The physical territory is commonly perceived as the place of two distinct worlds : the human or artificial environment and the natural one. Opposites with scattered places of contact. Competitive neighbors; the well-being of one implies the malaise of the other. Antithesis. To create a short circuit within this dichotomy are environments with a particular history, unknown to most: meadows. They deliver valid reflections on the conception of the territory, as they tangle up the linearity perceived in the relationship between man and nature. They are at the same time places of great ecological value as well strongly dependent on humans, and they show how the dynamics between our species and the others are not rivals, but live on nuances and reciprocity. Starting from a reflection on the role of the meadow, an architectural project will seek particular relationships. Solutions will be sought that go beyond the logic of conservation for "therapeutic" purposes, that we need but cannot be limited to. Solutions that will use architecture as a vehicle to penetrate social and economic topics . Solutions that involve overcoming the paradigms of contrast to the advantage of those of complementarity.

Il territorio fisico è comunemente percepito come il luogo in cui si contrappongono due schieramenti: l’ambiente umano o artificiale e quello naturale. Opposti con sparuti luoghi di contatto. Vicini competitivi; il benessere dell’uno implica il malessere dell’altro. Antitesi. A creare un cortocircuito all’interno di questa dicotomia sono ambienti dalla storia particolare, ignota ai più: i prati stabili. Essi offrono validi spunti di riflessione sulla concezione del territorio, in quanto aggrovigliano la linearità percepita nel rapporto tra uomo e natura. Essi sono allo stesso tempo luoghi dal grande valore ecologico e fortemente dipendenti dall’uomo, e mostrano come le dinamiche tra la nostra specie e le altre non siano rivali, ma vivano di sfumature e reciprocità. A partire da una riflessione sul ruolo del prato, verrà elaborato un progetto di architettura che lo sceglierà come luogo eletto per la sperimentazione di relazioni particolari. Si cercheranno soluzioni che superino le logiche della conservazione a scopo “terapeutico”, che necessitiamo ma a cui non possiamo essere limitati. Soluzioni che usano l’architettura come veicolo per penetrare tematiche sociali ed economiche. Soluzioni che implicano il superamento dei paradigmi di contrapposizione a vantaggio di quelli di complementarietà.

La custodia della diversità. Congelare luoghi in movimento

Cabai, Thomas
2021/2022

Abstract

The physical territory is commonly perceived as the place of two distinct worlds : the human or artificial environment and the natural one. Opposites with scattered places of contact. Competitive neighbors; the well-being of one implies the malaise of the other. Antithesis. To create a short circuit within this dichotomy are environments with a particular history, unknown to most: meadows. They deliver valid reflections on the conception of the territory, as they tangle up the linearity perceived in the relationship between man and nature. They are at the same time places of great ecological value as well strongly dependent on humans, and they show how the dynamics between our species and the others are not rivals, but live on nuances and reciprocity. Starting from a reflection on the role of the meadow, an architectural project will seek particular relationships. Solutions will be sought that go beyond the logic of conservation for "therapeutic" purposes, that we need but cannot be limited to. Solutions that will use architecture as a vehicle to penetrate social and economic topics . Solutions that involve overcoming the paradigms of contrast to the advantage of those of complementarity.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2022
2021/2022
Il territorio fisico è comunemente percepito come il luogo in cui si contrappongono due schieramenti: l’ambiente umano o artificiale e quello naturale. Opposti con sparuti luoghi di contatto. Vicini competitivi; il benessere dell’uno implica il malessere dell’altro. Antitesi. A creare un cortocircuito all’interno di questa dicotomia sono ambienti dalla storia particolare, ignota ai più: i prati stabili. Essi offrono validi spunti di riflessione sulla concezione del territorio, in quanto aggrovigliano la linearità percepita nel rapporto tra uomo e natura. Essi sono allo stesso tempo luoghi dal grande valore ecologico e fortemente dipendenti dall’uomo, e mostrano come le dinamiche tra la nostra specie e le altre non siano rivali, ma vivano di sfumature e reciprocità. A partire da una riflessione sul ruolo del prato, verrà elaborato un progetto di architettura che lo sceglierà come luogo eletto per la sperimentazione di relazioni particolari. Si cercheranno soluzioni che superino le logiche della conservazione a scopo “terapeutico”, che necessitiamo ma a cui non possiamo essere limitati. Soluzioni che usano l’architettura come veicolo per penetrare tematiche sociali ed economiche. Soluzioni che implicano il superamento dei paradigmi di contrapposizione a vantaggio di quelli di complementarietà.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/189642