La metropolitana Milanese, nella fattispecie le prime due Linee, progettata dal gruppo Albini, Helg e Noorda, si presentano oggi come ambienti trascurati e da molti disprezzati. Negli ultimi anni le stazioni sono state oggetto di vari interventi di modifica, dal semplice, ma spesso inefficace cambio della grafica, a pesanti modifiche dell'allestimento. L'attuale condizione non riflette minimamente il successo che questo progetto ha avuto negli anni '60 e '70; la metropolitana di Milano grazie alla sua essenziale funzionalità, ai sui standard qualitativi dei materiali, alla semplicità ma anche bellezza degli allestimenti, curati fin nei dettagli, divenne da subito lo spartiacque tra il periodo più classico nell'architettura dei trasporti sotterranei verso l'ingresso nella modernità. Attualmente è facile riscontrare nelle reti mondiali costruite nel dopoguerra molte delle caratteristiche progettate per Milano. Tutto ciò è ampiamente dimostrato dalla lettura della critica nazionale e internazionale e dalla semplice osservazione. Tuttavia quest'opera oggi, non rispecchia più il suo valore, lo stato di manutenzione è obbiettivamente pessimo, le modifiche sono state attuate senza il rispetto di linee prestabilite, il concetto di identità di immagine che i progettisti vollero per quest'opera d'avanguardia, è ormai completamente perso e rilegato ai resti degradati degli arredi originali. Di fronte a questa desolazione sono state intraprese opere di modifica che hanno cancellato il progetto di Albini, salvo volerne essere, a detta dei progettisti, una citazione. L' obbiettivo oggi deve essere quello di preservare quest'opera, bene di valore culturale per la città di Milano e non solo. Una preservazione che non sia la trasformazione in museo, che tenga conto delle mutazioni legate alla vitalità di questa struttura, ma che sia anche utile a riscoprirne l'iniziale qualità estetica per portarla verso il futuro. Per questo sono state definiti sia delle schede che indichino come operare sui singoli materiali ma anche una serie di linee guida che, come una sorta di costituzione, orientino le prossime scelte.

Metropolitana milanese : linee guida per la conservazione

MINICI, GIOVANNI LUCA
2009/2010

Abstract

La metropolitana Milanese, nella fattispecie le prime due Linee, progettata dal gruppo Albini, Helg e Noorda, si presentano oggi come ambienti trascurati e da molti disprezzati. Negli ultimi anni le stazioni sono state oggetto di vari interventi di modifica, dal semplice, ma spesso inefficace cambio della grafica, a pesanti modifiche dell'allestimento. L'attuale condizione non riflette minimamente il successo che questo progetto ha avuto negli anni '60 e '70; la metropolitana di Milano grazie alla sua essenziale funzionalità, ai sui standard qualitativi dei materiali, alla semplicità ma anche bellezza degli allestimenti, curati fin nei dettagli, divenne da subito lo spartiacque tra il periodo più classico nell'architettura dei trasporti sotterranei verso l'ingresso nella modernità. Attualmente è facile riscontrare nelle reti mondiali costruite nel dopoguerra molte delle caratteristiche progettate per Milano. Tutto ciò è ampiamente dimostrato dalla lettura della critica nazionale e internazionale e dalla semplice osservazione. Tuttavia quest'opera oggi, non rispecchia più il suo valore, lo stato di manutenzione è obbiettivamente pessimo, le modifiche sono state attuate senza il rispetto di linee prestabilite, il concetto di identità di immagine che i progettisti vollero per quest'opera d'avanguardia, è ormai completamente perso e rilegato ai resti degradati degli arredi originali. Di fronte a questa desolazione sono state intraprese opere di modifica che hanno cancellato il progetto di Albini, salvo volerne essere, a detta dei progettisti, una citazione. L' obbiettivo oggi deve essere quello di preservare quest'opera, bene di valore culturale per la città di Milano e non solo. Una preservazione che non sia la trasformazione in museo, che tenga conto delle mutazioni legate alla vitalità di questa struttura, ma che sia anche utile a riscoprirne l'iniziale qualità estetica per portarla verso il futuro. Per questo sono state definiti sia delle schede che indichino come operare sui singoli materiali ma anche una serie di linee guida che, come una sorta di costituzione, orientino le prossime scelte.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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