The present book investigates and studies the contradictory dynamics of an urban agglomerate characterised by a continuity of life spanning thousands of years. The ancient centre of Naples is a very complex area, rich in different elements, stratified, porous, made up of elements that have never been isolated. The city, born from tuff, is an archaeological landscape, which is still grafted onto the Greek-Roman layout, it is a plot that never reaches completion, on which there is a union and cohesion of new elements and ancient elements, there is a succession of filled spaces, thickened between them. The thesis therefore aims to investigate how the layers of history that have overlapped over time have developed into a cohesive and strongly identified organism, with peculiar characteristics compared to the development of many other cities. Moreover, within this intricate mechanism made up of ancient layouts, underground cities, austere palaces and monumental buildings, there are 'crumbs', remnants of the past, ancient objects that are currently in a state of waiting or neglect, undervalued, not integrated into urban mechanisms and totally ignored by citizens. The reasons why, in the city, where each element complements the adjoining one, this boundary between dead and living objects exists are therefore explored, and after a careful analysis of the concept of ruins, of archaeological remains, an attempt is made to provide answers, through a particular type of tutelary action that must be understood as elementary operative components of a project, which must be integrated case by case in each of the settlement interventions. The study thus has the ambition, to be understood in the purely etymological sense, to link the simple and grandiose vestiges of the past with the needs of the contemporary world, which must include knowledge of what has preceded it in order to ensure its continuity, preservation and rebirth. In this way, the crumbs are transformed into a journey whose final destination is the restitution of the past, sometimes simple, sometimes glorious, to the citizens, in order to increase awareness of their origins and propose interpretations of the urban planning choices that have come before.

Il presente testo si addentra e studia le dinamiche contradditorie di un agglomerato urbano, caratterizzato da una continuità di vita plurimillenaria. Il centro antico di Napoli è un territorio assai complesso, ricco di elementi differenti, stratificato, poroso, costituito da elementi mai isolati. La città, originata dal tufo, è un paesaggio archeologico, che si innesta ancora sul tracciato greco – romano; una trama che non arriva mai a compimento, sulla quale vi è un’unione e coesione di elementi nuovi e elementi antichi, nella continuità di un susseguirsi di spazi pieni, tra loro addensati. La tesi vuole dunque indagare in che modo i livelli di storia che si sono sovrapposti nel corso del tempo, siano andati a sviluppare un organismo coeso e fortemente identificato, con caratteri peculiari rispetto allo sviluppo di molte altre città. Inoltre, all’interno di questo intricato meccanismo composto da tracciati antichi, città sotterranee, palazzi austeri e edifici monumentali sono presenti “ briciole”, coriandoli di passato, oggetti antichi che attualmente si collocano in stato di attesa o di abbandono, poco o nulla valorizzati, soprattutto non integrati nei meccanismi urbani, rendendosi così totalmente ignorate dai cittadini. Sono quindi esplorati i motivi per cui, nella città, dove ogni elemento è complemento di quello adiacente, esista questo “limes” tra oggetti morti e oggetti vivi, e dopo un’attenta analisi sul concetto di rovina e di resto archeologico si propongono risposte, attraverso alcune azioni mirate di tutela da intendersi come componenti operative elementari di un progetto, le quali devono essere integrate caso per caso in ognuno degli interventi insediativi. Il presente studio ha quindi l’ambizione, da intendersi nel puro significato etimologico, di collegare le vestigia del passato, sia quelle semplici sia quelle grandiose, alle necessità e ai tempi serrati della contemporaneità, tra le quali deve rientrare anche la conoscenza di ciò che l’ha preceduta per assicurarne la continuità, la preservazione e la rinascita. Così le briciole si trasformano in un viaggio culturale, caratterizzato da un piano di iniziative la cui destinazione finale è la restituzione del passato ai cittadini, ripulito dall’incuria e dall’oblio con il fine anche pedagogico di divulgare la consapevolezza delle loro origini e proporre interpretazioni sulle scelte urbanistiche sopravvenute.

Tra le briciole : l'evoluzione delle forme e persistenze archeologiche nel paesaggio urbano di Neapolis

Bianconcini, Martina
2021/2022

Abstract

The present book investigates and studies the contradictory dynamics of an urban agglomerate characterised by a continuity of life spanning thousands of years. The ancient centre of Naples is a very complex area, rich in different elements, stratified, porous, made up of elements that have never been isolated. The city, born from tuff, is an archaeological landscape, which is still grafted onto the Greek-Roman layout, it is a plot that never reaches completion, on which there is a union and cohesion of new elements and ancient elements, there is a succession of filled spaces, thickened between them. The thesis therefore aims to investigate how the layers of history that have overlapped over time have developed into a cohesive and strongly identified organism, with peculiar characteristics compared to the development of many other cities. Moreover, within this intricate mechanism made up of ancient layouts, underground cities, austere palaces and monumental buildings, there are 'crumbs', remnants of the past, ancient objects that are currently in a state of waiting or neglect, undervalued, not integrated into urban mechanisms and totally ignored by citizens. The reasons why, in the city, where each element complements the adjoining one, this boundary between dead and living objects exists are therefore explored, and after a careful analysis of the concept of ruins, of archaeological remains, an attempt is made to provide answers, through a particular type of tutelary action that must be understood as elementary operative components of a project, which must be integrated case by case in each of the settlement interventions. The study thus has the ambition, to be understood in the purely etymological sense, to link the simple and grandiose vestiges of the past with the needs of the contemporary world, which must include knowledge of what has preceded it in order to ensure its continuity, preservation and rebirth. In this way, the crumbs are transformed into a journey whose final destination is the restitution of the past, sometimes simple, sometimes glorious, to the citizens, in order to increase awareness of their origins and propose interpretations of the urban planning choices that have come before.
ANTONICIELLO, MANUELA
CAMPANELLA, CHRISTIAN
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
4-ott-2022
2021/2022
Il presente testo si addentra e studia le dinamiche contradditorie di un agglomerato urbano, caratterizzato da una continuità di vita plurimillenaria. Il centro antico di Napoli è un territorio assai complesso, ricco di elementi differenti, stratificato, poroso, costituito da elementi mai isolati. La città, originata dal tufo, è un paesaggio archeologico, che si innesta ancora sul tracciato greco – romano; una trama che non arriva mai a compimento, sulla quale vi è un’unione e coesione di elementi nuovi e elementi antichi, nella continuità di un susseguirsi di spazi pieni, tra loro addensati. La tesi vuole dunque indagare in che modo i livelli di storia che si sono sovrapposti nel corso del tempo, siano andati a sviluppare un organismo coeso e fortemente identificato, con caratteri peculiari rispetto allo sviluppo di molte altre città. Inoltre, all’interno di questo intricato meccanismo composto da tracciati antichi, città sotterranee, palazzi austeri e edifici monumentali sono presenti “ briciole”, coriandoli di passato, oggetti antichi che attualmente si collocano in stato di attesa o di abbandono, poco o nulla valorizzati, soprattutto non integrati nei meccanismi urbani, rendendosi così totalmente ignorate dai cittadini. Sono quindi esplorati i motivi per cui, nella città, dove ogni elemento è complemento di quello adiacente, esista questo “limes” tra oggetti morti e oggetti vivi, e dopo un’attenta analisi sul concetto di rovina e di resto archeologico si propongono risposte, attraverso alcune azioni mirate di tutela da intendersi come componenti operative elementari di un progetto, le quali devono essere integrate caso per caso in ognuno degli interventi insediativi. Il presente studio ha quindi l’ambizione, da intendersi nel puro significato etimologico, di collegare le vestigia del passato, sia quelle semplici sia quelle grandiose, alle necessità e ai tempi serrati della contemporaneità, tra le quali deve rientrare anche la conoscenza di ciò che l’ha preceduta per assicurarne la continuità, la preservazione e la rinascita. Così le briciole si trasformano in un viaggio culturale, caratterizzato da un piano di iniziative la cui destinazione finale è la restituzione del passato ai cittadini, ripulito dall’incuria e dall’oblio con il fine anche pedagogico di divulgare la consapevolezza delle loro origini e proporre interpretazioni sulle scelte urbanistiche sopravvenute.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/195242