The study of the relationship between the prison and the city deals with a boundary, expressed in what the French sociologist Philippe Combessie calls the Sensible Perimeter, the space around the prison, the Pericarceral Space. The exploration of the boundary between prison and city is crucial because without conceptualising how the boundary is constructed and relates to its surroundings, it is not possible to recognise the prison environment, its inclusion in the external community and the urban practices that do or do not take place. Its presence in the urban landscape offers the opportunity for a reflection on the meaning of detention in which the prison is understood as an active community on the territory and not a segregated or segregating institution. Questioning the boundary through the prison in the urban context aids the understanding of boundaries in a broader sense and allows us to consider other boundaries that work to segregate society. In order to understand the relationship between the prison and the community, it is necessary to start by analysing the city in which the prison is located because the loss of connection to place leads to the loss of all forms of community and identity. The challenge of this thesis is to understand whether the Pericarceral Space can become part of a broader logic that continues the evolution of the city itself. Through the analysis of the Pericarcerary Space of the San Vittore Prison in Milan, it is possible to outline an evolution of the boundary between prison and city that goes beyond the concept of limit to that of urban threshold, integrating the project into a true system of and in the city. The research of the Spazio Pericarcerario di San Vittore, and its consequent project, represents an important opportunity for the city of Milan.

Lo studio della relazione tra il carcere e la città tratta di un limite, espresso in quello che viene definito dal sociologo francese Philippe Combessie il Perimetro Sensibile, ovvero lo spazio intorno al carcere, lo Spazio Pericarcerario. L’esplorazione del confine tra carcere e città è fondamentale perchè senza concettualizzare il modo in cui il limite è costruito e si relazione con il suo intorno, non è possibile riconoscere l’ambiente carcerario, la sua inclusione nella comunità esterna e le pratiche urbane che hanno o non hanno luogo. La sua presenza nel panorama urbano offre l’occasione di una riflessione sul senso della detenzione in cui il carcere è inteso come una comunità attiva sul territorio e non un’istituzione segregata o segregante. Interrogare il limite attraverso il carcere nel contesto urbano aiuta la comprensione dei confini in senso più ampio e permette di considerare altri confini che lavorano per segregazioni della società. Per capire la relazione tra il carcere e la comunità è necessario partire dall’analisi della città in cui il carcere si trova perchè la perdita della connessione con il luogo conduce alla perdita di ogni forma di comunità e della propria identità. La sfida della tesi è comprendere se lo Spazio Pericarcerario può entrare a far parte di una logica più ampia e continua all’evoluzione stessa della città. Attraverso l’analisi dello Spazio Pericarcerario della Casa Circondariale San Vittore di Milano, è possibile delineare una evoluzione del confine tra carcere e città che superi il concetto di limite per arrivare a quello di soglia urbana, integrando il progetto in un vero e proprio sistema della e nella città. La ricerca dello Spazio Pericarcerario di San Vittore, e il suo conseguente progetto, rappresenta per la città di Milano un’opportunità importante.

Pericarcerario : Il perimetro sensibile

Melchiorre, Martina
2021/2022

Abstract

The study of the relationship between the prison and the city deals with a boundary, expressed in what the French sociologist Philippe Combessie calls the Sensible Perimeter, the space around the prison, the Pericarceral Space. The exploration of the boundary between prison and city is crucial because without conceptualising how the boundary is constructed and relates to its surroundings, it is not possible to recognise the prison environment, its inclusion in the external community and the urban practices that do or do not take place. Its presence in the urban landscape offers the opportunity for a reflection on the meaning of detention in which the prison is understood as an active community on the territory and not a segregated or segregating institution. Questioning the boundary through the prison in the urban context aids the understanding of boundaries in a broader sense and allows us to consider other boundaries that work to segregate society. In order to understand the relationship between the prison and the community, it is necessary to start by analysing the city in which the prison is located because the loss of connection to place leads to the loss of all forms of community and identity. The challenge of this thesis is to understand whether the Pericarceral Space can become part of a broader logic that continues the evolution of the city itself. Through the analysis of the Pericarcerary Space of the San Vittore Prison in Milan, it is possible to outline an evolution of the boundary between prison and city that goes beyond the concept of limit to that of urban threshold, integrating the project into a true system of and in the city. The research of the Spazio Pericarcerario di San Vittore, and its consequent project, represents an important opportunity for the city of Milan.
INVERNIZZI, ERMES
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-ott-2022
2021/2022
Lo studio della relazione tra il carcere e la città tratta di un limite, espresso in quello che viene definito dal sociologo francese Philippe Combessie il Perimetro Sensibile, ovvero lo spazio intorno al carcere, lo Spazio Pericarcerario. L’esplorazione del confine tra carcere e città è fondamentale perchè senza concettualizzare il modo in cui il limite è costruito e si relazione con il suo intorno, non è possibile riconoscere l’ambiente carcerario, la sua inclusione nella comunità esterna e le pratiche urbane che hanno o non hanno luogo. La sua presenza nel panorama urbano offre l’occasione di una riflessione sul senso della detenzione in cui il carcere è inteso come una comunità attiva sul territorio e non un’istituzione segregata o segregante. Interrogare il limite attraverso il carcere nel contesto urbano aiuta la comprensione dei confini in senso più ampio e permette di considerare altri confini che lavorano per segregazioni della società. Per capire la relazione tra il carcere e la comunità è necessario partire dall’analisi della città in cui il carcere si trova perchè la perdita della connessione con il luogo conduce alla perdita di ogni forma di comunità e della propria identità. La sfida della tesi è comprendere se lo Spazio Pericarcerario può entrare a far parte di una logica più ampia e continua all’evoluzione stessa della città. Attraverso l’analisi dello Spazio Pericarcerario della Casa Circondariale San Vittore di Milano, è possibile delineare una evoluzione del confine tra carcere e città che superi il concetto di limite per arrivare a quello di soglia urbana, integrando il progetto in un vero e proprio sistema della e nella città. La ricerca dello Spazio Pericarcerario di San Vittore, e il suo conseguente progetto, rappresenta per la città di Milano un’opportunità importante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/194995