Aquagranda. Viaggio nelle architetture veneziane del futuro

It is November 12, 2019, when Venice experiences an exceptional high water episode that people will call "Acqua Granda". The high water is a tidal surge from the Adriatic Sea that sends huge amounts of water into the lagoon, and inevitably submerges the city, but Acqua Granda, with a tidal surge that exceeded 180 cm and submerged 80 percent of the city, was even more devastating, causing very extensive damage to the city and damaging churches, monuments, cultural sites, and archives. A situation we would never want to experience again, but one that could become habitual and worsen. According to a special report published in August 2021 by the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) - the United Nations' main international body for assessing climate change-by the end of the century, in the currently projected worst-case scenario, the average sea and ocean level will rise by more than a meter. Today Venice is defended by the MoSE, operational since 2020 after nearly 20 years of difficult planning and implementation, but it may not be enough to protect the city and its lagoon in the future. So, we wondered, in the now near future, when the safeguards will not hold up to the force of the sea, how will life within the city change? How will people be able to access their homes? How will people be able to visit a church or a museum? Within the district of Dorsoduro, gateway from the sea, and an area with a large number of territories affected by the rising, three architectural typologies have been chosen, one for each sea-rise scenario, within which a project will be developed proposing a new way of living in the city in light of the changing balance of power between city and water.

È il 12 novembre 2019, Venezia subisce un episodio di acqua alta eccezionale che la popolazione chiamerà “Acqua Granda”. L’acqua alta è un picco di marea del mare Adriatico che invia enormi quantità d’acqua nella laguna, e inevitabilmente sommerge la città, ma l’Acqua Granda, con un picco di marea che superò i 180 cm e sommerse l’80% della città, è stata ancora più devastante, procurando danni molto ingenti alla città e danneggiando chiese, monumenti, luoghi della cultura, archivi. Una situazione che non vorremmo mai più rivivere, ma che potrebbe diventare consuetudine e peggiorare. Secondo un rapporto speciale pubblicato nell’agosto 2021 dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) – il principale organismo internazionale delle Nazioni Unite per la valutazione dei cambiamenti climatici – entro fine secolo, nello scenario peggiore attualmente previsto, il livello medio dei mari e degli oceani salirà di oltre un metro. Oggi Venezia è difesa dal MoSE, operativo dal 2020 dopo quasi 20 anni di difficile progettazione e realizzazione, ma non è detto che in futuro sia sufficiente a proteggere la città e la sua laguna. Allora ci siamo domandate, in un futuro ormai prossimo, quando le misure di salvaguardia non reggeranno la forza del mare, come cambierà la vita all’interno della città? Come si potrà accederà alla propria abitazione? Come si potrà visitare una chiesa o un museo? All’interno del sestiere di Dorsoduro, porta di accesso dal mare, e area con un grande numero di territori interessati dall’innalzamento, sono state scelte tre tipologie architettoniche, una per ogni scenario di innalzamento marino, all’interno delle quali verrà sviluppato un progetto che propone un nuovo modo di vivere la città alla luce della variazione dei rapporti di forza tra città e acqua.