Il progetto di architettura non è l’elenco di quella sequenza lineare di eventi che fa la storia urbana, ma si appropria deliberatamente e anche tendenziosamente dell’esperienza nel tempo della città. Essa è costituita dalle opere e dai progetti, realizzati e non. Ogni opera e ogni progetto esprimono un’idea più generale di città, non un’immagine fermata una volta per tutte né totalizzante, ma un palinsesto che incita a nuove scritture. Il progetto di architettura quindi costruisce, in quanto forma di conoscenza della realtà, sempre nuove concatenazioni capaci di volta in volta di rivelare anche quelle potenzialità che la città non ha compiutamente esperito. Il progetto prende l’occasione dalla sedimentata vocazione della città di Cremona a costruirsi luogo di scambi, di corrispondenze e di continuità con le realtà economiche, sociali, culturali e spirituali non solo con il territorio circostante ma, soprattutto nel panorama contemporaneo, con una realtà etnica allargata e ormai defi nitivamente multiculturale. La società cremonese, come ormai ogni comunità urbana contemporanea, deve tenere conto nel disegno e nella destinazione dei suoi spazi della necessità di considerazione e dell’obiettivo della ricomposizione dell’unità di una comunità cosmopolita e di una cultura aperta e feconda di scambi e di confronti tra diverse tradizioni culturali e religiose. Il programma progettuale proposto intende declinare il tema dell’ ”ecumenismo civile” nella confi gurazione di un luogo urbano interpretato in relazione, nel contempo, alle forme della città storicamente sedimentata, alla dimensione territoriale e ai caratteri naturali del contesto così come alle esigenze di integrazione e di scambio tra le diverse culture presenti nella composizione sociale attuale e futura della città. In questo senso, i fondamenti del progetto, corrispondenti ai tre nuclei funzionali della accoglienza e dello scambio, della formazione e dello studio, del culto religioso e della spiritualità, disegnano un impianto che sottolinea, nell’articolazione planimetrica, un unico sistema di corrispondenze tra l’insediamento cremonese storico, l’area dell’ex-scalo ferroviario e il resto del territorio a settentrione.
Cremona : ridestinazione dello scalo ferroviario. Accoglienza, integrazione e progetto di architettura
RIZZI, ANDREA;GOTTARDI, ELENA FRANCESCA;OSTICIOLI, CHIARA;BOLDRIGHINI, SILVIA
2009/2010
Abstract
Il progetto di architettura non è l’elenco di quella sequenza lineare di eventi che fa la storia urbana, ma si appropria deliberatamente e anche tendenziosamente dell’esperienza nel tempo della città. Essa è costituita dalle opere e dai progetti, realizzati e non. Ogni opera e ogni progetto esprimono un’idea più generale di città, non un’immagine fermata una volta per tutte né totalizzante, ma un palinsesto che incita a nuove scritture. Il progetto di architettura quindi costruisce, in quanto forma di conoscenza della realtà, sempre nuove concatenazioni capaci di volta in volta di rivelare anche quelle potenzialità che la città non ha compiutamente esperito. Il progetto prende l’occasione dalla sedimentata vocazione della città di Cremona a costruirsi luogo di scambi, di corrispondenze e di continuità con le realtà economiche, sociali, culturali e spirituali non solo con il territorio circostante ma, soprattutto nel panorama contemporaneo, con una realtà etnica allargata e ormai defi nitivamente multiculturale. La società cremonese, come ormai ogni comunità urbana contemporanea, deve tenere conto nel disegno e nella destinazione dei suoi spazi della necessità di considerazione e dell’obiettivo della ricomposizione dell’unità di una comunità cosmopolita e di una cultura aperta e feconda di scambi e di confronti tra diverse tradizioni culturali e religiose. Il programma progettuale proposto intende declinare il tema dell’ ”ecumenismo civile” nella confi gurazione di un luogo urbano interpretato in relazione, nel contempo, alle forme della città storicamente sedimentata, alla dimensione territoriale e ai caratteri naturali del contesto così come alle esigenze di integrazione e di scambio tra le diverse culture presenti nella composizione sociale attuale e futura della città. In questo senso, i fondamenti del progetto, corrispondenti ai tre nuclei funzionali della accoglienza e dello scambio, della formazione e dello studio, del culto religioso e della spiritualità, disegnano un impianto che sottolinea, nell’articolazione planimetrica, un unico sistema di corrispondenze tra l’insediamento cremonese storico, l’area dell’ex-scalo ferroviario e il resto del territorio a settentrione.File | Dimensione | Formato | |
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