The research work deals with the difficult relationship between human and nature after the catastrophe. The way of living of the human being is analyzed through a sociological and symbolical analysis which retraces the processes that brought humans to the modern civilization. The shelter, the enclosure and the memory become the tools to describe the space and the collection of this represents the beginning for the emergency's intervention. These topics cooperate to outline the identity of the space which is represented by the interconnections between humans and nature. The catastrophe outbreaks as a triggering event causing chaos and imbalance. The result is a decomposed palimpsest in which is still possible to identify the elements that delineate the relation between humans and nature. The space’s memory is not deleted by the crisis; instead, it represents the starting point for the reconstruction. On the contrary, in the absence of those links, the space is hidden by the veil generated by the catastrophe. Architecture should propose as time’s mentor for the unveiling’s action starting from human beings, nature and memory. The works of Yasmeen Lari, Shigeru Ban and Alejandro Aravena are proposed as case studies as in emergency context they have consistently confirmed how the unveiling’s action must always restart from the space’s identity.

Il lavoro di ricerca affronta il difficile rapporto tra l’uomo e la natura a seguito dell’intervento della catastrofe. Ripercorrendo in un’evoluzione simbolico-sociologica i processi che hanno portato l’uomo alla civiltà moderna, vengono analizzati i temi caratterizzanti l’abitare dell’essere umano. Il rifugio, il recinto e la memoria diventano i mezzi con i quali descrivere il luogo e la sintesi di quest’analisi diviene il punto di ripartenza per l’intervento emergenziale. Questi caratteri cooperano al fine strutturare l’identità del luogo che rappresenta le interconnessioni tra uomo e natura. Il tema della catastrofe dirompe come evento scatenante e la conseguenza inevitabile è confusione e squilibrio delle parti. Ciò che si pone davanti ai nostri occhi è un palinsesto scomposto nel quale però sono ancora leggibili gli elementi della struttura relazionale tra l’uomo e la natura. La memoria dell’identità del luogo non viene cancellata dalla crisi ed anzi diviene metodologia della ricostruzione. Il luogo invece in assenza di questi legami viene celato da un velo generato dai processi di sedimentazione catastrofe. L’architettura deve proporsi come mentore del tempo per un’azione di svelamento che riparte dai temi legati all’uomo, la natura e la memoria. Vengono quindi proposti come casi i lavori di Yasmeen Lari, Shigeru Ban e di Alejandro Aravena che in contesti emergenziali hanno più volte confermato come l’azione di svelamento debba sempre ripartire dagli elementi dell’identità del luogo.

L'identità del luogo : memoria dell'uomo e della natura. Analisi del rapporto tra uomo e natura dopo la catastrofe

Ossorio, Giovanni Maria
2021/2022

Abstract

The research work deals with the difficult relationship between human and nature after the catastrophe. The way of living of the human being is analyzed through a sociological and symbolical analysis which retraces the processes that brought humans to the modern civilization. The shelter, the enclosure and the memory become the tools to describe the space and the collection of this represents the beginning for the emergency's intervention. These topics cooperate to outline the identity of the space which is represented by the interconnections between humans and nature. The catastrophe outbreaks as a triggering event causing chaos and imbalance. The result is a decomposed palimpsest in which is still possible to identify the elements that delineate the relation between humans and nature. The space’s memory is not deleted by the crisis; instead, it represents the starting point for the reconstruction. On the contrary, in the absence of those links, the space is hidden by the veil generated by the catastrophe. Architecture should propose as time’s mentor for the unveiling’s action starting from human beings, nature and memory. The works of Yasmeen Lari, Shigeru Ban and Alejandro Aravena are proposed as case studies as in emergency context they have consistently confirmed how the unveiling’s action must always restart from the space’s identity.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2022
2021/2022
Il lavoro di ricerca affronta il difficile rapporto tra l’uomo e la natura a seguito dell’intervento della catastrofe. Ripercorrendo in un’evoluzione simbolico-sociologica i processi che hanno portato l’uomo alla civiltà moderna, vengono analizzati i temi caratterizzanti l’abitare dell’essere umano. Il rifugio, il recinto e la memoria diventano i mezzi con i quali descrivere il luogo e la sintesi di quest’analisi diviene il punto di ripartenza per l’intervento emergenziale. Questi caratteri cooperano al fine strutturare l’identità del luogo che rappresenta le interconnessioni tra uomo e natura. Il tema della catastrofe dirompe come evento scatenante e la conseguenza inevitabile è confusione e squilibrio delle parti. Ciò che si pone davanti ai nostri occhi è un palinsesto scomposto nel quale però sono ancora leggibili gli elementi della struttura relazionale tra l’uomo e la natura. La memoria dell’identità del luogo non viene cancellata dalla crisi ed anzi diviene metodologia della ricostruzione. Il luogo invece in assenza di questi legami viene celato da un velo generato dai processi di sedimentazione catastrofe. L’architettura deve proporsi come mentore del tempo per un’azione di svelamento che riparte dai temi legati all’uomo, la natura e la memoria. Vengono quindi proposti come casi i lavori di Yasmeen Lari, Shigeru Ban e di Alejandro Aravena che in contesti emergenziali hanno più volte confermato come l’azione di svelamento debba sempre ripartire dagli elementi dell’identità del luogo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/190381