Linea d’empatia è il progetto di un tunnel espositivo ed esperienziale all’interno di un Alzheimer cafè. L’obiettivo progettuale è quello di comunicare con l’aiuto di diversi dispositivi cos’è l’Alzheimer, mettendo in scena una rappresentazione spaziale dell’avanzamento della malattia. Si passa da spazi molto luminosi che simboleggiano la quasi totalità delle funzioni dell’individuo allo stato iniziale della malattia, ad uno spazio espositivo caratterizzato da materiali grezzi e complementi archetipici che esprime il concetto dell’ossessione intesa come sfogo liberatorio e reiterativo, fino ad arrivare ad un vero e proprio labirinto di scatole in cui la percezione dello spazio viene distorta dalla mancanza di punti di riferimento e dal senso di oppressione. I dispositivi spaziali usati sono la luce, il suono e i materiali che mutano da uno spazio all’altro simboleggiando il decorso della malattia e coinvolgendo emotivamente i visitatori. Il tunnel si suddivide in tre “fasi” ciascuna rappresentante un diverso stadio della malattia. La chiave di lettura per affrontare questo percorso è quella dell’empatia intesa come capacità di un soggetto di comprendere i pensieri e gli stati d’animo di altri individui, adottando la loro prospettiva e instaurando con essi una sintonia emotiva. Il visitatore sano per comprendere il mondo Alzheimer deve affrontare questo percorso tentando di comprendere le difficoltà che incontra il malato nell’atto primordiale di esprimersi, nel rapportarsi con la società e nel dar sfogo ai propri bisogni e pulsioni.
Linea d'empatia : progetto di un tunnel espositivo ed esperienziale all’interno di un Alzheimer café nel Palazzo della Permanente a Milano
COMMODI, SARA
2010/2011
Abstract
Linea d’empatia è il progetto di un tunnel espositivo ed esperienziale all’interno di un Alzheimer cafè. L’obiettivo progettuale è quello di comunicare con l’aiuto di diversi dispositivi cos’è l’Alzheimer, mettendo in scena una rappresentazione spaziale dell’avanzamento della malattia. Si passa da spazi molto luminosi che simboleggiano la quasi totalità delle funzioni dell’individuo allo stato iniziale della malattia, ad uno spazio espositivo caratterizzato da materiali grezzi e complementi archetipici che esprime il concetto dell’ossessione intesa come sfogo liberatorio e reiterativo, fino ad arrivare ad un vero e proprio labirinto di scatole in cui la percezione dello spazio viene distorta dalla mancanza di punti di riferimento e dal senso di oppressione. I dispositivi spaziali usati sono la luce, il suono e i materiali che mutano da uno spazio all’altro simboleggiando il decorso della malattia e coinvolgendo emotivamente i visitatori. Il tunnel si suddivide in tre “fasi” ciascuna rappresentante un diverso stadio della malattia. La chiave di lettura per affrontare questo percorso è quella dell’empatia intesa come capacità di un soggetto di comprendere i pensieri e gli stati d’animo di altri individui, adottando la loro prospettiva e instaurando con essi una sintonia emotiva. Il visitatore sano per comprendere il mondo Alzheimer deve affrontare questo percorso tentando di comprendere le difficoltà che incontra il malato nell’atto primordiale di esprimersi, nel rapportarsi con la società e nel dar sfogo ai propri bisogni e pulsioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/19405