In today's context, the issues of climate change and sustainability are gradually reaching greater importance, not only in the "political" world, but also in the awareness of each of us. The construction sector is responsible for 45% of final energy consumption and 17.5% for CO2 emissions. In addition to this, it is important to underline how all those activities connected to it, from the consumption of materials for maintenance and cleaning to the consumption of water passing through the mobility of the occupants and food, have a significant impact on the environment. Therefore it is necessary to find a useful method to highlight these impacts in such a way as to be able to reduce their effects where possible. After a first phase in which the environmental situation was shown from the second half of the '900 to the present day, a study of the Ecological Footprint through previous literature was conducted. Among all the methods present today that aim to describe the phenomenon, the most effective for its completeness was the IEFA method that manages to include 9 polluting sources such as fuel consumption, food and water consumption up to the impact of mobility and occupation of the buildings themselves, parameter that for the first time has entered the definition of the Ecological Footprint. Starting from the method, an analysis was carried out on each of the 9 factors to propose improvement solutions where necessary and possible to try to overcome what are the greatest limits of the model, namely the lack of precise and punctual data and, consequently, the presence of assumptions necessary to obtain a result in each of these 9 factors such as the emission factor of some elements. The proposed model aims to provide more reliable data using more accurate databases, the implementation of a more usable model through average values and input-output tables and, finally, the possibility of providing preset spreadsheets so as to allow everyone to assess their environmental impact. To verify the correctness of the changes made, it is necessary to apply the model concretely. After conducting interviews with the Facility Managers of two different buildings, the data are entered into the model in order to verify the total impact of each of them. Finally, a comparison was conducted between the results obtained with the method developed within this thesis and the IEFA.

Nel contesto odierno i temi del cambiamento climatico e della sostenibilità stanno via via raggiungendo un’importanza maggiore, non solo nel mondo “politico”, ma anche nella consapevolezza di ognuno di noi. Il settore edilizio è responsabile per il 45% dei consumi finali di energia e per il 17,5% per quanto riguarda le emissioni di CO2. Oltre a ciò, è importante sottolineare come anche tutte quelle attività ad esso connesso, dal consumo di materiali per la manutenzione e per la pulizia al consumo di acqua passando poi per la mobilità degli occupanti e il cibo, impattino notevolmente sull’ambiente. È per questo che si rende necessario trovare un metodo utile ad evidenziare questi impatti in maniera tale da poterne ridurre gli effetti dove possibile. Dopo una prima fase in cui è stata mostrata la situazione ambientale dalla seconda metà del ‘900 fino ai giorni nostri, uno studio dell’Ecological Footprint tramite precedente letteratura è stato condotto. Tra tutti i metodi presenti oggi che si propongono di descrivere il suddetto fenomeno, quello più efficace per la sua completezza è risultato essere il metodo IEFA che riesce ad includere 9 fonti inquinanti come il consumo di carburante, il consumo di cibo e acqua fino ad arrivare all’impatto della mobilità e dell’occupazione degli edifici stessi, parametro che per la prima volta è entrato nella definizione dell’Ecological Footprint. Partendo dal metodo sopracitato, è stata svolta un’analisi su ognuno dei 9 fattori per proporne soluzioni migliorative laddove necessario e possibile per provare a oltrepassare quelli che sono i più grandi limiti del modello, ovvero la mancanza di dati precisi e puntuali e, di conseguenza, la presenza di assunzioni necessarie per poter arrivare ad ottenere un risultato in ognuno di questi 9 fattori come l’emission factor di alcuni elementi. Il modello proposto ha come obbiettivo quello di fornire dati più attendibili tramite l’utilizzo di database più accurati, l’implementazione di un modello maggiormente fruibile tramite valori medi e tabelle di input-output e, infine, la possibilità di fornire fogli di calcolo preimpostati così da permettere a tutti di valutare il proprio impatto ambientale. Per verificare la correttezza delle modifiche effettuate si è reso necessario applicare il modello concretamente. Dopo aver condotto interviste con i Facility Managers di due differenti edifici, i dati sono stati inseriti nel modello così da verificare l’impatto totale di ognuno di essi. Infine, è stata condotto un confronto tra i risultati ottenuti con il metodo sviluppato all’interno di questa tesi e lo IEFA.

Implementation of the integrated ecological footprint assessment

Basile, Alessio
2021/2022

Abstract

In today's context, the issues of climate change and sustainability are gradually reaching greater importance, not only in the "political" world, but also in the awareness of each of us. The construction sector is responsible for 45% of final energy consumption and 17.5% for CO2 emissions. In addition to this, it is important to underline how all those activities connected to it, from the consumption of materials for maintenance and cleaning to the consumption of water passing through the mobility of the occupants and food, have a significant impact on the environment. Therefore it is necessary to find a useful method to highlight these impacts in such a way as to be able to reduce their effects where possible. After a first phase in which the environmental situation was shown from the second half of the '900 to the present day, a study of the Ecological Footprint through previous literature was conducted. Among all the methods present today that aim to describe the phenomenon, the most effective for its completeness was the IEFA method that manages to include 9 polluting sources such as fuel consumption, food and water consumption up to the impact of mobility and occupation of the buildings themselves, parameter that for the first time has entered the definition of the Ecological Footprint. Starting from the method, an analysis was carried out on each of the 9 factors to propose improvement solutions where necessary and possible to try to overcome what are the greatest limits of the model, namely the lack of precise and punctual data and, consequently, the presence of assumptions necessary to obtain a result in each of these 9 factors such as the emission factor of some elements. The proposed model aims to provide more reliable data using more accurate databases, the implementation of a more usable model through average values and input-output tables and, finally, the possibility of providing preset spreadsheets so as to allow everyone to assess their environmental impact. To verify the correctness of the changes made, it is necessary to apply the model concretely. After conducting interviews with the Facility Managers of two different buildings, the data are entered into the model in order to verify the total impact of each of them. Finally, a comparison was conducted between the results obtained with the method developed within this thesis and the IEFA.
POMÈ, ALICE PAOLA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-lug-2022
2021/2022
Nel contesto odierno i temi del cambiamento climatico e della sostenibilità stanno via via raggiungendo un’importanza maggiore, non solo nel mondo “politico”, ma anche nella consapevolezza di ognuno di noi. Il settore edilizio è responsabile per il 45% dei consumi finali di energia e per il 17,5% per quanto riguarda le emissioni di CO2. Oltre a ciò, è importante sottolineare come anche tutte quelle attività ad esso connesso, dal consumo di materiali per la manutenzione e per la pulizia al consumo di acqua passando poi per la mobilità degli occupanti e il cibo, impattino notevolmente sull’ambiente. È per questo che si rende necessario trovare un metodo utile ad evidenziare questi impatti in maniera tale da poterne ridurre gli effetti dove possibile. Dopo una prima fase in cui è stata mostrata la situazione ambientale dalla seconda metà del ‘900 fino ai giorni nostri, uno studio dell’Ecological Footprint tramite precedente letteratura è stato condotto. Tra tutti i metodi presenti oggi che si propongono di descrivere il suddetto fenomeno, quello più efficace per la sua completezza è risultato essere il metodo IEFA che riesce ad includere 9 fonti inquinanti come il consumo di carburante, il consumo di cibo e acqua fino ad arrivare all’impatto della mobilità e dell’occupazione degli edifici stessi, parametro che per la prima volta è entrato nella definizione dell’Ecological Footprint. Partendo dal metodo sopracitato, è stata svolta un’analisi su ognuno dei 9 fattori per proporne soluzioni migliorative laddove necessario e possibile per provare a oltrepassare quelli che sono i più grandi limiti del modello, ovvero la mancanza di dati precisi e puntuali e, di conseguenza, la presenza di assunzioni necessarie per poter arrivare ad ottenere un risultato in ognuno di questi 9 fattori come l’emission factor di alcuni elementi. Il modello proposto ha come obbiettivo quello di fornire dati più attendibili tramite l’utilizzo di database più accurati, l’implementazione di un modello maggiormente fruibile tramite valori medi e tabelle di input-output e, infine, la possibilità di fornire fogli di calcolo preimpostati così da permettere a tutti di valutare il proprio impatto ambientale. Per verificare la correttezza delle modifiche effettuate si è reso necessario applicare il modello concretamente. Dopo aver condotto interviste con i Facility Managers di due differenti edifici, i dati sono stati inseriti nel modello così da verificare l’impatto totale di ognuno di essi. Infine, è stata condotto un confronto tra i risultati ottenuti con il metodo sviluppato all’interno di questa tesi e lo IEFA.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/190761