizzata prevalentemente da due principi: la varietà dei contesti storici e politici e la valenza simbolica di cui queste architetture sono state investite. Quest’ultimo principio è fondamentale per distinguere una volontà politica che si è espressa nella ricostruzione, poiché è proprio lo status rappresentativo dell’architettura per la collettività che la rende un target ideale alla diffusione di un’ideologia o di un messaggio. Lo studio di tali casi ha permesso di identificare delle possibili linee guida che possano adeguarsi a contesti differenti e condurre verso un approccio critico alla ricostruzione, dove c’è una consapevolezza delle dinamiche politiche che vi intervengono, ma anche del ruolo che il singolo architetto ricopre con le sue scelte.