I giardini del Café Alzheimer sono scenari di espressione liberatoria e creativa, che integrano attività funzionali riabilitanti alla socialità e all'individualità del malato, in una sequenza di diaframmi tra interno ed esterno. Si crea così una successione di scenari, a volte surreali, che non necessariamente riportano alla memoria del proprio passato, ma che possono essere letti e interpretati secondo empatie personali, in un percorso di livelli concettuali che traducono l'aspetto terapeutico in manualità e gioco. In questi luoghi prevalgono i colori, i suoni, le luci, la tattilità, l'odore; lo spazio può essere manipolato o contemplato, vissuto in tempi e modi diversi; il passaggio da uno scenario all'altro può favorire l'orientamento e assecondare lo stato d'animo del malato. Sono spazi extra-ordinari, che accompagnano il passaggio fisico e sensoriale del malato attraverso lo spazio del Cafè Alzheimer, stimolando la memoria, archivio di conoscenze, o l'immaginario, possibilità creativa. Questi giardini accolgono gesti e comportamenti determinati prevalentemente non dalla ragione ma dalla follia, diventando ricettori di flussi sensoriali, spugne permeabili che contengono ogni espressione fisica e psicologica senza reprimerla.

Extra[ordinario]. Progetto di giardino terapeutico nel café Alzheimer

FRAZZA, PATRIZIA
2009/2010

Abstract

I giardini del Café Alzheimer sono scenari di espressione liberatoria e creativa, che integrano attività funzionali riabilitanti alla socialità e all'individualità del malato, in una sequenza di diaframmi tra interno ed esterno. Si crea così una successione di scenari, a volte surreali, che non necessariamente riportano alla memoria del proprio passato, ma che possono essere letti e interpretati secondo empatie personali, in un percorso di livelli concettuali che traducono l'aspetto terapeutico in manualità e gioco. In questi luoghi prevalgono i colori, i suoni, le luci, la tattilità, l'odore; lo spazio può essere manipolato o contemplato, vissuto in tempi e modi diversi; il passaggio da uno scenario all'altro può favorire l'orientamento e assecondare lo stato d'animo del malato. Sono spazi extra-ordinari, che accompagnano il passaggio fisico e sensoriale del malato attraverso lo spazio del Cafè Alzheimer, stimolando la memoria, archivio di conoscenze, o l'immaginario, possibilità creativa. Questi giardini accolgono gesti e comportamenti determinati prevalentemente non dalla ragione ma dalla follia, diventando ricettori di flussi sensoriali, spugne permeabili che contengono ogni espressione fisica e psicologica senza reprimerla.
GALLI, CHRISTIAN
ARC III - Facolta' del Design
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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