Il Castellazzo di Bollate è un complesso monumentale costituito dalla residenza nobiliare di Villa Arconati e dal borgo annesso, e delimitato dal giardino di impianto seicentesco. Dismesso dalla sua funzione abitativa e svuotato dei suoi tesori, l’intero complesso è lasciato oggi all’incuria del tempo. Collocato nel territorio a nord-ovest di Milano, risente della vicinanza della Nuova Fiera di Rho e quindi del sito destinato ad ospitare l’evento dell’Expo 2015. Queste presenze consentono di ipotizzare una rifunzionalizzazione dell’intero complesso, mediante l’inserimento di attività che, diversificate in base alle varie tipologie edilizie, ridiano vitalità e valore a questi spazi preziosi. La villa, inoltre, trovandosi appena fuori dai confini comunali della città di Milano, ma già inserita al limitare inferiore del area protetta del Parco delle Groane, vede mantenuta ancora intatta la sua vocazione ad essere contemporaneamente spazio di rappresentanza e punto di riferimento per il territorio. Sulla base di un restauro generale, avviato nell’ottica della rifunzionalizzazione complessiva, gli ambienti della residenza nobiliare sono pensati come contesto ideale per allestimenti culturali temporanei o per eventi che richiedano una cornice di pregio. Su tali premesse è impostato il progetto specifico dell’allestimento sulla tematica dell’acqua. Elemento qualificante del giardino della Villa, con i giochi d’acqua e le fontane, e del territorio limitrofo, con i fontanili e i numerosi corsi d’acqua; in quanto “energia per la vita” è stata inserita come carattere distintivo del sito dell’Expo; ma l’acqua è anche strettamente legata a Milano, tra passato e futuro, nel suo essere una “città acquatica”. Nel massimo rispetto del contenitore architettonico, gli elementi dell’allestimento temporaneo sono inseriti come macro-oggetti indipendenti, la cui forma è connessa al contenuto esposto. Fondamentali sono anche l’inserimento di elementi luminosi, il colore e le tecnologie di rappresentazione digitale.
Villa Arconati e l'acqua, tra passato e futuro. Progetto per il complesso monumentale verso l'Expo 2015
GRIGOLETTI, PETRA
2009/2010
Abstract
Il Castellazzo di Bollate è un complesso monumentale costituito dalla residenza nobiliare di Villa Arconati e dal borgo annesso, e delimitato dal giardino di impianto seicentesco. Dismesso dalla sua funzione abitativa e svuotato dei suoi tesori, l’intero complesso è lasciato oggi all’incuria del tempo. Collocato nel territorio a nord-ovest di Milano, risente della vicinanza della Nuova Fiera di Rho e quindi del sito destinato ad ospitare l’evento dell’Expo 2015. Queste presenze consentono di ipotizzare una rifunzionalizzazione dell’intero complesso, mediante l’inserimento di attività che, diversificate in base alle varie tipologie edilizie, ridiano vitalità e valore a questi spazi preziosi. La villa, inoltre, trovandosi appena fuori dai confini comunali della città di Milano, ma già inserita al limitare inferiore del area protetta del Parco delle Groane, vede mantenuta ancora intatta la sua vocazione ad essere contemporaneamente spazio di rappresentanza e punto di riferimento per il territorio. Sulla base di un restauro generale, avviato nell’ottica della rifunzionalizzazione complessiva, gli ambienti della residenza nobiliare sono pensati come contesto ideale per allestimenti culturali temporanei o per eventi che richiedano una cornice di pregio. Su tali premesse è impostato il progetto specifico dell’allestimento sulla tematica dell’acqua. Elemento qualificante del giardino della Villa, con i giochi d’acqua e le fontane, e del territorio limitrofo, con i fontanili e i numerosi corsi d’acqua; in quanto “energia per la vita” è stata inserita come carattere distintivo del sito dell’Expo; ma l’acqua è anche strettamente legata a Milano, tra passato e futuro, nel suo essere una “città acquatica”. Nel massimo rispetto del contenitore architettonico, gli elementi dell’allestimento temporaneo sono inseriti come macro-oggetti indipendenti, la cui forma è connessa al contenuto esposto. Fondamentali sono anche l’inserimento di elementi luminosi, il colore e le tecnologie di rappresentazione digitale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/18961