Abstract  Every city has unwritten rules that shape the perception of its spaces, creating new uses, new practices and continuously transforming its public spaces. As if being a living organism rather than a petrified environment. The common knowledge that planners and architects can plan and control a city’s development contradicts these unplanned transformations, leading to the question of why it happens. What is the reason for such transformations, and are there any hidden rules that shape practical uses of public spaces? This thesis will focus on the practical uses of public spaces in Yerevan. A post-soviet city planned and designed by planners that experienced enormous informal transformations in the public realm. This work contributes to uncovering unwritten rules through ethnographic analysis. It highlights the importance of knowledge retained by ethnographic research in discovering the potential of public spaces.

Ogni città ha regole non scritte che plasmano la percezione dei suoi spazi, creando nuovi usi, nuove pratiche e trasformando continuamente i suoi spazi pubblici. Come se fosse un organismo vivente piuttosto che un ambiente pietrificato. La consapevolezza comune che gli urbanisti e gli architetti possano pianificare e controllare lo sviluppo di una città contraddice queste trasformazioni non pianificate, portando a chiedersi perché avvengano. Qual è la ragione di queste trasformazioni e ci sono regole nascoste che modellano gli usi pratici degli spazi pubblici? Questa tesi si concentrerà sugli usi pratici degli spazi pubblici a Yerevan. Una città post-sovietica pianificata e progettata da pianificatori che ha sperimentato enormi trasformazioni informali nel regno pubblico. Questo lavoro contribuisce a scoprire le regole non scritte attraverso l’analisi etnografica. Evidenzia l’importanza della conoscenza conservata dalla ricerca etnografica per scoprire il potenziale degli spazi pubblici.

The power of unwritten rules : cultures and spatial practices as a planning tool for unplanned orders in Yerevan

Nazaryan, Svetlana
2021/2022

Abstract

Abstract  Every city has unwritten rules that shape the perception of its spaces, creating new uses, new practices and continuously transforming its public spaces. As if being a living organism rather than a petrified environment. The common knowledge that planners and architects can plan and control a city’s development contradicts these unplanned transformations, leading to the question of why it happens. What is the reason for such transformations, and are there any hidden rules that shape practical uses of public spaces? This thesis will focus on the practical uses of public spaces in Yerevan. A post-soviet city planned and designed by planners that experienced enormous informal transformations in the public realm. This work contributes to uncovering unwritten rules through ethnographic analysis. It highlights the importance of knowledge retained by ethnographic research in discovering the potential of public spaces.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2022
2021/2022
Ogni città ha regole non scritte che plasmano la percezione dei suoi spazi, creando nuovi usi, nuove pratiche e trasformando continuamente i suoi spazi pubblici. Come se fosse un organismo vivente piuttosto che un ambiente pietrificato. La consapevolezza comune che gli urbanisti e gli architetti possano pianificare e controllare lo sviluppo di una città contraddice queste trasformazioni non pianificate, portando a chiedersi perché avvengano. Qual è la ragione di queste trasformazioni e ci sono regole nascoste che modellano gli usi pratici degli spazi pubblici? Questa tesi si concentrerà sugli usi pratici degli spazi pubblici a Yerevan. Una città post-sovietica pianificata e progettata da pianificatori che ha sperimentato enormi trasformazioni informali nel regno pubblico. Questo lavoro contribuisce a scoprire le regole non scritte attraverso l’analisi etnografica. Evidenzia l’importanza della conoscenza conservata dalla ricerca etnografica per scoprire il potenziale degli spazi pubblici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/189649