La tesi “Essere donna in Iran. La visione del cinema tra censura ed Islam” prende in esame il cinema iraniano, in particolare quello prodotto negli ultimi anni, in relazione alla condizione femminile nel Paese. Esistono delle testimonianze cinematografiche dirette, in cui le storie narrate mostrano cosa voglia dire essere una donna in Iran, ma sono casi molto rari. Il cinema iraniano è infatti severamente controllato dalla censura che non permette a registi, sceneggiatori e produttori di esprimersi liberamente. Un tema come quello della condizione femminile è fortemente osteggiato dai controlli del Ministero della Cultura, che preferisce invece un cinema meno impegnato e meno critico nei confronti del regime. La possibilità dunque che il cinema prodotto in Iran sia testimone attendibile di ciò che accade nel Paese è discutibile, mentre si assiste ad un numero sempre maggiore di cineasti iraniani che riescono a produrre o in modo clandestino o all’estero i propri film, creando un mercato alternativo che non è aggiogato alle restrizioni della censura. Il cinema, grazie alla sua capacità di coinvolgere in pochi minuti lo spettatore, rimane lo strumento più adatto per parlare in un tempo ristretto di temi particolarmente complessi e di spessore. Per poter essere in grado di comprendere a fondo il cinema iraniano ed i suoi riferimenti bisogna conoscere le basi culturali di questo Paese, la cui storia risale a molti secoli fa. L’Iran è diventato nel 1979 una Repubblica Islamica, dove il Presidente della Repubblica è affiancato (o, per meglio dire, comandato) dalla Guida Suprema, e cioè dalla più alta carica religiosa. Il potere è quindi diviso tra una parte religiosa, in mano all’ayatollah (Khamenei) ed alla cerchia di mullah che lo accompagnano, e una parte laica, il Presidente (Ahmadinejad). La legge deriva dall’interpretazione del Corano e non sono ammesse critiche alla religione. La prima parte della tesi è dedicata alla religione islamica: dopo una sintesi della storia dell’Islam, verranno spiegati i suoi fondamenti, la differenza tra sciiti e sunniti e come la religione si pone nei confronti della donna musulmana. Seguirà un secondo capitolo incentrato sull’Iran, in cui è presentata brevemente la storia moderna e contemporanea del Paese, la sua situazione politica, la cultura, l’arte e la condizione femminile in Iran. Nella terza parte l’attenzione si sposta sul cinema del Medio Oriente (Paesi dell’Asia Sud-Occidentale), sulla storia del cinema iraniano, sulla censura tra passato e presente e sul panorama odierno del cinema in Iran. Il quarto capitolo è dedicato all’analisi dei film scelti. Dopo aver individuato le tematiche principali su cui basare l’analisi, i film sono stati distribuiti all’interno delle tematiche e confrontati tra loro, in modo che ne uscisse una visione critica d’insieme. Le tematiche sono sette: ■ 01. La donna è l’amore, in cui si pone l’attenzione su un sentimento che in Iran è proibito, sia mostrato al cinema sia nella vita reale; ■ 02. La donna nella famiglia: moglie e madre, in cui ci viene mostrato come la donna, nel maggioranza delle famiglie iraniane, venga segregata in casa e debba obbedire al volere del marito; ■ 03. La donna ed il divorzio, in cui si prende coscienza della divario che esiste tra l’uomo e la donna dal punto di vista dei diritti umani, davanti alla legge; ■ 04. I divieti della donna, in cui vengono proposti molteplici esempi di interdizioni “al femminile” sia all’interno della sfera privata, in famiglia, sia in quella pubblica; ■ 05. La donna tra studio e lavoro, in cui assistiamo a storie di donne che frequentano l’università e vogliono lavorare ma che devono combattere, per poterlo fare, contro la mentalità gretta e chiusa dei loro padri e mariti; ■ 06. La donna e la religione, in cui viene mostrato come la religione faccia parte di ogni aspetto della vita umana, soprattutto per una donna; ■ s07. La prostituzione, in cui ci si confronta con una problematica che è presente anche in Iran, dove le donne sono costrette ad indossare il velo ed è proibito ogni contatto con persone che non fanno parte della propria famiglia. Le conclusioni finali raccolgono le deduzioni a cui si è arrivati alla fine di ogni tematica e tracciano le linee guida di una possibile interpretazione riguardo la visione che ha il cinema iraniano nei confronti della donna iraniana.

Essere donna in Iran. La visione del cinema tra censura ed Islam

MENDINI, CAMILLA
2009/2010

Abstract

La tesi “Essere donna in Iran. La visione del cinema tra censura ed Islam” prende in esame il cinema iraniano, in particolare quello prodotto negli ultimi anni, in relazione alla condizione femminile nel Paese. Esistono delle testimonianze cinematografiche dirette, in cui le storie narrate mostrano cosa voglia dire essere una donna in Iran, ma sono casi molto rari. Il cinema iraniano è infatti severamente controllato dalla censura che non permette a registi, sceneggiatori e produttori di esprimersi liberamente. Un tema come quello della condizione femminile è fortemente osteggiato dai controlli del Ministero della Cultura, che preferisce invece un cinema meno impegnato e meno critico nei confronti del regime. La possibilità dunque che il cinema prodotto in Iran sia testimone attendibile di ciò che accade nel Paese è discutibile, mentre si assiste ad un numero sempre maggiore di cineasti iraniani che riescono a produrre o in modo clandestino o all’estero i propri film, creando un mercato alternativo che non è aggiogato alle restrizioni della censura. Il cinema, grazie alla sua capacità di coinvolgere in pochi minuti lo spettatore, rimane lo strumento più adatto per parlare in un tempo ristretto di temi particolarmente complessi e di spessore. Per poter essere in grado di comprendere a fondo il cinema iraniano ed i suoi riferimenti bisogna conoscere le basi culturali di questo Paese, la cui storia risale a molti secoli fa. L’Iran è diventato nel 1979 una Repubblica Islamica, dove il Presidente della Repubblica è affiancato (o, per meglio dire, comandato) dalla Guida Suprema, e cioè dalla più alta carica religiosa. Il potere è quindi diviso tra una parte religiosa, in mano all’ayatollah (Khamenei) ed alla cerchia di mullah che lo accompagnano, e una parte laica, il Presidente (Ahmadinejad). La legge deriva dall’interpretazione del Corano e non sono ammesse critiche alla religione. La prima parte della tesi è dedicata alla religione islamica: dopo una sintesi della storia dell’Islam, verranno spiegati i suoi fondamenti, la differenza tra sciiti e sunniti e come la religione si pone nei confronti della donna musulmana. Seguirà un secondo capitolo incentrato sull’Iran, in cui è presentata brevemente la storia moderna e contemporanea del Paese, la sua situazione politica, la cultura, l’arte e la condizione femminile in Iran. Nella terza parte l’attenzione si sposta sul cinema del Medio Oriente (Paesi dell’Asia Sud-Occidentale), sulla storia del cinema iraniano, sulla censura tra passato e presente e sul panorama odierno del cinema in Iran. Il quarto capitolo è dedicato all’analisi dei film scelti. Dopo aver individuato le tematiche principali su cui basare l’analisi, i film sono stati distribuiti all’interno delle tematiche e confrontati tra loro, in modo che ne uscisse una visione critica d’insieme. Le tematiche sono sette: ■ 01. La donna è l’amore, in cui si pone l’attenzione su un sentimento che in Iran è proibito, sia mostrato al cinema sia nella vita reale; ■ 02. La donna nella famiglia: moglie e madre, in cui ci viene mostrato come la donna, nel maggioranza delle famiglie iraniane, venga segregata in casa e debba obbedire al volere del marito; ■ 03. La donna ed il divorzio, in cui si prende coscienza della divario che esiste tra l’uomo e la donna dal punto di vista dei diritti umani, davanti alla legge; ■ 04. I divieti della donna, in cui vengono proposti molteplici esempi di interdizioni “al femminile” sia all’interno della sfera privata, in famiglia, sia in quella pubblica; ■ 05. La donna tra studio e lavoro, in cui assistiamo a storie di donne che frequentano l’università e vogliono lavorare ma che devono combattere, per poterlo fare, contro la mentalità gretta e chiusa dei loro padri e mariti; ■ 06. La donna e la religione, in cui viene mostrato come la religione faccia parte di ogni aspetto della vita umana, soprattutto per una donna; ■ s07. La prostituzione, in cui ci si confronta con una problematica che è presente anche in Iran, dove le donne sono costrette ad indossare il velo ed è proibito ogni contatto con persone che non fanno parte della propria famiglia. Le conclusioni finali raccolgono le deduzioni a cui si è arrivati alla fine di ogni tematica e tracciano le linee guida di una possibile interpretazione riguardo la visione che ha il cinema iraniano nei confronti della donna iraniana.
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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