La disobbedienza nel progetto. Il ruolo del prezzo e della creatività nella determinazione del valore

La tesi analizza il concetto di disobbedienza nel mondo del design, cercando di individuare le peculiarità dell’agire “disobbediente” con l’obiettivo di dimostrare come esso possa essere veicolo di innovazione nel progetto. Nella prima parte della tesi vengono analizzati i concetti di obbedienza e disobbedienza sotto l’aspetto psicologico e sociologico. Da questa analisi viene estrapolato il concetto di disobbedienza prosociale, ovvero il rifiuto di obbedire ad un’autorità non fine a se stesso ma volto a promuovere un cambiamento sociale. Nella seconda e terza parte sono proposti esempi di disobbedienza nel campo dell’arte e del design. In campo artistico particolare attenzione è rivolta all’Impressionismo ed al movimento avanguardista del Futurismo, più di altri legati al concetto di disobbedienza. Nel mondo del design viene portato ad esempio il periodo radicale, a cavallo degli anni ’60 e ’70, particolarmente ricco di personalità e progetti in netta discontinuità con la tradizione disciplinare. Un paragrafo raccoglie le interviste a quattro esponenti di spicco del Radical Design. Dopo aver affrontato le suddette analisi viene limitato il campo, individuando nel prezzo un elemento problematico. La questione del prezzo viene inquadrata nel più ampio mondo della forma merce e della determinazione del valore. Attraverso l’analisi di sei casi studio nei quali la variabile prezzo è ridimensionata/eliminata, viene verificata la permanenza dei valori legati alla forma merce anche in assenza della logica merceologica tradizionale fortemente legata al denaro. Emerge come ad una riduzione dell’importanza del prezzo e del denaro corrisponda molto spesso l’aumento della creatività spontanea. Nell’ultimo capitolo viene formalizzato e descritto il concetto di disobbedienza legato al design ed in particolare al filone progettuale individuato grazie all’analisi dei casi studio, il “design spontaneo low cost”. L’individuazione e l’analisi di quattro filoni problematici conclude la tesi.