Using the unused The reconversion of a historical rural building into the hub of a light industry for the production of prefabricated straw bale panels Straw bales have been used in the construction industry for over a century, with excellent thermal, acoustic, economic and ecological results. Such benefits have been confirmed not only by the direct experiences of those who have chosen to live in a straw houses, but also by a series of accurate laboratory experiments that have shown how straw achieves results that are on a par with those attained with traditional materials. After a study of various types of technology that utilise straw as a plugging or structural material, I decided that prefabrication seemed to be the most innovative of the systems in use because it combines the qualities of green building with the advantages of serial construction in terms not only of costs, but also of distribution and visibility. I then investigated the possibility of installing a production chain in a farmhouse that is currently non-operational. This choice was not incidental. The farmhouse in question was, until a couple of decades ago, functional to the farm’s production; it was the logistical centre from which the lives of all farm employees were organised. The typological transformation I have envisaged undoubtedly revolutionises its spaces, functions and productive ends, but maintains several elements that tie it to the world of agriculture. The first is its relationship to the farm, which produces half the amount of straw thought to be necessary for the annual production of panels; it is therefore convenient for both parties to use this straw in the production chain. The farmhouse is also already present on-site and would probably otherwise be torn down, which means it would not be a source of income for the farm if left unutilised. Another link to the world of agriculture is the programming of production activities and spaces based on the seasonality of straw. Indeed, due to the fact that straw is available for market purchase at low prices only during the summer months, the production spaces have been sized in such a way as to be able to store the quantities necessary for the winter (when it is not economically convenient to buy it). At the same time, the stockpiling of finished panels is also calibrated according to the principle of seasonality: production continues year-round, but it is anticipated that material will build up during the winter months to then be used up between Spring and Autumn. The last phase concludes with the design of two warehouses made out of prefabricated straw panels; one to be used for the panel production phase, the other for storage of the finished panels.

Utilizzare l’inutilizzato La riconversione di un manufatto di archeologia rurale in industria leggera mirata alla produzione di prefabbricati in balle di paglia Le balle di paglia sono utilizzate in edilizia da più di un secolo con eccellenti risultati termici, acustici, economici ed ecologici. Tali prestazioni sono state verificate sia dall’esperienza diretta di coloro che hanno scelto di vivere in una casa di paglia, sia da numerosi e accurati esperimenti di laboratorio che hanno dimostrato come la paglia raggiunga dei risultati, equivalenti o superiori a quelli dei materiali tradizionali. Dopo uno studio dei diversi tipi di tecnologia che vedono la paglia ora come materiale di tamponamento, ora come materiale strutturale, ho ritenuto che la prefabbricazione fosse il sistema più innovativo tra quelli in uso, poiché riunisce le qualità della bioedilizia ai vantaggi che può offrire la fabbricazione seriale, sia in termini di costo, di distribuzione e di visibilità. Ho successivamente indagato sulla possibilità di impiantare una filiera produttiva in una cascina attualmente in disuso. La scelta della tipologia non è stata casuale. Fino a qualche decennio fa, la cascina analizzata era funzionale alla produzione dell’Azienda agricola, era il centro di gestione da cui veniva organizzata la vita di tutti coloro che vi lavoravano. La trasformazione tipologica che ho attuato, senza dubbio rivoluziona gli spazi, le funzioni e i fini produttivi, ma mantiene alcuni elementi di legame con il modo agricolo. Il primo è il rapporto con l’Azienda: infatti questa produce un quantitativo di paglia pari alla metà di quello stimato necessario per la produzione annuale di pannelli; è quindi conveniente per entrambe le parti impiegare questa paglia nella filiera: è a KM 0 e probabilmente verrebbe rinterrata e quindi non sarebbe fonte di guadagno per l’Azienda. Altro legame con il mondo agricolo è la programmazione delle attività e delle dimensioni della filiera in base alla stagionalità della paglia. Questa, infatti, è presente sul mercato a basso costo nei mesi estivi e perciò gli spazi della filiera sono dimensionati in modo da porterne immagazzinare il quantitativo necessario per tutti i mesi invernali in cui non è conveniente acquistarla. Allo stesso tempo, anche lo stoccaggio dei pannelli finiti è calibrato seguendo il principio della stagionalità: la produzione è costante durante tutto l’anno, ma nei mesi invernali è previsto un accumulo di materiale che andrà poi ad esaurirsi tra la Primavera e l’Autunno. L’ultima fase del lavoro si conclude con la progettazione di due magazzini costruiti con i pannelli prefabbricati in paglia; uno pensato per la fase di produzione del pannello e l’altro dedicato allo stoccaggio dei pannelli finiti.

Prefabbricato in paglia. Una filiera sostenibile

LECHI, GIULIA
2009/2010

Abstract

Using the unused The reconversion of a historical rural building into the hub of a light industry for the production of prefabricated straw bale panels Straw bales have been used in the construction industry for over a century, with excellent thermal, acoustic, economic and ecological results. Such benefits have been confirmed not only by the direct experiences of those who have chosen to live in a straw houses, but also by a series of accurate laboratory experiments that have shown how straw achieves results that are on a par with those attained with traditional materials. After a study of various types of technology that utilise straw as a plugging or structural material, I decided that prefabrication seemed to be the most innovative of the systems in use because it combines the qualities of green building with the advantages of serial construction in terms not only of costs, but also of distribution and visibility. I then investigated the possibility of installing a production chain in a farmhouse that is currently non-operational. This choice was not incidental. The farmhouse in question was, until a couple of decades ago, functional to the farm’s production; it was the logistical centre from which the lives of all farm employees were organised. The typological transformation I have envisaged undoubtedly revolutionises its spaces, functions and productive ends, but maintains several elements that tie it to the world of agriculture. The first is its relationship to the farm, which produces half the amount of straw thought to be necessary for the annual production of panels; it is therefore convenient for both parties to use this straw in the production chain. The farmhouse is also already present on-site and would probably otherwise be torn down, which means it would not be a source of income for the farm if left unutilised. Another link to the world of agriculture is the programming of production activities and spaces based on the seasonality of straw. Indeed, due to the fact that straw is available for market purchase at low prices only during the summer months, the production spaces have been sized in such a way as to be able to store the quantities necessary for the winter (when it is not economically convenient to buy it). At the same time, the stockpiling of finished panels is also calibrated according to the principle of seasonality: production continues year-round, but it is anticipated that material will build up during the winter months to then be used up between Spring and Autumn. The last phase concludes with the design of two warehouses made out of prefabricated straw panels; one to be used for the panel production phase, the other for storage of the finished panels.
FILIOS, CHIARA
ARNALDI, ARNALDO
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
1-apr-2011
2009/2010
Utilizzare l’inutilizzato La riconversione di un manufatto di archeologia rurale in industria leggera mirata alla produzione di prefabbricati in balle di paglia Le balle di paglia sono utilizzate in edilizia da più di un secolo con eccellenti risultati termici, acustici, economici ed ecologici. Tali prestazioni sono state verificate sia dall’esperienza diretta di coloro che hanno scelto di vivere in una casa di paglia, sia da numerosi e accurati esperimenti di laboratorio che hanno dimostrato come la paglia raggiunga dei risultati, equivalenti o superiori a quelli dei materiali tradizionali. Dopo uno studio dei diversi tipi di tecnologia che vedono la paglia ora come materiale di tamponamento, ora come materiale strutturale, ho ritenuto che la prefabbricazione fosse il sistema più innovativo tra quelli in uso, poiché riunisce le qualità della bioedilizia ai vantaggi che può offrire la fabbricazione seriale, sia in termini di costo, di distribuzione e di visibilità. Ho successivamente indagato sulla possibilità di impiantare una filiera produttiva in una cascina attualmente in disuso. La scelta della tipologia non è stata casuale. Fino a qualche decennio fa, la cascina analizzata era funzionale alla produzione dell’Azienda agricola, era il centro di gestione da cui veniva organizzata la vita di tutti coloro che vi lavoravano. La trasformazione tipologica che ho attuato, senza dubbio rivoluziona gli spazi, le funzioni e i fini produttivi, ma mantiene alcuni elementi di legame con il modo agricolo. Il primo è il rapporto con l’Azienda: infatti questa produce un quantitativo di paglia pari alla metà di quello stimato necessario per la produzione annuale di pannelli; è quindi conveniente per entrambe le parti impiegare questa paglia nella filiera: è a KM 0 e probabilmente verrebbe rinterrata e quindi non sarebbe fonte di guadagno per l’Azienda. Altro legame con il mondo agricolo è la programmazione delle attività e delle dimensioni della filiera in base alla stagionalità della paglia. Questa, infatti, è presente sul mercato a basso costo nei mesi estivi e perciò gli spazi della filiera sono dimensionati in modo da porterne immagazzinare il quantitativo necessario per tutti i mesi invernali in cui non è conveniente acquistarla. Allo stesso tempo, anche lo stoccaggio dei pannelli finiti è calibrato seguendo il principio della stagionalità: la produzione è costante durante tutto l’anno, ma nei mesi invernali è previsto un accumulo di materiale che andrà poi ad esaurirsi tra la Primavera e l’Autunno. L’ultima fase del lavoro si conclude con la progettazione di due magazzini costruiti con i pannelli prefabbricati in paglia; uno pensato per la fase di produzione del pannello e l’altro dedicato allo stoccaggio dei pannelli finiti.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/19202