The aim of this work is to analyse the public space as an important meeting point for the citizens’ life quality. This dissertation is focused on public spaces considered marginalised, degraded, forgotten by their administrations and most of the time far from the urban centres or the main squares of our “polis”. The basis of the ensuing experimental project are defined through a reflection on what really is a public urban space, an intervention methodology using recurrent elements and an analysis of this class of redevelopment projects. The selected environments are in Italy and Brazil, two countries with totally different cultures, traditions and social structures. The four intervention locations, two in each country, are apparently distant from each other and without any common point, but closely looked they reveal an interesting connection. What could possibly be the link between a square in a medieval town centre, a dump in a favela, a pedestrian area in a forgotten outskirts and the outdoor space of an “Occupation” in downtown São Paulo? They are totally different public spaces in terms of typology, urban dimension and local context. The challenge is to find some kind of interventions that could improve those areas of the city, following the example of spaces from the past which were designed according to the ideals of harmony with the human size and proportions. The goal should be to create beautiful places, in the sense of ancient Greece “beautiful and good”, that is “true and ethically correct”: a better life quality in the urban public spaces would mean enhanced happiness for all.

L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare lo spazio pubblico come importante punto di incontro per la qualità di vita dei cittadini. La tesi affronta lo studio degli spazi pubblici considerati marginali, degradati, dimenticati dalle proprie amministrazioni e spesso lontani dai centri urbani o dalle piazze principali delle nostre “polis”. Attraverso una riflessione su cosa sia realmente lo spazio pubblico urbano, una metodologia di intervento per elementi ricorrenti e un’analisi dei progetti appartenenti a questa categoria di intervento, sono poste le basi per il successivo progetto sperimentale. I contesti sono scelti in Italia e in Brasile, due paesi che hanno culture, tradizioni e formazioni sociali totalmente differenti. Quattro luoghi di intervento, due per ogni paese, apparentemente distanti tra loro e senza alcun punto in comune ma che, se studiati da vicino, rivelano un collegamento interessante. Quale può essere il legame tra una piccola piazza in un centro storico medievale, una discarica in una favela, un’area pedonale in una periferia dimenticata e lo spazio esterno di un’Occupazione nel centro di San Paolo? Si tratta di spazi pubblici totalmente diversi per tipologia, dimensione urbana e contesto d’inserimento. La sfida è quella di trovare tipologie d’intervento che possano migliorare queste parti di città sull’esempio degli spazi del passato, progettati secondo ideali di armonia con le dimensioni e le proporzioni umane. L’obiettivo, dunque, vuole essere quello di creare luoghi belli, nel senso dell’antica Grecia “belli e buoni”, cioè “veri ed eticamente corretti”: una maggiore qualità della vita negli spazi pubblici urbani significherebbe maggiore felicità per tutti.

Una, nessuna e centomila piazze - Spazi pubblici dimenticati all'interno di culture contrapposte

Finali, Paolo
2021/2022

Abstract

The aim of this work is to analyse the public space as an important meeting point for the citizens’ life quality. This dissertation is focused on public spaces considered marginalised, degraded, forgotten by their administrations and most of the time far from the urban centres or the main squares of our “polis”. The basis of the ensuing experimental project are defined through a reflection on what really is a public urban space, an intervention methodology using recurrent elements and an analysis of this class of redevelopment projects. The selected environments are in Italy and Brazil, two countries with totally different cultures, traditions and social structures. The four intervention locations, two in each country, are apparently distant from each other and without any common point, but closely looked they reveal an interesting connection. What could possibly be the link between a square in a medieval town centre, a dump in a favela, a pedestrian area in a forgotten outskirts and the outdoor space of an “Occupation” in downtown São Paulo? They are totally different public spaces in terms of typology, urban dimension and local context. The challenge is to find some kind of interventions that could improve those areas of the city, following the example of spaces from the past which were designed according to the ideals of harmony with the human size and proportions. The goal should be to create beautiful places, in the sense of ancient Greece “beautiful and good”, that is “true and ethically correct”: a better life quality in the urban public spaces would mean enhanced happiness for all.
VIEIRA BOGÉA, MARTA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2022
2021/2022
L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare lo spazio pubblico come importante punto di incontro per la qualità di vita dei cittadini. La tesi affronta lo studio degli spazi pubblici considerati marginali, degradati, dimenticati dalle proprie amministrazioni e spesso lontani dai centri urbani o dalle piazze principali delle nostre “polis”. Attraverso una riflessione su cosa sia realmente lo spazio pubblico urbano, una metodologia di intervento per elementi ricorrenti e un’analisi dei progetti appartenenti a questa categoria di intervento, sono poste le basi per il successivo progetto sperimentale. I contesti sono scelti in Italia e in Brasile, due paesi che hanno culture, tradizioni e formazioni sociali totalmente differenti. Quattro luoghi di intervento, due per ogni paese, apparentemente distanti tra loro e senza alcun punto in comune ma che, se studiati da vicino, rivelano un collegamento interessante. Quale può essere il legame tra una piccola piazza in un centro storico medievale, una discarica in una favela, un’area pedonale in una periferia dimenticata e lo spazio esterno di un’Occupazione nel centro di San Paolo? Si tratta di spazi pubblici totalmente diversi per tipologia, dimensione urbana e contesto d’inserimento. La sfida è quella di trovare tipologie d’intervento che possano migliorare queste parti di città sull’esempio degli spazi del passato, progettati secondo ideali di armonia con le dimensioni e le proporzioni umane. L’obiettivo, dunque, vuole essere quello di creare luoghi belli, nel senso dell’antica Grecia “belli e buoni”, cioè “veri ed eticamente corretti”: una maggiore qualità della vita negli spazi pubblici urbani significherebbe maggiore felicità per tutti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/189916