Cemento vivo : proposta di attivazione e funzionalizzazione temporanea, transitoria e provvisoria per l'incompiuto

Design proposal for the temporary, transitory and provisional activation and functionalization of an unfinished, through the over-spaces strategy, in order to facilitate their integration into the local social fabric. The need to move from a consumerist approach to a sustainable one, based on the development of responsible behaviors and habits towards the environment, it’s becoming a fundamental demand to promote sustainable and desirable life scenarios more and more in the years. Although in recent years the design culture has increasingly investigated the possibility of inhabiting existing spaces with the aim of enhancing their living heritage and offering design solutions to avoid land consumption, such as the use of conversion strategies or projects of urban regeneration or proposals for the re-functionalization and reactivation of disused and abandoned places, there is still a category of spaces that have not been yet explored: unfinished spaces. Unfinished architectures are forgotten places and also denied promises to the community, witnesses of a permanent existential contradiction. The incompleteness rarely offers itself to the design discipline, due to several difficulties of finishing the work and due to the lack of resources and absence of trust in that kind of spaces that would necessarily require new development policies. For these reasons, ignoring these projects it is easier: pretending that they do not exist or opting for their cancellation and even if there are some attempts, in the end they become elusive material to the design discipline. Despite this, the incomplete space offers valuable project opportunities. “Cemento Vivo” consists of a design proposal for the activation and temporary functionalization of a space that has never been completed, developing a design vision that leads to the enhancement of an existing heritage, even if incomplete. Through the investigation and development of theoretical tools applied to the context of incompleteness, the project offers an opportunity to recognize to never-completed spaces the possibility of playing an active role within the social fabric in which they are inserted, introducing to the collectivity new community opportunities that are other than overbuilding and land consumption, opting for the re-evaluation of the existing. Through the proposal of an experimental approach, so called over-spaces, "Cemento Vivo" consists in an urban research experiment that adopts a design vision based on temporary, transitory and provisional interventions – called TTP approach - with the objective to enable an unfinished space through soft and adaptive interventions, characterized by a reduced transformation gradient, aiming to generate a fluidity of possible occasions to inhabit incompleteness and indeterminacy. The final result consists of the T.A.T.C. project, a design proposal for the functionalization of the unfinished planetarium of Lucca, looking for possible futures and redemption processes to inhabit the space that was never completed, with the aim of offering a stimulus to encourage new design syntaxes and looking for possible future scenarios for the unfinished.

Proposta di attivazione e funzionalizzazione temporanea, transitoria e provvisoria di un incompiuto, attraverso la strategia dell’over-spaces, per favorirne l’inserimento nel tessuto sociale locale. La necessità di spostarsi da un approccio consumistico ad uno sostenibile centrato sullo sviluppo di comportamenti e di abitudini responsabili nei confronti dell’ambiente, diventa sempre di più un bisogno fondamentale per favorire scenari di vita sostenibili e auspicabili. Seppur negli ultimi anni la cultura progettuale abbia indagato in modo crescente la possibilità di abitare spazi già esistenti con il fine di valorizzarne il patrimonio vivente e di offrire soluzioni progettuali altre rispetto al consumo di suolo, ad esempio attraverso strategie di conversione d’uso, progetti di rigenerazione urbana o tramite proposte di rifunzionalizzazione e di riattivazione di luoghi dimessi e abbandonati, esiste tutt’ora una categoria di spazi poco esplorata: gli spazi incompiuti. Le opere incompiute sono luoghi dimenticati, promessi alla collettività e poi negati, testimoni di una contraddizione esistenziale permanente. L’incompiutezza raramente si offre attivamente alla disciplina progettuale, a causa delle numerose difficoltà nel completamento dell’opera, per mancanza di risorse e assenza di fiducia nei confronti di spazi che richiederebbero, necessariamente, nuove politiche di sviluppo. Per questo motivo è molto più facile ignorare queste opere, fingere che non esistano o optare per la loro cancellazione diventando, seppur con qualche tentativo, materiale sfuggevole ed inafferrabile alla disciplina progettuale. Nonostante ciò, lo spazio incompleto offre preziose opportunità di progetto. “Cemento Vivo” si presenta come proposta di attivazione e di funzionalizzazione temporanea di uno spazio mai completato, alla ricerca di una visione progettuale che favorisca la valorizzazione di un patrimonio esistente, seppur incompleto. Il lavoro, tramite l’indagine e lo sviluppo di strumenti teorici applicati al contesto dell’incompiutezza, si offre come occasione per riconoscere agli spazi mai completati la possibilità di ricoprire un ruolo attivo all’interno del tessuto sociale nel quale sono inseriti, presentando alla collettività nuove occasioni di comunità che siano altro rispetto alla cementificazione e al consumo di suolo, optando così per la rivalutazione dell’esistente. Attraverso la proposta di un approccio rinominato over-spaces, “Cemento Vivo” si presenta come un esperimento di ricerca urbana che adotta una visione progettuale che si basa su interventi temporanei, transitori e provvisori - indicati come TTP - con l’obiettivo di attivare uno spazio incompiuto attraverso interventi deboli, adattivi, caratterizzati da un gradiente di trasformazione ridotto e finalizzati alla generazione di una fluidità di occasioni possibili con le quali abitare l’incompiutezza e l’indeterminatezza. Il risultato finale consiste nel progetto T.A.T.C., una proposta di funzionalizzazione dell’incompiuto del Planetario di Lucca alla ricerca di futuri possibili e di processi di riscatto per abitare lo spazio mai completato, con l’intento di offrirsi come stimolo per originare nuove sintassi progettuali e alla ricerca di possibili scenari futuri per l’incompiuto.