Living archives : designing digital archives as spaces for creative and imaginative practices

This thesis explores design tactics to enable participatory, creative and imaginative practices with digital archive material. Archive institutions have been going through profound changes brought by the digital transformation since the beginning of the century. The shift from physical to digital environments has affected not just archives structure but also the meaning of cultural heritage. In trying to address this change, the creation of virtual collections has been supported by the design of interfaces that enable human-centred exploration processes of digitized material. However, state-of-the-art digital archives interfaces only focus on designing interaction patterns to explore and discover archival objects. Digitized material is never approached as a collection of objects open to the public’s interpretation. This thesis asks: What visual strategies best support participatory processes with the archival material? How can interface design enable creative and imaginative practices with digitized materials? The starting point is to consider archival material as inspiration for users’ creative modification allowing various manipulation techniques. The theoretical research and the analysis of case studies indicated guidelines and opportunities concretized in the prototype of a new interface for the Asia Art Archive. Both the structural and visual framework of the new interface is designed to support activities of image modification through implementing ten different image manipulation techniques. Allowing users to modify archival images opens spaces for the generation of new collections realized and curated by the users. These new user-generated collections bring new meanings and create new narratives with and through the archival material. Through the users’ interpretation, the archival material enters the contemporary cultural debate by becoming the starting point for imaginative public practices.

Questa tesi di ricerca esplora la progettazione di archivi digitali che permettano pratiche partecipative, creative ed immaginative. Il mondo degli archivi è stato soggetto a profondi cambiamenti apportati dalla trasformazione digitale. Il passaggio da un ambiente fisico ad uno digitale ha influenzato non solo la struttura dell’archivio ma lo stesso significato di patrimonio culturale. Nel cercare di gestire questo cambiamento, la creazione di collezioni digitali è stata supportata dalla progettazione di interfacce che permettessero un’esplorazione del contenuto guidata dai bisogni dell’utente. Tuttavia, il risultato è una progettazione di archivi digitali che si concentra principalmente sul supportare pattern esplorativi della collezione digitale. I materiali all’interno dell’ambiente virtuale non sono mai approcciati come oggetti aperti all’interpretazione del pubblico. Partendo da questa premessa, questa tesi chiede: quali sono le strategie visuali che supportano la partecipazione del pubblico nello spazio dell’archivio digitale? Come la progettazione di un’interfaccia può permettere pratiche creative e immaginative tra il pubblico e il materiale digitalizzato? Il presupposto è considerare il materiale d’archivio come ispirazione per l’utente, che partendo da questo opererà modifiche tramite varie tecniche di manipolazione. La ricerca teorica e l’analisi di casi studio indica delle linee guida e opportunità che si concretizzano nella realizzazione di un prototipo di interfaccia per l’Asia Art Archive. La nuova interfaccia è progettata, sia nella struttura sia nell’aspetto visivo, per supportare attività di modifica di immagini implementando dieci diverse tecniche di manipolazione. Permettendo agli utenti azioni di modifica sul materiale di archivio, si apre lo spazio per la realizzazione di nuove collezioni, generate e curate dagli utenti stessi. Questo nuovo materiale apporta nuovi significati e narrative con e tramite il materiale d’archivio. L’interpretazione dell’utente permette al materiale di entrare nel dibattito culturale contemporaneo che diventa punto di partenza per pratiche immaginative.