Alla luce delle recenti problematiche ambientali, può il designer intervenire sul ciclo di vita del prodotto favorendo il riuso a fine della sua vita? E può aiutare l’utente ad eseguire interventi diretti sul prodotto col fine di posticiparne la dismissione? Il lavoro di tesi nasce da questo interrogativo e indaga una possibile applicazione progettuale alla crescente necessità di riduzione dei rifiuti, promuovendo lo sviluppo sostenibile. L’elaborato presenta una parte introduttiva relativa all’attuale situazione ambientale, agli stravolgimenti climatici e alle recenti riflessioni a riguardo da parte di scienziati, ambientalisti ed economisti, proponendo una visione polivalente sulla problematica. Viene condotto un collegamento trasversale circa le responsabilità proprie del disegno industriale e in quale misura può il progettista intervenire per porre rimedio a questa situazione non più sostenibile. Partendo dalla necessità di intervenire sul ciclo di vita del prodotto, sono presentate le principali strategie che negli ultimi anni hanno affrontato tali tematiche proponendo in maniera coordinata un rallentamento dei metabolismi sociali, una attiva partecipazione dell’utente nel processo creativo, una dismissione ritardata del prodotto e l’evoluzione nel tempo dello stesso. La strategia del riuso si pone in tale contesto ricca di stimoli e suggestioni. Lo studio di questi parametri ha portato ad indagare le tipologie di interazione che intercorrono tra oggetto e utente, col fine di capire i meccanismi basilari da proporre in ambito progettuale. L’analisi delle connessioni tra materiali e componenti si è resa necessaria come minimo comune denominatore tra un approccio “tecnico” al problema, ed uno puramente “concettuale”. In questo modo la strategia del “riuso” viene scardinata dall’aleatorietà in cui è tradizionalmente relegata e diviene interessante settore di approfondimento nonchè strategia dalle forti potenzialità economiche. Saranno esposti i principali ambiti di intervento in cui l’utente interviene direttamente, suddivisi in funzione delle fasi del ciclo di vita: 1. Riparazione 2. Riuso “valevole” 3. “Oggetti risorti” Si dimostrerà, attraverso l’ausilio di circa 150 casi studio di riuso, che le connessioni possono da sole aiutare un processo creativo da parte dell’utente, dematerializzare prodotti già esistenti, abilitare funzioni ed esperienze; tutti parametri che concorrono a potenziare un legame duraturo tra utente e prodotto, posticipandone così la dismissione.
Reuse Connection. Progettare il riuso attraverso le connessioni
MICOCCI, MASSIMO
2009/2010
Abstract
Alla luce delle recenti problematiche ambientali, può il designer intervenire sul ciclo di vita del prodotto favorendo il riuso a fine della sua vita? E può aiutare l’utente ad eseguire interventi diretti sul prodotto col fine di posticiparne la dismissione? Il lavoro di tesi nasce da questo interrogativo e indaga una possibile applicazione progettuale alla crescente necessità di riduzione dei rifiuti, promuovendo lo sviluppo sostenibile. L’elaborato presenta una parte introduttiva relativa all’attuale situazione ambientale, agli stravolgimenti climatici e alle recenti riflessioni a riguardo da parte di scienziati, ambientalisti ed economisti, proponendo una visione polivalente sulla problematica. Viene condotto un collegamento trasversale circa le responsabilità proprie del disegno industriale e in quale misura può il progettista intervenire per porre rimedio a questa situazione non più sostenibile. Partendo dalla necessità di intervenire sul ciclo di vita del prodotto, sono presentate le principali strategie che negli ultimi anni hanno affrontato tali tematiche proponendo in maniera coordinata un rallentamento dei metabolismi sociali, una attiva partecipazione dell’utente nel processo creativo, una dismissione ritardata del prodotto e l’evoluzione nel tempo dello stesso. La strategia del riuso si pone in tale contesto ricca di stimoli e suggestioni. Lo studio di questi parametri ha portato ad indagare le tipologie di interazione che intercorrono tra oggetto e utente, col fine di capire i meccanismi basilari da proporre in ambito progettuale. L’analisi delle connessioni tra materiali e componenti si è resa necessaria come minimo comune denominatore tra un approccio “tecnico” al problema, ed uno puramente “concettuale”. In questo modo la strategia del “riuso” viene scardinata dall’aleatorietà in cui è tradizionalmente relegata e diviene interessante settore di approfondimento nonchè strategia dalle forti potenzialità economiche. Saranno esposti i principali ambiti di intervento in cui l’utente interviene direttamente, suddivisi in funzione delle fasi del ciclo di vita: 1. Riparazione 2. Riuso “valevole” 3. “Oggetti risorti” Si dimostrerà, attraverso l’ausilio di circa 150 casi studio di riuso, che le connessioni possono da sole aiutare un processo creativo da parte dell’utente, dematerializzare prodotti già esistenti, abilitare funzioni ed esperienze; tutti parametri che concorrono a potenziare un legame duraturo tra utente e prodotto, posticipandone così la dismissione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2011_03_Micocci.pdf
Open Access dal 24/03/2014
Descrizione: Testo della tesi
Dimensione
24.27 MB
Formato
Adobe PDF
|
24.27 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/10589/19164