Potenzialità e limiti del database Aida a supporto della valutazione dei danni alluvionali

The business sector plays an important role in the well-being of society. It provides jobs and community services. It is therefore very important to study the impact that floods can cause to economic activities. However, the modeling of flood damage to the business sector is still underdeveloped since it is characterized by great variety both in terms of size (micro, small, medium and large) and types of activities. Furthermore, the damage data observed for this sector are often characterized by great inaccuracy and incompleteness. This thesis is born with the aim of verifying the potentials and limits of the Aida database as a support for the assessment of flood damage to businesses specifically for the Italian context. For carrying out the analyzes, the damage declarations submitted by the companies affected by the flood of the Secchia on January 19th 2014 and that of Benevento on October 15th 2015 were considered. The work followed three paths. First, the use of Aida for the assessment of the exposed value at the level of a single company was analyzed, to verify whether it leads to better estimates of relative damage than the use of the exposed value obtained with the net capital method obtained from ISTAT. This analysis led to the conclusion that Aida's data do not allow better estimates. Therefore, for this type of analysis, the database is not supportive. Subsequently, by reclassifying the economic balance of the companies included in Aida, the trend of some damage indices was analyzed to verify if the direct damage declared by the companies was visible for the two datasets. This work also brought to unsatisfactory results. Only a detailed analysis of six interviewed companies brought to the desired results, but such a specific analysis cannot be used to define a damage model. Finally, the latest work led to the definition of an indirect damage index to evaluate whether, in the two years following the two floods, the various businesses had recorded loss of earnings. In general, the three analyzes highlighted the major criticalities of Aida. The database reports a maximum of ten years of data related to company's balance and very often there are missing values or data are clearly wrong. For these reasons, it is not possible to consider Aida as a supporting tool for the assessment of flood damage to businesses, but at the level of single company and in ex-post evaluations. In future, other databases should be investigated in search of more satisfactory results.

Il settore delle imprese ricompre da sempre un ruolo fondamentale per il benessere della società. Esso fornisce lavoro e servizi alla comunità. È quindi molto importante studiare l’impatto che le alluvioni possono causare alle attività economiche. La modellizzazione dei danni al settore delle imprese è, però, ancora poco sviluppata dal momento che queste sono caratterizzate da grande diversità sia per dimensione (micro, piccole, medie e grandi) che per tipologia di attività. Inoltre, i dati di danno osservati per questo settore sono spesso caratterizzati da grande imprecisione e incompletezza. Questa tesi nasce con l’obiettivo di verificare le potenzialità e i limiti della banca dati Aida come supporto alla valutazione dei danni alluvionali alle imprese, specificatamente per il contesto italiano. Per lo svolgimento delle analisi si sono considerate le dichiarazioni di danno presentate dalle aziende colpite dall’alluvione del Secchia il 19 gennaio 2014 e quella di Benevento il 15 ottobre 2015. Il lavoro ha seguito tre strade. Per primo si è verificato se l’utilizzo di Aida per la valutazione dell’esposto a livello di singola azienda portasse a stime del danno relativo migliori rispetto all’utilizzo del valore esposto ottenuto con il metodo del capitale netto ricavato dall’ISTAT. Da questa analisi si è concluso che i dati di Aida non permettono di ottenere stime migliori; il maggior sforzo richiesto dall’analisi dei dati Aida non sembra quindi giustificato. Successivamente, riclassificando il conto economico delle aziende, presente nel database, si sono analizzati i trend di alcuni indici di danno diretto per vedere se per i due dataset fossero visibili i danni diretti dichiarati dalle aziende. Anche questo lavoro ha portato risultati poco soddisfacenti. Solo un’analisi di dettaglio su sei singole aziende intervistate ha portato agli esiti sperati, ma un’analisi così specifica non può essere utilizzata per la definizione di un modello di danno. Infine, nell’ultimo lavoro si è definito un indice di danno indiretto per valutare se nei due anni successivi alle alluvioni le varie attività avessero registrato perdite di guadagno. In generale, le tre analisi hanno permesso di evidenziare le grosse criticità di Aida. È risultato un database in cui sono presenti al massimo dieci anni dei dati di bilancio dell’azienda e molto spesso non sono presenti valori per tutti gli anni o sono dati evidentemente sbagliati. Per questi motivi si ritiene quindi di non poter utilizzare Aida come supporto alla valutazione dei danni alluvionali alle imprese per il contesto italiano, se non alla scala della singola azienda, in una valutazione ex-post. In futuro altri database dovranno essere indagati alla ricerca di risultati più robusti.