Elemento che muove la necessità di redigere questo studio è la cronica abitudine della maggior parte dei Piani di trattare con minuziosa attenzione tutto ciò che è urbanizzato e, parallelamente, di snobbare con una campitura il territorio agricolo. La necessità di una parità di trattamento tra queste due componenti deriva dal fatto che considerarle sullo stesso piano permette da una parte di muoversi verso lo sviluppo di un settore sull’orlo dell’estinzione, ma anche di porre un occhio di riguardo verso le risorse idriche, suolo, biodiversità prestando particolare attenzione nella gestione di quegli spazi inedificati interstiziali notoriamente “rosicchiabili” dalla crescita urbana. Ecco perché emerge la necessità di guidare il processo di sviluppo, mediante una pianificazione territoriale sostenibile, capace di valorizzare e di ottimizzare le sempre più scarse risorse disponibili. Da qui nasce l’esigenza di valorizzare il Settore Primario in quanto un’azienda agricola, oltre a produrre reddito, diventa tutrice dell’integrità del territorio anche semplicemente mediante il suo valore di presidio, salvaguardando il paesaggio, la biodiversità e il patrimonio storico-architettonico rurale. E’ sostanzialmente l’unità di base del “sistema rurale” che, sommato alla “rete ecologica”, costituiscono un unico grande sistema complesso da pianificare mediante criteri di agro ecologia. Quindi, oltre a tutelare l’integrità dei diversi habitat, delle diversità biologiche e i diversi valori naturalistici, deve essere considerato di pari importanza il valore di paesaggio dalle zone uniche nella loro specie fino agli usi del suolo e alle orditure insediative proprie di una regione o di una cultura con particolare riferimento alla disposizione dei campi, agli antichi sentieri per il pascolo, ai terrazzamenti, alle dimore e alle tenute storiche. L’obiettivo parallelo è quello di mettere in campo strategie capaci di incrementare la produzione, garantendo un equo tenore di vita alla popolazione rurale mediante economie a filiera corta e riuscendo, allo stesso tempo, a migliorare le strategie per un più consapevole e oculato consumo di suolo.

Identificare e valorizzare la resistività delle aree agricole nella costruzione del piano : il caso di Robecco sul Naviglio

SERINI, STEFANO;CAMPAGNOLI, GABRIELE;APPODIA, ALESSANDRO
2009/2010

Abstract

Elemento che muove la necessità di redigere questo studio è la cronica abitudine della maggior parte dei Piani di trattare con minuziosa attenzione tutto ciò che è urbanizzato e, parallelamente, di snobbare con una campitura il territorio agricolo. La necessità di una parità di trattamento tra queste due componenti deriva dal fatto che considerarle sullo stesso piano permette da una parte di muoversi verso lo sviluppo di un settore sull’orlo dell’estinzione, ma anche di porre un occhio di riguardo verso le risorse idriche, suolo, biodiversità prestando particolare attenzione nella gestione di quegli spazi inedificati interstiziali notoriamente “rosicchiabili” dalla crescita urbana. Ecco perché emerge la necessità di guidare il processo di sviluppo, mediante una pianificazione territoriale sostenibile, capace di valorizzare e di ottimizzare le sempre più scarse risorse disponibili. Da qui nasce l’esigenza di valorizzare il Settore Primario in quanto un’azienda agricola, oltre a produrre reddito, diventa tutrice dell’integrità del territorio anche semplicemente mediante il suo valore di presidio, salvaguardando il paesaggio, la biodiversità e il patrimonio storico-architettonico rurale. E’ sostanzialmente l’unità di base del “sistema rurale” che, sommato alla “rete ecologica”, costituiscono un unico grande sistema complesso da pianificare mediante criteri di agro ecologia. Quindi, oltre a tutelare l’integrità dei diversi habitat, delle diversità biologiche e i diversi valori naturalistici, deve essere considerato di pari importanza il valore di paesaggio dalle zone uniche nella loro specie fino agli usi del suolo e alle orditure insediative proprie di una regione o di una cultura con particolare riferimento alla disposizione dei campi, agli antichi sentieri per il pascolo, ai terrazzamenti, alle dimore e alle tenute storiche. L’obiettivo parallelo è quello di mettere in campo strategie capaci di incrementare la produzione, garantendo un equo tenore di vita alla popolazione rurale mediante economie a filiera corta e riuscendo, allo stesso tempo, a migliorare le strategie per un più consapevole e oculato consumo di suolo.
BENEDETTI, ALBERTO
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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