The Scalo di Porta Romana is part of a system 7 abandoned rail yards in Milan – with the end of the industrial era these places have fallen into disuse and now represent a series of urban voids that together sum up to 1.250.000 m2 of area. This ring-shaped system of voids poses not only physical obstacles but also contribute to create an imaginary limit that divides the city center from the periphery. They have historically determined different development on each of their edges – generating different urban morphologies, soil occupations and even socioeconomical conditions. Their strategic position, especially in the case of Porta Romana, are the perfect opportunity to create a threshold that can conciliate and amend the differences between these two pieces of the metropolis. The Municipality sees the potential in these areas and has been planning to requalify them for years, with the winning masterplan for Porta Romana and some of the other Scali being released just lately. This project started from a critical reading of this winning masterplan, which we understand to be a very traditional and remedial operation that just contributes to an endless process of urban expansion. What if we could resignify this boundary of the city instead of trying to dissolve it? Initially based on the essay ‘Megaform as Urban Landscape’ from Kenneth Frampton, the aim of this experiment was to materialize the threshold condition of the site into an architectural megaform, creating a physical ‘wall’ that can act and a landmark against this "space-endlessness” of the contemporary metropolis while still being a mediator between different social and environment conditions. Programmatically the proposal is framed inside the requirements for the Milan-Cortina 2026 Winter Olympics, housing a wide array of functions that go from residential to services inside the same strip. From an ecological point of view, we sought to reduce to a minimum the building footprint and maximize the permeability of the soil – catalyzing a natural process of appropriation that is already taking place due to the proximity of the site to Parco Agricolo Sud. The study on the feasibility of the long building as a type is deepened through structural and building services proposals which consider the unordinary challenges posed by this type of architecture.

Lo Scalo di Porta Romana fa parte di un sistema di 7 scali ferroviari dismessi a Milano – con la fine dell'era industriale questi luoghi sono caduti in disuso e rappresentano oggi una serie di vuoti urbani che insieme sommano 1.250.000 mq di superficie. Questo sistema di vuoti ad anello pone non solo ostacoli fisici, ma contribuisce anche a creare un limite immaginario che divide il centro dalla periferia. Storicamente hanno determinato uno sviluppo diverso su ciascuno dei loro bordi, generando diverse morfologie urbane, occupazioni del suolo e persino condizioni socioeconomiche. La loro posizione strategica, soprattutto nel caso di Porta Romana, sono l'occasione perfetta per creare una soglia che possa conciliare e modificare le differenze tra questi due pezzi di metropoli. Il Comune vede il potenziale in queste aree e da anni progetta di riqualificarle, con il rilascio del masterplan vincente per Porta Romana e alcuni degli altri Scali di recente. Questo progetto è partito da una lettura critica di questo masterplan vincente, che comprendiamo essere un'operazione molto tradizionale e correttiva che contribuisce solo a un processo senza fine di espansione urbana. E se potessimo ridefinire questo confine della città invece di cercare di dissolverlo? Inizialmente basato sul saggio 'Megaform as Urban Landscape' di Kenneth Frampton, lo scopo di questo esperimento era di materializzare la condizione di soglia del sito in una megaforma architettonica, creando un 'muro' fisico che potesse agire e un punto di riferimento contro questo "spazio -endlessness" della metropoli contemporanea pur restando mediatrice tra differenti condizioni sociali e ambientali. Programmaticamente la proposta si inquadra all'interno dei requisiti per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, ospitando un'ampia gamma di funzioni che vanno dal residenziale ai servizi all'interno del stessa fascia. Dal punto di vista ecologico si è cercato di ridurre al minimo l'impronta edilizia e massimizzare la permeabilità del suolo, catalizzando un naturale processo di appropriazione già in atto per la vicinanza del sito al Parco Agricolo Sud. Lo studio sulla fattibilità dell'edificio lungo come tipologia viene approfondito attraverso proposte strutturali e di servizi edilizi che considerano le sfide straordinarie poste da questo tipo di architettura.

Groundscraper. An experimental proposal for Porta Romana

Lima Freire Santos, Mariana;GHANAIE, NEGIN
2021/2022

Abstract

The Scalo di Porta Romana is part of a system 7 abandoned rail yards in Milan – with the end of the industrial era these places have fallen into disuse and now represent a series of urban voids that together sum up to 1.250.000 m2 of area. This ring-shaped system of voids poses not only physical obstacles but also contribute to create an imaginary limit that divides the city center from the periphery. They have historically determined different development on each of their edges – generating different urban morphologies, soil occupations and even socioeconomical conditions. Their strategic position, especially in the case of Porta Romana, are the perfect opportunity to create a threshold that can conciliate and amend the differences between these two pieces of the metropolis. The Municipality sees the potential in these areas and has been planning to requalify them for years, with the winning masterplan for Porta Romana and some of the other Scali being released just lately. This project started from a critical reading of this winning masterplan, which we understand to be a very traditional and remedial operation that just contributes to an endless process of urban expansion. What if we could resignify this boundary of the city instead of trying to dissolve it? Initially based on the essay ‘Megaform as Urban Landscape’ from Kenneth Frampton, the aim of this experiment was to materialize the threshold condition of the site into an architectural megaform, creating a physical ‘wall’ that can act and a landmark against this "space-endlessness” of the contemporary metropolis while still being a mediator between different social and environment conditions. Programmatically the proposal is framed inside the requirements for the Milan-Cortina 2026 Winter Olympics, housing a wide array of functions that go from residential to services inside the same strip. From an ecological point of view, we sought to reduce to a minimum the building footprint and maximize the permeability of the soil – catalyzing a natural process of appropriation that is already taking place due to the proximity of the site to Parco Agricolo Sud. The study on the feasibility of the long building as a type is deepened through structural and building services proposals which consider the unordinary challenges posed by this type of architecture.
ZULIANI, GUIDO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2022
2021/2022
Lo Scalo di Porta Romana fa parte di un sistema di 7 scali ferroviari dismessi a Milano – con la fine dell'era industriale questi luoghi sono caduti in disuso e rappresentano oggi una serie di vuoti urbani che insieme sommano 1.250.000 mq di superficie. Questo sistema di vuoti ad anello pone non solo ostacoli fisici, ma contribuisce anche a creare un limite immaginario che divide il centro dalla periferia. Storicamente hanno determinato uno sviluppo diverso su ciascuno dei loro bordi, generando diverse morfologie urbane, occupazioni del suolo e persino condizioni socioeconomiche. La loro posizione strategica, soprattutto nel caso di Porta Romana, sono l'occasione perfetta per creare una soglia che possa conciliare e modificare le differenze tra questi due pezzi di metropoli. Il Comune vede il potenziale in queste aree e da anni progetta di riqualificarle, con il rilascio del masterplan vincente per Porta Romana e alcuni degli altri Scali di recente. Questo progetto è partito da una lettura critica di questo masterplan vincente, che comprendiamo essere un'operazione molto tradizionale e correttiva che contribuisce solo a un processo senza fine di espansione urbana. E se potessimo ridefinire questo confine della città invece di cercare di dissolverlo? Inizialmente basato sul saggio 'Megaform as Urban Landscape' di Kenneth Frampton, lo scopo di questo esperimento era di materializzare la condizione di soglia del sito in una megaforma architettonica, creando un 'muro' fisico che potesse agire e un punto di riferimento contro questo "spazio -endlessness" della metropoli contemporanea pur restando mediatrice tra differenti condizioni sociali e ambientali. Programmaticamente la proposta si inquadra all'interno dei requisiti per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, ospitando un'ampia gamma di funzioni che vanno dal residenziale ai servizi all'interno del stessa fascia. Dal punto di vista ecologico si è cercato di ridurre al minimo l'impronta edilizia e massimizzare la permeabilità del suolo, catalizzando un naturale processo di appropriazione già in atto per la vicinanza del sito al Parco Agricolo Sud. Lo studio sulla fattibilità dell'edificio lungo come tipologia viene approfondito attraverso proposte strutturali e di servizi edilizi che considerano le sfide straordinarie poste da questo tipo di architettura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/190112