La tesi di laurea Cityli(f)e (in inglese lie: menzogna) prende in analisi in maniera critica il progetto di recupero dell’ex-area Fiera di Milano, affrontando gli aspetti fondamentali per comprenderne la sua complessità, le sue origini, le sue caratteristiche architettonico-urbanistiche e il metodo mediante il quale viene concepito. CityLife viene scelto come oggetto di questa tesi per la sua emblematicità: uno, forse il più conosciuto, il più chiacchierato, sicuramente uno dei più interessanti in quanto a procedura e modalità, tra gli interventi di recupero a Milano sulle aree dismesse; CityLife dunque come episodio rappresentativo di un nuovo metodo di gestione della città nella contemporaneità, in seguito all’abbandono del PRG e mediante l’utilizzo di strumenti urbanistici concepiti ad hoc, i quali concretizzano la possibilità per gli investitori privati di utilizzare la città come luogo di speculazione e profitto, con il consenso delle amministrazioni pubbliche e con il silenzio delle istituzioni. Vengono presi in esame tutti gli aspetti che concorrono all’esistenza di questo intervento: economico-finanziario, amministrativo, imprenditoriale, progettuale e di marketing pubblicitario. Dall’analisi del concorso privato che mette in vendita un’area in origine pubblica, la tesi si concentra poi sulle fasi burocratiche di approvazione del PII e delle due varianti al progetto, fino ad arrivare alla comprensione del ruolo sempre più debole degli architetti e dell’influenza invece determinante dei finanziatori e investitori. Si prendono in esame anche i tentativi di opposizione da parte dei cittadini, ma anche le dichiarazioni di adesione di stampa e critica e le strategie di vendita e di promozione del progetto. Il principale fattore che ha mosso l’interesse verso l’approfondimento e l’analisi di questi processi si radica nella necessità di fornire alla città una proposta alternativa, basata sulla conoscenza dei corretti processi di sviluppo della città di Milano, ma al tempo stesso aderente alla realtà, e quindi capace di incidervi.
CityLi(f)e
ANDREOLA, FLORENCIA NATALIA
2009/2010
Abstract
La tesi di laurea Cityli(f)e (in inglese lie: menzogna) prende in analisi in maniera critica il progetto di recupero dell’ex-area Fiera di Milano, affrontando gli aspetti fondamentali per comprenderne la sua complessità, le sue origini, le sue caratteristiche architettonico-urbanistiche e il metodo mediante il quale viene concepito. CityLife viene scelto come oggetto di questa tesi per la sua emblematicità: uno, forse il più conosciuto, il più chiacchierato, sicuramente uno dei più interessanti in quanto a procedura e modalità, tra gli interventi di recupero a Milano sulle aree dismesse; CityLife dunque come episodio rappresentativo di un nuovo metodo di gestione della città nella contemporaneità, in seguito all’abbandono del PRG e mediante l’utilizzo di strumenti urbanistici concepiti ad hoc, i quali concretizzano la possibilità per gli investitori privati di utilizzare la città come luogo di speculazione e profitto, con il consenso delle amministrazioni pubbliche e con il silenzio delle istituzioni. Vengono presi in esame tutti gli aspetti che concorrono all’esistenza di questo intervento: economico-finanziario, amministrativo, imprenditoriale, progettuale e di marketing pubblicitario. Dall’analisi del concorso privato che mette in vendita un’area in origine pubblica, la tesi si concentra poi sulle fasi burocratiche di approvazione del PII e delle due varianti al progetto, fino ad arrivare alla comprensione del ruolo sempre più debole degli architetti e dell’influenza invece determinante dei finanziatori e investitori. Si prendono in esame anche i tentativi di opposizione da parte dei cittadini, ma anche le dichiarazioni di adesione di stampa e critica e le strategie di vendita e di promozione del progetto. Il principale fattore che ha mosso l’interesse verso l’approfondimento e l’analisi di questi processi si radica nella necessità di fornire alla città una proposta alternativa, basata sulla conoscenza dei corretti processi di sviluppo della città di Milano, ma al tempo stesso aderente alla realtà, e quindi capace di incidervi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/19441