Partitional lockdown : analysis on a model for Covid-19

Confining the whole population of a region can be extremely dangerous in economics terms, but it can also cause a widespread sense of impatience. In this document it has been created a model that, reasonably enough, represents the spreading of the COVID-19 infection, while maintaining a generality sufficient to be adaptable not only to other types of infection, but also in fields outside of the epidemiology. The goal is to propose a valid alternative to the used type of lockdown, by exploiting a natural subdivision of the population in categories with a high internal homogeneity and with reduced connection between one-another, while also considering a behavioural worsening of the situation due to people not protecting themselves. While the widespread method consist in closing the full population once a certain threshold of infected population is reached, the method here proposed tries to exploit the subdivision in blood-types by only closing groups compatible with ones that reach the certain threshold. So, for example, when blood-type A reaches the limit, we are going to close only group A and group AB. In the case of study it has been highlighted the natural subdivision of the population by blood-type, considering reduced connectivity between individuals incompatible by transfusion principles. Then the proposed lockdown mechanism was confronted with the one currently used, by observing the results obtained by applying them alternatively in different scenarios. What was obtained is that the two methods are almost equals in terms of reduction of the social and economical impact of the virus. As our method tries not to close the full population, it is suggested as the best option.

Confinare l'intera popolazione di una regione può essere estremamente pericoloso in termini economici, ma può anche causare un diffuso senso di insofferenza. In questo documento si mostra un modello che, abbastanza ragionevolmente, rappresenta la diffusione dell'infezione COVID-19, mentre mantiene una generalità sufficiente da essere adattabile non solo ad altri tipi di infezione, ma anche ad altri campi al di fuori dell'epidemiologia. Lo scopo è di proporre una valida alternativa al tipo di lockdown in uso, sfruttando una suddivisione naturale della popolazione in categorie con una elevata omogeneità interna e un connessione ridotta tra di esse, mentre viene considerato anche un peggioramento di tipo comportamentale della situazione a causa del fatto che le persone non si proteggono. Nel caso in analisi si è sottolineata la naturale suddivisione della popolazione a seconda del gruppo sanguigno, considerando la riduzione di connettività tra individui incompatibili per i principi di trasfusione. Mentre il metodo più diffuso consiste nel chiudere l'intera popolazione quando una certa soglia di popolazione infetta viene raggiunta, il metodo qui proposto cerca di sfruttare la suddivisione in gruppi sanguigni chiudendo solo i gruppi compatibili con quelli che hanno raggiunto la soglia. Quindi, per esempio, quando il gruppo sanguigno A raggiunge il limite, chiuderemo solo i gruppi A ed AB. É stato confrontato il meccanismo di lockdown proposto con quello attualmente in uso, osservando i risultati ottenuti applicandoli alternativamente in scenari differenti. Quello che si ottiene è che i due metodi sono sostanzialmente equivalenti al fine di ridurre l'impatto economico-sociale durante il periodo di diffusione del virus. Dato che il metodo qui proposto cerca di non chiudere l'intera popolazione, esso viene suggerito come l'opzione migliore.