Our globe is depicted with borders dividing continents into countries and countries into regions, a representation of our planet that is nowhere close to the reality we live in. We live in a fluid and heterogeneous world, where people and ideas move. According to the United Nations, 281 million people live outside their country of origin (OHCHR, 2021). Migration brings cultural shocks and conflicts that can prevent the proper integration of migrants into host communities. This project focuses on integrating those migrant communities into a city on a cultural and social level. We take food as an indicator of cultural identity and a great tool for inclusion. While food is by definition a means of survival, how we eat and what we eat have become deeply rooted in who we are. This project examines how it travels with people and how it mutates and adapts in different places. The research starts by understanding the meaning of migration and cultural identity, as well as the role of culinary practices in social integration. We take Milan as a case study and starting point for this project, a cosmopolitan city that remains deeply attached to its culture and history. The research is followed by a product service system design project aiming to reach a solution contributing to the integration of migrant communities. When finding a design solution, it is becoming harder to know our audience; we come from different places and have different histories, beliefs, and needs. When we talk about a human-centered approach to design, we often forget the complexity of humans. This is where inclusive design comes in; a process that focuses on the variety of the human spectrum. In this project, we experiment with this approach and test how it can contribute to our solution.

Il nostro globo è raffigurato con confini che dividono i continenti in paesi e paesi in regioni, una rappresentazione del nostro pianeta che non è affatto vicino alla realtà in cui viviamo. Viviamo in un mondo fluido ed eterogeneo, dove le persone e le idee si muovono. Secondo le Nazioni Unite, 281 milioni di persone vivono al di fuori del proprio paese di origine (OHCHR, 2021). La migrazione porta shock culturali e conflitti che possono impedire la corretta integrazione dei migranti nelle comunità di accoglienza. Questo progetto si concentra sull'integrazione di quelle comunità di migranti in una città a livello culturale e sociale. Consideriamo il cibo un indicatore di identità culturale e un ottimo strumento di inclusione. Mentre il cibo è per definizione un mezzo di sopravvivenza, il modo in cui mangiamo e ciò che mangiamo è diventato profondamente radicato in ciò che siamo. Questo progetto esamina come viaggia con le persone e come muta e si adatta in luoghi diversi. La ricerca parte dalla comprensione del significato di migrazione e identità culturale, nonché del ruolo delle pratiche culinarie nell'integrazione sociale. Prendiamo Milano come caso di studio e punto di partenza per questo progetto, una città cosmopolita che rimane profondamente legata alla sua cultura e alla sua storia. La ricerca è seguita da un progetto di progettazione di sistemi di prodotti e servizi con l'obiettivo di raggiungere una soluzione che contribuisca all'integrazione delle comunità migranti. Quando si trova una soluzione di design, sta diventando più difficile conoscere il nostro pubblico; veniamo da luoghi diversi e abbiamo storie, credenze e bisogni diversi. Quando parliamo di un approccio al design incentrato sull'uomo, spesso dimentichiamo la complessità degli esseri umani. È qui che entra in gioco il design inclusivo; un processo che si concentra sulla varietà dello spettro umano. In questo progetto, sperimentiamo questo approccio e testiamo come può contribuire alla nostra soluzione.

The cultural integration of migrant communities in a city through food practices

Rasamny, Yasmina
2021/2022

Abstract

Our globe is depicted with borders dividing continents into countries and countries into regions, a representation of our planet that is nowhere close to the reality we live in. We live in a fluid and heterogeneous world, where people and ideas move. According to the United Nations, 281 million people live outside their country of origin (OHCHR, 2021). Migration brings cultural shocks and conflicts that can prevent the proper integration of migrants into host communities. This project focuses on integrating those migrant communities into a city on a cultural and social level. We take food as an indicator of cultural identity and a great tool for inclusion. While food is by definition a means of survival, how we eat and what we eat have become deeply rooted in who we are. This project examines how it travels with people and how it mutates and adapts in different places. The research starts by understanding the meaning of migration and cultural identity, as well as the role of culinary practices in social integration. We take Milan as a case study and starting point for this project, a cosmopolitan city that remains deeply attached to its culture and history. The research is followed by a product service system design project aiming to reach a solution contributing to the integration of migrant communities. When finding a design solution, it is becoming harder to know our audience; we come from different places and have different histories, beliefs, and needs. When we talk about a human-centered approach to design, we often forget the complexity of humans. This is where inclusive design comes in; a process that focuses on the variety of the human spectrum. In this project, we experiment with this approach and test how it can contribute to our solution.
ARC III - Scuola del Design
22-lug-2022
2021/2022
Il nostro globo è raffigurato con confini che dividono i continenti in paesi e paesi in regioni, una rappresentazione del nostro pianeta che non è affatto vicino alla realtà in cui viviamo. Viviamo in un mondo fluido ed eterogeneo, dove le persone e le idee si muovono. Secondo le Nazioni Unite, 281 milioni di persone vivono al di fuori del proprio paese di origine (OHCHR, 2021). La migrazione porta shock culturali e conflitti che possono impedire la corretta integrazione dei migranti nelle comunità di accoglienza. Questo progetto si concentra sull'integrazione di quelle comunità di migranti in una città a livello culturale e sociale. Consideriamo il cibo un indicatore di identità culturale e un ottimo strumento di inclusione. Mentre il cibo è per definizione un mezzo di sopravvivenza, il modo in cui mangiamo e ciò che mangiamo è diventato profondamente radicato in ciò che siamo. Questo progetto esamina come viaggia con le persone e come muta e si adatta in luoghi diversi. La ricerca parte dalla comprensione del significato di migrazione e identità culturale, nonché del ruolo delle pratiche culinarie nell'integrazione sociale. Prendiamo Milano come caso di studio e punto di partenza per questo progetto, una città cosmopolita che rimane profondamente legata alla sua cultura e alla sua storia. La ricerca è seguita da un progetto di progettazione di sistemi di prodotti e servizi con l'obiettivo di raggiungere una soluzione che contribuisca all'integrazione delle comunità migranti. Quando si trova una soluzione di design, sta diventando più difficile conoscere il nostro pubblico; veniamo da luoghi diversi e abbiamo storie, credenze e bisogni diversi. Quando parliamo di un approccio al design incentrato sull'uomo, spesso dimentichiamo la complessità degli esseri umani. È qui che entra in gioco il design inclusivo; un processo che si concentra sulla varietà dello spettro umano. In questo progetto, sperimentiamo questo approccio e testiamo come può contribuire alla nostra soluzione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/189565