Architettura parassita (il fascino del perturbante)

Overcoming the biological and negative meaning of the word, architectural parasites run over the urban field like sonic clusters apparently out of tune able to restore a new musicality to the existing situation. The dependence relationship between the two urban bodies, far from being damaging, displays itself as a micro-architectural intervention able to give a new sense and value to the existing, becoming a reciprocal exchanging and valorization source. This thesis aims to demonstrate the revitalizing parasite function for that existing - but anyway with no sign of life- architectures that take advantage of the disturbing and, at the same time, perturbing cohabitation with the parasite. In this way, through the recovery of an ancient but also daily practice, it takes shape a new urban advance model as an alternative to the ground demolition and consumption, and in favour of a requalification of the existing for a city full of signs. Considering the actuality of the subject and the lack of a complete literature on this topic, it seemed necessary to structure this thesis as a book, in order to finally give voice to a widespread practice unfortunately too many times hushed-up, as it is the parasitism in architecture.

Superando l’accezione biologica e negativa del termine, i parassiti architettonici investono l’ambito urbano come cluster sonori apparentemente stonati in grado di restituire nuova musicalità all’esistente. Il rapporto di dipendenza che si innesca tra i due corpi urbani, lungi dall’essere dannoso, si rivela invece un intervento di microarchitettura in grado di donare nuovo senso e valore all’esistente, divenendo fonte di scambio e valorizzazione reciproca. Questa tesi si pone l’obiettivo di dimostrare l’essenza rivitalizzante del parassita nei confronti di quelle architetture esistenti -e tuttavia prive di vita- che traggono vantaggio dalla convivenza disturbante e al contempo perturbante con il parassita. Si delinea così, attraverso il recupero di una pratica al contempo antica e quotidiana, un nuovo modello di crescita urbana alternativo alla demolizione e al consumo del suolo, e a favore della risignificazione dell’esistente per una città ricca di segni. Considerata l’attualità del tema e l’assenza di una effettiva letteratura completa sull’argomento, si è ritenuto opportuno strutturare la presente tesi sottoforma di libro, così da dare finalmente voce a una pratica diffusa e tuttavia troppo spesso messa a tacere, quale è il parassitismo in architettura.