Sponge City Program. Approaches and opportunities for the Italian context

In this thesis will be presented the Chinese Sponge City program, which has the aim of countering the effects of climate change. After a theoretical analysis of the approaches and practices of Sponge Cities, the study aims to apply these methods within an Italian context. In the case of this project, it was decided to intervene on the course of the Lambro river. The Sponge City Program was born in China in 2014, in order to tackle the country’s numerous problems related to floods and water resources, with the aim of creating cities capable of retaining, infiltrating and purifying rainwater naturally. Given the success that this new type of urban development has had in China, it was considered interesting to try to recreate the same resilient system in an Italian city, to verify its possible applications. Starting from those that have been identified as the main technologies and strategies that make up the Sponge city system, the project aims to outline strategic interventions along the Lambro course, focusing in particular on the more urbanized area of Monza and Milan, which is the area most at risk of flooding and with a greater extension of waterproofed surface. Sponge cities are based on two fundamental principles: bio-retention and the stormwater treatement train. The combination of the natural regeneration and retention actions given by the characteristics of the soil and vegetation, together with a correct development of a water management system, formed by green technologies such as green roofs, permeable floors, etc., lead to the design of large permeable areas that act as a natural regulator of the water cycle. The project for the Lambro River adopts these principles and declines them in a context where, unlike the expansion of Chinese cities, the goal is to work on the existing fabric, making the most out of the opportunities for transformation. This intention translates, in conclusion, into the masterplan for a sponge park in the Rubattino area of Milan.

In questa tesi verrà presentato il programma cinese per la realizzazione di Sponge Cities, il quale ha il fine di contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Dopo un’analisi teorica degli approcci e pratiche delle Sponge Cities, lo studio si propone di applicare questi metodi all’interno di un contesto Italiano. Nel caso di questo progetto è stato scelto di intervenire sul corso del fiume Lambro. Il programma delle Sponge Cities nasce in Cina nel 2014, al fine di affrontare i numerosi problemi del paese legati alle inondazioni e alle risorse idriche, con l’obbiettivo di creare città in grado di ritenere, infiltrare e purificare naturalmente le acque piovane. Visto il successo che questa nuova tipologia di sviluppo urbano ha avuto in Cina, si è ritenuto interessante provare a ricreare lo stesso sistema resiliente in una città Italiana, per verificarne le possibili applicazioni. Partendo da quelli che sono stati individuati come le tecnologie e strategie principali che compongono il sistema delle Sponge city, il progetto si propone di delineare degli interventi strategici lungo il corso del Lambro, focalizzandosi in modo particolare nell’area più urbanizzata di Monza e Milano, la quale si presenta come zona più a rischio di esondazioni e con maggiore estensione di superficie impermeabilizzata. Le sponge cities si basano su due principi fondamentali: la bioritenzione e la catena di trattamento delle acque piovane. La combinazione delle azioni di rigenerazione e ritenzione naturali date dalle caratteristiche del terreno e della vegetazione, insieme ad un corretto sviluppo di un sistema di gestione delle acque, formato da tecnologie verdi quali tetti verdi, pavimenti permeabili,etc., portano alla progettazione di ampie aree permeabili che fungono da regolatore naturale del ciclo dell’acqua. il progetto per il fiume Lambro fa propri questi principi e li declina in un contesto dove, a differenza di quello di espansione delle città cinesi, l’obbiettivo è di lavorare sul tessuto esistente, sfruttando al massimo le occasioni per la trasformazione. Questa intenzione si traduce, in conclusione, nel masterplan per uno sponge park nell’area del Rubattino a Milano.